giovedì 25 settembre 2014

MOSHPIT: QUESTA SERA ON AIR!

















QUESTA SERA Giovedì 25 Settembre nuovissima e imperdibile puntata di MOSHPIT!!!
Doctor Jankyll, Mister Eddie e Tony D'Alessio avranno l'onore e il piacere di avere in diretta telefonica un gradito ritorno, i MASTERCASTLE (già intervistati nel 2011) e forti del nuovo album Enfer (De La Bibliothèque Nationale) 
Inoltre celebreremo il ritorno della Doom Zone con una serie di album davvero imperdibili.
Previste le rubriche Rock Zone (dedicata al Retro Rock), Metal Zone, il disco del mese (il mitico ritorno dei fratelli Figliolia con i Filii Eliae) e come sempre una imperdibile Extreme Zone con tanti brani in anteprima.
Come sempre puntata da non perdere per gli amanti della musica underground e non solo.
Vi aspettiamo al solito orario (21:00) sempre su Radio Base:
www.radiobase.fm

domenica 21 settembre 2014

MOSHPIT: NUOVO PODCAST E PUNTATA N. 201
















Con l'inizio della nuova stagione di Moshpit 2014/2015 abbiamo deciso di tresferirci su Mixcloud, un server più capiente che ci permetterà di contenere tutte le puntate senza doverle poi cancellare man mano come avveniva in precedenza. In futuro, tempo permettendo, è previsto anche un "Moshpit Story" podcast con tutte le 200 puntate precedenti.
Intanto godetevi la prima puntata della nuova serie.
Stay rock!

mercoledì 17 settembre 2014

MOSHPIT: QUESTA SERA LA PRIMA PUNTATA DELLA NUOVA STAGIONE
















QUESTA SERA Giovedì 18 Settembre torna ON AIR, dopo la pausa estiva, MOSHPIT!!!
Doctor Jankyll, Mister Eddie e Tony D'Alessio sono più gasati e incazzati che mai e avranno l'onore e il piacere di avere in diretta telefonica la storica death metal band meneghina (dal 1988!) Horrid, forti di ben due uscite discografiche nel 2014.
Non solo: celebreremo il grande ritorno della Salerno estrema con intervista in studio agli Oylokon (presenteremo il debut album "Life Belongs To Death") e incoroneremo il mitico ritorno dei fratelli Figliolia con l'imperdibile disco del mese dei Filii Eliae.
Previste le rubriche Rock Zone, una ricchissima Metal Zone e come sempre una imperdibile Extreme Zone con tanti brani in anteprima.
Come sempre puntata da non perdere per gli amanti della musica underground e non solo.
Vi aspettiamo al solito orario (21:00) sempre su Radio Base:
www.radiobase.fm

venerdì 12 settembre 2014

MOSHPIT RETURNS!

















Giovedì 18 Settembre alle 21 torna in onda Moshpit, programma radio, ormai di culto, dedicato al Rock e al Metal condotto da Doctor Jankyll (Giancarlo Scoppetta ex speaker Radio Antenna Sarno), Mister Eddie (Eduardo Vitolo saggista e giornalista musicale) e Tony D'Alessio (Ape Escape, Guernica, Lost Innocence).
Come ogni anno ben due ore di diretta ogni Giovedì sera dagli studi di Radio Base dalle 21:00 alle 23:00. Il format anche quest'anno si avvale della competenza di diversi collaboratori esterni tra musicisti e addetti ai lavori tra i quali Pier Marzano (Grind Zone, Psycho, Guitar Club), Fabban (Aborym, Funeral Oration) e Vincenzo Barone (H/M, Thunder) ed è sempre composto dalle mitiche rubriche tematiche: Rock Zone, Disco del Mese, Doom Zone, Dark Zone, Meteor(M)e(tal), Extreme Zone e altre nuove che vi sveleremo nel corso di questa sesta stagione etc.
Inoltre interviste in esclusiva (anche all’estero!), speciali a tema, performance live e dischi in anteprima assoluta.

Diretta in streaming:
www.radiobase.fm 

Moshpit su Facebook:
https://www.facebook.com/groups/173956963344/?fref=ts 

Contatti:
moshpit.rock@gmail.com

STAY ROCK WITH MOSHPIT!!!

martedì 9 settembre 2014

METALHEAD - RAGNAR BRAGASON (2013)


Da sempre la morale comune identifica il genere Metal tout court come un periodo di passaggio della vita, la cosiddetta fase adolescenziale, accompagnata da un misto di compassione e di ironia per chi l’Heavy Metal lo ha già abbandonato da un pezzo oppure non ne ha mai compreso i meccanismi culturali, sociali o prettamente musicali.
Per tanti, troppi, l’Heavy Metal è da sempre uno sfogo personale sia esso positivo oppure nel caso di “Metalhead” negativo, da relegare a una parentesi chiaro/scura della vita e guai a farla durare troppo: la sindrome di Peter Pan potrebbe macchiare l’incauto fruitore per sempre.
Di questa regola non scritta è imbevuto il film del regista islandese Ragnar Bragason (titolo originale Málmhaus) con la sua eroina “metallara” in una lotta a volte drammatica, a volte semplicemente grottesca con i suoi ormoni di adolescente dark e la dipartita prematura e crudele di un fratello mai tanto amato e rimpianto.
Il battesimo del fuoco avviene proprio nella stanza del deceduto, tra poster di Iron Maiden, Judas Priest, Led Zeppelin e dischi in vinile: anche questo un cliché, ma tutto sommato veritiero.
Hera, la protagonista, inizia così il suo percorso tormentato tra musica (metal) ascoltata e suonata, l’incomprensione con i genitori che devono ancora somatizzare il lutto del figlio (in tal senso il ruolo della madre è perfetto) e una serie di bravate che invece di scioccare sfiorano quantomeno il ridicolo.


In questo “Decamerone” di luoghi comuni, però si intravede anche la luce di qualche idea quantomeno vincente che, chiaramente, non ha nulla a che fare con l’immaginario del genere.
Il contesto in cui si svolge il film è davvero affascinante: un’Islanda rurale, quasi ferma nel tempo, dove si respira pace, laboriosità, comprensione e tolleranza.
Una perfezione elegiaca oserei dire…
C’è spazio anche per un prete ex fan di Venom e Celtic Frost (di cui Hera si innamora invano) e una comunità che sembra perdonare alla protagonista ogni atto scellerato o sconclusionato (Hera incendia la chiesa locale non per una qualche ideologia legata al Black Metal ma semplicemente perché respinta da un amante impossibile da avere).
Metalhead si nutre di promesse non mantenute a partire dal titolo e dal poster di cui sopra: NON è un film sul Metal e NON è un film che vuole spiegare il Metal a chi non l’ha mai compreso.
Metalhead è un film che prende elementi e luoghi comuni duri a morire e ne costruisce una storia che tutto sommato si regge in piedi e che (senza indagare oltre come il sottoscritto) riesce a conquistare anche gli esigenti(?) appassionati del genere, che, forse, si lasceranno incantare dalla bella colonna sonora (Juda Priest, Megadeth, Savatage etc) e dalle magliette della graziosa Hera (chiara metafora di una giovinezza che tra mille tormenti e problemi rimpiangeremo per sempre).
Personalmente sono affascinato dai luoghi, dalle atmosfere e anche dalla capacità del regista di raccontare un contesto sociale lontano e per questo attraente ma se guardiamo al nocciolo della questione “Metalhead” è l’ennesima occasione mancata di poter dare una qualche dignità culturale o artistica al Metal.