lunedì 16 giugno 2014
THE CLASH – STADIO COMUNALE SIMONETTA LAMBERTI, CAVA DEI TIRRENI (06/09/1984)
Negli anni '80 la piccola città di Cava Dei Tirreni (originariamente un antico borgo medievale, situato a pochi km da dove abito), in provincia di Salerno, era una piccola “mecca” della musica dal vivo.
Tanti ricordano il leggendario live dei Pink Floyd del 1989 (un evento ancora oggi osannato e celebrato con i lacrimoni da amici e conoscenti) ma cinque anni prima era passato da Cava anche un leggendario gruppo punk inglese, quasi sul viale del tramonto: parliamo dei The Clash!
All'epoca Antonio Pannullo, alias Black Mole, artista di cui abbiamo già parlato in un post recente, è un giovane ventenne appassionato di musica punk e fan di Joe Strummer e non si lascerà scappare l'occasione, più unica che rara, di poter ammirare uno dei suoi eroi giovanili.
Questo è il suo resoconto...
Come si era preparata la città di Cava dei Tirreni alla calata dei leggendari The Clash? Il concerto fu pubblicizzato a dovere? Quali erano le tue aspettative?
La città, come per tutti i concerti in quel periodo, sembrava indifferente agli eventi. Il concerto non fu pubblicizzato per niente. Per caso, passeggiando per i portici, mi sono imbattuto in uno dei pochissimi poster attaccati per la città e non ti nascondo di averne strappato uno portandomelo a casa come reliquia. Le aspettative erano alte, non capita tutti i giorni di avere una leggenda musicale sotto casa!
Quale fu la location del concerto? Quante persone parteciparono all'evento? Ci furono gruppi italiani o stranieri che suonarono di supporto?
Il concerto si tenne allo Stadio Comunale Simonetta Lamberti. Le persone che parteciparono furono molte, il campo e le tribune erano piene! No, a quei tempi, almeno da noi, non si usava il gruppo di supporto; comunque io sono arrivato poco prima del concerto perché ero stato a Napoli sperando di trovare Strummer che era in giro per la città su una Vespa (ovviamente non era lui a guidarla).
Negli articoli dell'epoca (che potete ammirare in questo post) i The Clash vengono dipinti come un gruppo sovversivo e controverso. Questa cosa creò problemi per lo show? Ci furono tentativi di annullare lo show da parte delle istituzioni?
No, non ci furono grossi problemi, solo uno stretto servizio d'ordine e molti carabinieri ai controlli all'interno dello stadio. A quei tempi, era il 1984, non potevi entrare con macchine fotografiche e telecamere (i radioloni sì). Io comunque ci sono riuscito, le foto lo testimoniano.
Nei Clash che suonarono a Cava dei Tirreni non era più della partita Mick Jones. All'epoca si parlava di seconda formazione dei The Clash. Furono all'altezza del loro nome?
Lo spettacolo fu brillante anche perchè Strummer, non suonando la chitarra, poteva liberamente cantare e saltare sul palco. Il suono non fu ottimale all'inizio (mio cugino registrò il concerto con un walkman) i Clash partirono con London Calling e con essa partì una bolgia infernale.
Sarei curioso di conoscere la scaletta del live e quali brani più famosi furono suonati? Cut The Crap se non erro stava per essere pubblicato...
Suonarono tutti i loro classici White Riot, Tommy Gun, English Civil War, Bankrobber... mi è impossibile ricordarli per ordine, comunque ricordo che del nuovo Cut The Crap suonarono This Is England.
Come fu lo show di Joe Strummer sul palco? Usava qualche espediente scenico particolare oppure fu un concerto Punk duro e puro?
Joe era indemoniato vestito tutto di bianco con la parte superiore dell'asta del microfono a mo di antenna radio per diffondere il verbo di Radio Clash. Grande anche Paul Simonon. Molto a loro agio i due nuovi chitarristi Sheppard e White (con uno strano abito rosso a quadri scozzese)
Vorrei conoscere le tue impressioni personali su questo live e se a distanza di trent'anni può essere considerato come leggendario?
