martedì 31 luglio 2012

UNA PANTERA NERA ANCHE IN SVIZZERA


Dal sito Ticino News, 8 Maggio 2012 

Un animale non ancora identificato - probabilmente una pantera nera - è stato avvistato la settimana scorsa in un bosco presso Kestenholz, nel canton Soletta. Potrebbe trattarsi del felino segnalato lo scorso autunno nel sud della Germania, si ritiene a Berna all'Ufficio federale dell'ambiente.
L'animale misura circa 50 centimetri di altezza e ha una lunga coda, dice chi l'ha visto. "Può essere praticamente solo una pantera", ritiene Reinhard Schnidrig, capo della Sezione caccia all'UFAM, interpellato dall'ats. "Abbiamo fatto ricerche - aggiunge - ma non abbiamo idea da dove in Svizzera un simile animale potrebbe mancare".
Una pantera nera è stata tuttavia avvistata lo scorso autunno nel sud della Germania e non è stato possibile catturarla. "Potrebbe trattarsi di questo animale", ritiene Schnidrig. "Stiamo valutando le immagini delle trappole fotografiche" per identificare il predatore, afferma Melanie Schmid, portavoce della polizia cantonale solettese. "Partiamo dal principio - aggiunge - che si tratti di un animale timido e che non rappresenti un pericolo immediato per la popolazione.
La polizia non pensa dunque di ucciderlo, ma piuttosto di addormentarlo con un proiettile narcotizzante per catturarlo. Nell'ambito della sua indagine, la polizia ha chiesto informazioni a zoo, circhi e proprietari privati per sapere se ci siano state fughe, precisa la portavoce. Finora nessuno ha però segnalato la scomparsa di un simile animale.

Dal sito Ticino News, 10 Maggio 2012

BERNA - Sarebbe giunta nel canton Berna la presunta pantera nera avvistata nei giorni scorsi nei boschi solettesi. Testimoni hanno detto di aver visto l'animale nella regione di Thunstetten, dove sono subito stati inviati guardie forestali e agenti di polizia. Presso l'ispettorato della caccia, informa la polizia cantonale, sono pervenute numerose segnalazioni, ma sul posto non sono state rilevate tracce che comprovino la presenza del felino in quell'area. Nessuna prova nemmeno dal canton Soletta, dove sono state installate una ventina di "trappole fotografiche": gli apparecchi finora non sono riusciti ad immortalare l'animale. La presunta pantera è stata vista per la prima volta all'inizio del mese da un guardaboschi nella regione solettese di Kestenholz.

Dal sito RSI, Radiotelevisione svizzera,  10 Maggio 2012

La pantera nera che si aggirava gli scorsi giorni nei boschi solettesi potrebbe aver raggiunto il canton Berna. Alcuni testimoni ritengono di averla vista nella regione di Thunstetten. Finora, nonostante le numerose segnalazioni all’ispettorato della caccia, non sono state trovate tracce del felino. Sul posto sono comunque impegnati diversi agenti della guardia forestale e di polizia. In realtà neanche nel canton Soletta è stato possibile accertare la presenza o il passaggio dell’animale, né che si tratti effettivamente di una pantera. Le diverse “trappole” fotografiche piazzate in diversi punti strategici non sono riuscite finora ad immortalare niente di concreto.

mercoledì 25 luglio 2012

BLACK SABBATH: PODCAST DELL'INTERVISTA DI EDU SU IL CIBICIDA ON AIR

Sono fiero di presentare ai lettori de IL MONDO DI EDU il podcast di una mia intervista radiofonica andata in onda nella trasmissione "Il Cibicida On Air".
 Il programma è stato trasmesso sulle frequenze di Radio Lab, nella città di catania ma ascoltabile anche in streaming sul sito omonimo.
Oggetto dell'intervista è il mio nuovo saggio "Black Sabbath, Neon Knights. Testi commentati" (clicca qui per leggere la prima ottima recensione su Music on Tnt) e anche il vecchio tomo scritto a quattro mani "Horror Rock, la musica delle tenebre".
Buon ascolto!

 

mercoledì 18 luglio 2012

CLAUDIA SALVATORI – IL CAVALIERE D’ISLANDA (MONDADORI – 2012)

Ero davvero curioso di leggere questo nuovo romanzo “storico” di Claudia Salvatori visto che nel mio piccolo mi reputo un appassionato ricercatore di quelle suggestioni care al Medioevo storico e leggendario. Questa mia passione ultraventennale non viene assolutamente delusa dalla Salvatori che costruisce un romanzo robusto e sincero, che a una trama avventurosa e epica, abbina una ricerca storica oserei dire minuziosa.
Già dalle prima pagine si comprende il grande lavoro storiografico alla base del libro: attraverso il protagonista Kveld, un giovane tormentato che vive in un’Islanda lacerata dall’arrembante cristianesimo e una spinta conservatrice verso i vecchi idoli pagani, troviamo termini, miti, aneddoti e fatti legati al contesto culturale e sociale del periodo.
Sembra di rivivere quei giorni a noi lontani e sorprendentemente (almeno per il sottoscritto) la scrittrice di Bassavilla usa uno stile malinconico e diretto, lontano da altri suoi noti romanzi come “Abel” o “Il Sorriso di Anthony Perkins”. Se nel primo si notava un desiderio non celato di “umanizzare” il mostro della tradizione orrorifica attraverso un messaggio moderno e atipico e nel secondo cercava addirittura di spostare il “Giallo” verso strutture e trovate quantomeno inedite per il genere, “Il Cavaliere d’Islanda” è un ritorno, a mio avviso mirabile, alla narrazione pura e semplice.
La saga di Kveld in giro per l’ Europa sembra uscita da un poema epico del 1200: al centro della narrazione c’è sempre l’eroe, il guerriero con le sua passioni, il suo coraggio, le sue avventure e esperienza personali. Claudia Salvatori in questo non si risparmia minimante, costruendo una trama fatta di viaggi, battaglie, giostre, amori, tradimenti e tutti quegli ingredienti che rendono il romanzo assolutamente degno di lettura. Particolarmente vivide le pagine dedicate all’alter ego di Kveld, almeno per una parte significativa del libro: parliamo del famoso sovrano inglese Riccardo Cuor di Leone. Sorprendentemente la Salvatori non offre un’immagine idealizzata del condottiero della Terza Crociata, così come la ritroviamo nei scritti più celebri di Walter Scott. Il Riccardo del “Cavaliere d’Islanda” trova la sua ragione nella storiografia ufficiale che lo descriveva come rozzo e brutale.
Nel contesto del romanzo ci sono poi elementi ulteriori (che verranno approfonditi dall’autrice anche nell’intervista allegata più in basso) come una sorta di decadente disincanto e una dedizione totale al sangue e al combattimento non solo in battaglia (le guerre hanno sempre un prezzo monetario) ma anche in una sorta di “Fight Club” medievale ad uso e consumo delle inquietudini personali del re inglese. Questo è uno dettagli più significativi di tutto il romanzo: il medioevo delineato nel libro, non ha niente a che fare con la fantasy elegiaca o con un’epicità per famiglie.
Nell’anno mille (del resto come nel 2012 ma in forme diverse) esistevano concetti come il potere, la cupidigia, la crudeltà della conquista, l’eliminazione fisica del nemico, l’idealizzazione cieca e la scadenza dei costumi. Tutto questo (e molto di più) è presente nel romanzo della Salvatori che pur parlando di arme, dame e cavalieri, ne ridimensiona la portata letteraria, ampiamente battuta in precedenza, mostrando il lato oscuro della cavalleria e di una società che sotto le cotte di maglia dei campioni e i vestiti sgargianti dei nobili, cela la sofferenza e l’inganno, la solitudine e l’oppressione del più debole. Per il resto chi ama la fulgida bellezza delle saghe medievali con gli amori, le guerre, i combattimenti all’arma bianca e gli assedi ai castelli non potrà che bearsi delle pagine del “Cavaliere d’Islanda”.
Per il sottoscritto il miglior romanzo di Claudia Salvatori finora letto.























Completata la lettura del romanzo e una prima bozza di recensione ho pensato di inviare alcune domande all’autrice in modo da avere un quadro ancora più chiaro del libro e delle sue dinamiche narrative. Di seguito un’intervista alla Salvatori su alcuni punti chiave già sviscerati in precedenza e non solo. Ringrazio ancora la scrittrice per la cortese disponibilità.