Sinceramente ero troppo preso dall'evento per darti un giudizio vero sulla serata. Dopo tanti anni posso dire io c'ero e me la sono goduta la serata
Nel 1984 il Punk era un genere che si stava lentamente esaurendo. Quale fu l'impatto dei The Clash sul suolo italico ed esattamente al sud. C'erano dei veri punk tra il pubblico?
Più che punk il pubblico era quello da festa dell'Unità! Intellettuali, militanti di sinistra, reduci degli anni di piombo: tutta gente da Police In My Back
C'è qualche altra curiosità o retroscena che a distanza di anni non è stato ancora rivelato su questo live ormai leggendario?
A quei tempi nel servizio d'ordine ci stava un mio amico del ragioneria che tante volte mi ha fatto entrare gratis ai grandi concerti del periodo e mi aveva accennato ad una possibilità di poter stare giù negli spogliatoi prima del concerto. Ma come detto prima, nel dubbio, io ero andato a Napoli per beccare Strummer e arrivai tardi per la possibile visita nel backstage Poco tempo dopo i The Clash si sciolsero definitivamente.
Durante il live avevi captato qualche avvisaglia della fine?
No, il gruppo era in ottima forma, credo che era l'aura che si era spenta. Non ti nascondo che a me il tanto bistrattato Cut The Crap piace, infatti ho il vinile, brani come Dictator, Movers & Shakers, Fingherpoppin', Dirty Punk sono buoni. Puoi contestare il suono o la produzione (secondo il mio parere mai eccellente in nessun disco dei Clash) ma l'attitudine è quella.
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Musica Rock/ Metal
venerdì 13 giugno 2014
IL MISTERO DEL RITRATTO DI DRACULA (SECONDA PARTE)
Chi non ha ancora letto la prima parte la può trovare qui.
In questi giorni si fa un gran parlare di Vlad Tepes, prima ipotizzando che una sua presunta figlia abbia vissuto a Napoli durante il regno degli Aragonesi e poi che il Voivoda in persona sia sepolto in una tomba nascosta nella città partenopea (secondo alcuni studiosi provenienti dall’Estonia).
Noi intanto ci occupiamo del Mistero del Ritratto di Dracula visto che ci sono ulteriori e significativi sviluppi.
Sembra che la notizia data dai media italiani nel ‘96 non sia un fake ante litteram o uno scherzo ma sia in realtà una sorta di furba mistificazione creata attorno al reale ritrovamento del ritratto.
Se sono riuscito a trovare delle notizie certe devo prima di tutto ringraziare Fra Moretta del blog The Trafalmadore Files il quale ha fatto da prezioso mediatore con un altro blogger molto preparato e attento Anthony Hogg del blog The Vampirologist.
Grazie alle ricerche di Anthony siamo giunti finalmente a due link utili (li trovate qui e qui), dove viene narrata per intero tutta la storia del ritrovamento del ritratto e le cause di questa oscura vicenda.
Nel 1976 il Museo Pfarrgasse, presso la fortezza medievale di Sighisoara, è oggetto di alcuni lavori di restauro.
L’edificio è molto antico in quanto in epoche passate era stato utilizzato come casa di riposo dalla comunità protestante dei Sassoni della Transilvania.
Gli operai, durante i lavori si imbattono in un murale risalente al 17 ° secolo.
Il ritratto, in parte danneggiato, mostra quattro personaggi: tre indossano delle vesti tipiche della Transilvania, mentre la quarta figura indossa un misterioso turbante.
Gheorghe Baltag, citato anche nell’articolo del Corriere della Sera, è in quel periodo il direttore del museo di Sighisoara e come quasi tutti gli storici rumeni è ossessionato dalla storia del suo paese e dalle radici germaniche della Transilvania.
Baltag, da studioso qual è, dovrebbe essere a conoscenza di alcuni dettagli storici importanti dopo il ritrovamento del ritratto: il turbante veniva indossato dai nobili nella Valacchia medievale.
Inoltre, Vlad Dracul, padre del più noto Vlad Tepes detto “L’Impalatore”, aveva vissuto tra il 1431 al 1435 a Sighisoara in esilio ma all'interno delle mura della fortezza, che non avrebbe potuto in alcun modo “evadere”, in quanto a tutti gli stranieri, compresi i re, era severamente vietato uscire.