Nella prima parte del romanzo narri con dovizia di particolari la sfortunata e tormentata infanzia di Kveld in un’Islanda antica, lacerata tra la fede nei vecchi dei e la prepotente (e corrotta) forza del cristianesimo. Da appassionato di storia e mitologia nordica mi piacerebbe conoscere i testi e le fonti che hai utilizzato per questa parte del romanzo.

Ho inserito Kveld nella storia d’Islanda, e mi è piaciuto rappresentare in lui il conflitto culturale fra irlandesi cattolici e vichinghi pagani. Gli ho attribuito una discendenza diretta da un eroe e poeta islandese, Egill Skallagrímsson. Non conosco molto bene la letteratura islandese, ho letto alcune poesie di Egill tradotte e una piccola parte dell’Edda. Da Egill è venuta l’ascia, come simbolo di un’anima divisa fra due culture diverse. Anni fa volevo scrivere una biografia di Robert D’Arbrissel, fondatore di Fontevrault, anche lui figlio di un sacerdote cattolico e segnato da questa esperienza. L’idea è confluita in Kveld.

Descrivi in modo vivido e deciso tutte le brutture del Medioevo, ridimensionando in modo netto fenomeni  romantici e avvincenti come la Cavalleria (e i suoi ideali) e le motivazioni alla base delle Crociate in Terra Santa. Vorrei che mi raccontassi le ragioni alla base di questa scelta narrativa…

Le motivazioni alla base delle Crociate possono essere state, come molte vicende umane, un impasto di vera fede e di svariate forme di avidità. La mia scelta narrativa riguardo alla cavalleria non è tesa a ridimensionarla: tutt’altro. Ho voluto evitare certe immagini bidimensionali fatte di solo scintillio di armature, certe visioni smancerose da vecchi libri per l’infanzia. All’interno delle armature c’erano sangue, sudore, sporcizia e molto altro, ma questo non nega la tensione spirituale più pura. Il mondo è una totalità, e la nobiltà cavalleresca va forgiata attraverso il suo contrario. 

Passiamo a uno dei personaggi più controversi e affascinanti del romanzo: Riccardo Cuor di Leone. Ne “Il Cavaliere d’Islanda” lo dipingi come un combattente perverso ma leale, vizioso ma coraggioso, crudele ma ambizioso. Insomma un personaggio più complesso di quello che abbiamo conosciuto nell’ “Ivanhoe” di Walter Scott. Scelta personale o frutto di una certosina ricerca storica?

Scelta personale, all’interno del mio comportamento abituale: interpretare senza abusare della Storia. Il 90% dei contemporanei di Riccardo lo avrebbero dato quasi sicuramente per sodomita; ho preferito attribuirgli un altro tipo di passione, quella per la lotta e il dolore. Passione che doveva essere condivisa da molti. Pensiamo ai tornei. Chi accetterebbe, oggi, un impatto frontale con la lancia spianata di un altro cavaliere, alla massima velocità di galoppo? Vorrei precisare però che “perverso” e “vizioso” sono definizioni che non fanno parte del mio linguaggio e della mia mentalità, almeno non nel senso in cui si usano abitualmente, cioè “gusto sessuale non esclusivamente eterosessuale”. Riccardo è stato anche crudele, ma non più di quanto lo sia un re con la guerra dentro e fuori di lui.

Parliamo dello stile del romanzo: trovo “Il Cavaliere d’Islanda” un testo molto più immediato e “action” rispetto a “Abel” o “Il Sorriso di Anthony Perkins” che avevano una struttura più complessa e diverse chiavi di lettura. Una vera e propria “cavalcata narrativa”. Mi piacerebbe conoscere il tuo parere in proposito e se sei d’accordo con la mia valutazione personale?

Sì, in parte sono d’accordo. Entrambi quei romanzi sono precedenti a Il cavaliere d’Islanda, partecipano delle mie esperienze narrative degli anni ‘90. Con la svolta dello storico ho privilegiato un approccio “medianico”, magico, onirico e trascinante. Non si trattava più di critica del nostro vivere quotidiano, ma del sogno di quello che vorrei, di proposte alternative trasformate in simboli. Volevo vedere se riuscendo a incantarmi avrei incantato anche i lettori.

Domande secca e diretta: che cosa ti aspetti da questo tuo nuovo romanzo? Quali sono gli obiettivi e/o le speranze di una scrittrice di successo e di grande visibilità come Claudia Salvatori?

Questo romanzo è una tappa di un percorso che dovrò necessariamente essere ancora molto lungo. Ne abbiamo già parlato in passato: la figura dello scrittore è stata oggetto di un lungo e sistematico processo di riduzione e perdita di prestigio. Il successo forse è stato vanificato dagli attuali meccanismi socio-culturali. Se lo desidero ancora, alla mia età, prescindendo dalla vanità e altri sentimenti poco elevati (contro cui combatto) è per un bisogno di stabilità e sicurezza, per poter continuare a lavorare con un minimo di agio, libertà e dignità.

Claudia, come va la letteratura di genere in Italia? È davvero in crisi come tutti dicono o c’è una luce alla fine del tunnel?  Un tuo parere in proposito…

A mio parere, tutto è legato alla crisi economica. Quando si saranno esaurite le conseguenze della crisi economica, tramonterà anche la scuola di pensiero che ha fatto legge negli ultimi decenni di cultura italiana. Allora si sentirà anche il bisogno di un rinnovamento artistico.

Ultima domanda: nel tuo blog personale SUN/SATURN affermi: “Con il romanzo storico ho assecondato le mie naturali tendenze oniriche, ho fatto autoterapia e ho avuto la possibilità di indovinare stati di coscienza diversi da quelli attuali, valori che mi piacerebbe veder risorgere”. Quali sono questi valori? Il (nostro) passato storico è ancora in grado, nel 2012, di essere “esempio di vita” per giovani e meno giovani?

Valori corrispondenti a parole scomparse o quasi scomparse dal vocabolario: fedeltà, abnegazione, virtù, saggezza… Un esempio per tutti la saggezza. Nel mondo antico i saggi erano onorati, e si distingueva tra conoscenza tecnica, acquisizione di un’abilità, dalla vera saggezza che è la comprensione del cuore umano. Oggi si riconosce soltanto la conoscenza tecnica, la specializzazione.
Il passato storico è sempre in grado di fornire esempi, dipende dal fatto se li vogliamo. La Storia procede per cicli e alcuni di questi cicli sono ritorni vissuti in modo rinnovato. 

lunedì 16 luglio 2012

SUB TERRA: INTERVISTA E RECENSIONE SU MUSICAL NEWS


Lo storico giornalista musicale Emanuele Gentile (Grind Zone, Metal Hammer etc) ha recensito entusiasticamente "Sub Terra, rock estremo e cultura underground in Italia (1977-1998)e mi ha anche dedicato un'intervista di approfondimento.
Potete leggere la recensione qui e l'intervista qui.
Buona lettura.
Intanto Sub Terra è stato segnalato positivamente anche sul sito ufficiale di Agghiastru (Inchiuvatu) e sul sito ufficiale della storica black/thrash metal band genovese Necrodeath!

mercoledì 11 luglio 2012

INIZIANO GLI AVVISTAMENTI DI PANTERE NERE!


Dall'inizio della bella stagione eravamo in attesa di notizie fresche sui controversi avvistamenti del felino misterioso in Italia e come previsto non siamo rimasti assolutamente delusi.
E' già successo in passato: nel periodo di tempo che va dalla primavera inoltrata all'estate, vuoi per la maggiore presenza di villeggianti in montagna e in campagna, vuoi per il clima più mite e solare, si moltiplicano le testimonianze di incontri con fantomatiche pantere nere.
Fantasia? Realtà?
Come sempre non è facile districarsi nella selva di segnalazioni e racconti ma intanto ecco una serie di casi successi da Maggio ad oggi:

Fonte: Quotidiano.net 

Firenze, 11 maggio 2012 - Siamo nella fascia occidentale del Chianti, tra Valdipesa e Valdelsa, sulla magnifica collina di San Pancrazio in località Malafrasca. Qui, ieri alcuni abitanti avrebbero avvistato una pantera in una zona al limitare tra un campo e un bosco. L' allarme è stato dato da un abitante della zona, che ha riferito di essere uscito di casa ed aver avvistato un grosso felino nero a una distanza di circa 70 metri da lui. Dopo alcuni istanti, l'animale sarebbe scomparso nel bosco.