Infine, dato ancora più evidente, l’edificio è stato costruito fino a un centinaio di anni dopo il soggiorno di Vlad Dracul a Sighisoara e il ritratto è stato nuovamente dipinto un centinaio di anni dopo la costruzione della casa.
Baltag, sfidando i fatti finora elencati, stabilisce invece che l'uomo col turbante deve essere per forza di cose Vlad Dracul e pubblica i suoi risultati nel 1977 in una rivista di settore: “Magazine Istoric”.
La pubblicazione dell’articolo inizia a mettere sotto pressione le istituzioni della città di Sighisoara e con il placet del dittatore Ceausescu (appassionato di storia) decidono di sana pianta che Vlad Dracul ha vissuto nell’edifico.
Sul muro esterno della casa viene anche installato un cartello: «Qui visse Vlad Dracul 1431 - 1435".
Sempre nel 1978 viene anche aperto un ristorante chiamato "Vlad Dracul" insieme a una mostra permanente dal titolo: "Sighisoara - capitale temporanea del voivoda Vlad Dracul".
L’articolo del Corriere della sera, che parla di “esseri infernali” e delle ipotesi vampiriche del ritratto, è del tutto inventato.
Come tutti sanno non è stato Vlad Dracul il modello storico per il personaggio sanguinario di Dracula, ma suo figlio Vlad Tepes, diventato famoso per la sua terribile crudeltà.
Dracul, però, suonava molto meglio di Ţepeş e alla fine Stoker si impossessò solo del nome e nient’altro.
Una ricercatrice rumena, Daniela, interrogata da Anthony Hogg in merito alle connessioni “vampiriche” del ritratto così ha risposto:
Ho letto l'articolo e davvero non so perché l'autore racconta una cosa simile di questa immagine murale. Come è ben visibile, si tratta della scoperta fatta dal Prof. Baltag.
Non ci sono vampiri né zanne né sangue: è un dipinto murale originale del XVII secolo. Non menziona nemmeno che l'uomo dipinto NON è Vlad l'Impalatore, ma suo padre Vlad Dracul.
Questa storia che il personaggio storico sia stato di 'ispirazione' per Dracula - il conte vampiro di Bram Stoker- non è reale. Per maggiori dettagli, non esitare a scrivere a Hans de Roos, da tempo ricercatore delle radici e delle fonti di Bram Stoker per il romanzo ‘Dracula’.
Nella terza parte di questo mistero cercheremo di dare voce allo studioso De Roos, qualora ci conceda un’intervista in esclusiva per il blog.
Intanto il caso sembra essere chiuso: il famigerato “Ritratto di Dracula” non ha niente a che vedere con i vampiri ed è anche in discussione dal punto di vista storico.
Trattasi solo di un’esagerazione giornalistica, forse per vendere qualche copia in più (ricordiamo che parliamo sempre del 1996, e il web era ancora (quasi) un miraggio, soprattutto in Italia).
Insomma amanti dei succhiasangue rassegnatevi: niente tracce di non morti nella terra del voivoda!
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Mistero
giovedì 5 giugno 2014
MOSHPIT: SPECIALE ITALIAN FEMALE VOCALIST AND MORE
QUESTA SERA Giovedì 5 Giugno nuovissima e imperdibile puntata di MOSHPIT!
Puntata dedicata alle female vocalist made in Italy: Doctor Jankyll & Mister Eddie avranno l'onore e il piacere di avere in collegamento telefonico le superbe cantanti Gloria Embrace della Prog Metal Band romana Embrace of Disharmony e Giulia Firpo della extreme metal band genovese Denial - Death Metal Band (con membri di Extrema, Spite Extreme Wing etc.) e parleremo approfonditamente dei loro nuovissimi album
Inoltre faremo due chiacchiere con il critico musicale e speaker radiofonico Donato Zoppo sui King Crimson e il suo ultimo libro uscito per Arcana Edizioni
Dulcis in fundo avremo come sempre il nostro mitico Tony D'Alessio a commentare con noi album vecchi e nuovi. Previste le rubriche Rock Zone, Metal Zone, il nuovo strepitoso Disco del mese di Giugno (Quale sarà?), e come sempre una imperdibile Extreme Zone Come sempre puntata da non perdere per gli amanti della musica underground e non solo. Vi aspettiamo al solito orario (21:00) sempre su Radio Base
Link streaming: www.radiobase.fm
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