 Fonte: Quotidiano.net 

 Firenze, 19 maggio 2012 - Un cittadino ha avvistato una pantera in localita' Retaia, nel Comune di Prato. L'uomo e' riuscito a scattare due foto, che ha allegato alla sua denuncia di pericolo, presentata alle forze dell'ordine locali. Il cittadino, residente a Calenzano, si trovava a passeggiare nella zona, quando ha avvistato il felino nero, sia il 16 maggio che ieri pomeriggio. Le forze dell'ordine, Corpo forestale e polizia municipale in particolare, stanno intensificando i controlli nella zona.

 Fonte: Notizie di Prato.it 

 2 Luglio 2012 - Terzo avvistamento per la pantera in Calvana. Lo riferisce Il Tirreno nell’edizione di Prato che riporta la testimonianza di una donna che abita a La Querce e che giura di avere visto il grosso felino mentre stava facendo una passeggiata con i suoi cani. La zona dell’avvistamento, stavolta, è più in basso: per la precisione non lontano dal borgo di Travalle. Ieri mattina la signora, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Tirreno, era uscita verso le 7.30 con i suoi due cani. Mentre percorreva la stradina che costeggia la villa di Travalle, alla Macia, ecco che ha notato l’animale a circa 100 metri di distanza. “All’inizio ho pensato che si trattasse di un grosso cane – è il racconto della signora -, ma poi quando mi sono avvicinata ho capito che mi ero sbagliata: si trattava di una pantera. L’andatura era diversa da quella di un cane: era molleggiante. Anche la testa era più grossa. Il colore era nero e la coda era arricciolata”. Si tratta del terzo avvistamento nel giro di poche settimane che viene fatto in Calvana: la pantera è stata vista la prima volta intorno alla metà di maggio nella zona che sovrasta i Cento Pini, poi a inizio giugno un agricoltore l’aveva vista sulle pendici del Monte Maggiore, in via di Secciano, non lontano da Carraia. Ieri il terzo avvistamento a Travalle, non lontano dal secondo.

 Fonte: Il Gazzettino.it 

 Gorizia, 10 Luglio 2012 - Neanche questa estate sono mancati gli avvistamenti di animali singolari e rari. Il caso stavolta è quello di un non meglio identificato «grande felino con una coda lunga tipo puma o pantera». Ad avvistarlo e ad avvertire i carabinieri, è stato un abitante di Fossalon di Grado (Gorizia), il quale ha precisato che il felino di grande taglia stava inseguendo un animale selvatico, probabilmente una lepre. È stato chiesto l'intervento del presidente della locale riserva di caccia e del corpo forestale dello stato ma le ricerche.

Fonte: Trieste All News.it 

 Grado, 10 Luglio, 2012 - Fa caldo, molto caldo e bisogna fare attenzione ai colpi di calore e alle allucinazioni. E con il sudore che cola sugli occhi è facile sbagliarsi... Questa è una di quelle notizie difficili da verificare ma che è stata rilanciata dalle agenzie e sta facendo il giro del web. «Pronto, carabinieri, ho appena visto un grande felino con una coda lunga tipo puma o pantera». L'avvistamento sarebbe stato fatto oggi da un abitante di Fossalon di Grado, in provincia di Gorizia. «Il felino di grossa taglia stava inseguendo un animale selvatico, probabilmente una lepre», ha detto l'uomo ai militari. La caccia alla pantera è scattata subito. Sulle sue tracce si sono messi gli uomini della Forestale ma finora il felino non si è fatto trovare. Probabilmente si riposa al fresco.

sabato 7 luglio 2012

TOM PICCIRILLI IN ARRIVO IN LIBRERIA!


Come sempre ricevo e pubblico volentieri (anche perchè è prevista una mia recensione del romanzo, credo a Settembre)

NELL’ABISSO PROFONDO di Tom Piccirilli, in uscita il 6 settembre 2012
Collana: Gargoyle Books
Traduzione: Simone De Crescenzo
Genere: horror-thriller-dark fantasy

DANZE CRISTIANE E RITUALI SATANICI; TONI IRRIVERENTEMENTE LEGGERI E DETTAGLI SCABROSI PER UN RACCONTO INFERNALE AL PUNTO GIUSTO.

Un misterioso narratore noto solo come “Il Negromante”, accompagnato da uno spirito demoniaco, è impegnato nella lotta contro il leader della sua vecchia congrega, Jebediah DeLancre, che ha riunito un gruppo di streghe per costringere Cristo a tornare sulla Terra e provocare così l’Armageddon prima del tempo. Quando però DeLancre si offre di salvare la vita a Danielle, l’unico amore del Negromante, in cambio della sua collaborazione, questi si troverà di fronte alla più dura delle scelte, dando vita a una guerra tra le forze della Cristianità e quelle del Satanismo in una contrapposizione di arcangeli, spiriti, demoni e diavoli.

Tom Piccirilli (1965) è uno scrittore americano estremamente prolifico. Ha pubblicato più di 150 opere negli Stati Uniti, spaziando dall’horror al fantastico, dal thriller al racconto erotico, aggiudicandosi il prestigioso Bram Stoker Award per ben quattro volte. Nell’abisso profondo è il suo secondo titolo edito in Italia dopo Padre delle tenebre (Sperling & Kupfer, 1993).

VINCITORE DI 4 BRAM STOKER AWARDS
VINCITORE DELL’INTERNATIONAL THRILLER WRITERS AWARD

mercoledì 4 luglio 2012

OGGI E' IL 4 LUGLIO


Oggi è il 4 Luglio.
Quando ripenso a questa data l'immagine di Tom Cruise, capelli lunghi, baffi, immobilizzato su una sedia a rotelle, infesta i miei ricordi di adolescente.
Vidi il film di Oliver Stone (parliamo del film "Nato il 4 Luglio") in prima serata sulle reti Mediaset (forse Canale 5. Non ricordo bene...).
Fu un'esperienza straordinaria e traumatica insieme. Fino ad allora la guerra in Vietnam mi era sembrata un gioco da videogame dove il più forte rimane in vita e il più debole cade miseramente nella polvere.
Ero un ragazzino e forse non avevo ancora coscienza di quanto dolore e miseria è in grado di infliggere un conflitto. Eppure avevo visto mia nonna piangere a dirotto ricordando il padre deceduto durante il primo conflitto mondiale. No, non ero capace di "sentire" la sofferenza e l'angoscia di chi ha visto perdere amici e parenti in guerra.
Ci è riuscito questo attore americano, Tom Cruise, fino ad allora un "piacione" per ragazzine (vedi Top Gun) che con una prova magistrale, sorprendentemente empatica e coinvolgente, mi ha dischiuso le porte di uno dei conflitti più sanguinosi e terribili della nostra storia. Un inferno in terra!
Da allora il Vietnam è una delle mie ossessioni personali insieme al film di Stone e a molti altri (su due piedi mi viene in mente anche "Vittime di Guerra" con Michael J. Fox).
Ne ho trovato traccia anche nel mio ultimo saggio dedicato ai Black Sabbath, che in più di un brano si scagliano nettamente contro la guerra e i suoi "maiali". Ne riparleremo...
La toccante colonna sonora di John Williams, oggi come allora, è capace ancora di commuovermi.

martedì 3 luglio 2012

SUB TERRA SU ROCKERILLA


Sub Terra è stato recensito molto positivamente sul numero nuovo di Rockerilla (N.383/394 Luglio/Agosto 2012, Baroness in copertina.
Così scrive il giornalista Giancarlo Currò:
"Vent'anni di Underground italiano. Un mondo da scandagliare in ogni dettaglio, un giusto tributo alle trasgressioni sonore made in Italy, un'enciclopedia dei ricordi che scruta le persuasioni di un quantitativo impressionante di progetti musicali sparsi per la penisola...assemblata con lodevole pazienza e gran cura da un fan assatanato"
Il resto lo trovate sotto. Avanti così!