venerdì 29 aprile 2011

giovedì 28 aprile 2011

PROG SULFUREO E ORRORIFICO A MOSHPIT

Questa sera alle 21 nuova straordinaria puntata di MOSHPIT.
Avremo una nuova rubrica dedicata al Prog/Dark italiano più sulfureo e horror con intervista a Maurilio Rossi dei toscani Goad, forti della pubblicazione del nuovo album "Masquerade" per Black Widow Records.
Inoltre tanti album in anteprima e l'immancabile Extreme Zone.
Per ascoltare Moshpit basta collegarsi a questo link:
Info:
http://www.myspace.com/radiorockmoshpit
Conducono il sottoscritto (Mister Eddie) e Doctor Jankyll
Stay Rock!


martedì 26 aprile 2011

CLAUDIA SALVATORI STRIKES BACK!


Sono davvero onorato e contentissimo di segnalare sul blog "Il sole invincibile. Eliogabalo, il regno della libertà", il nuovo romanzo di Claudia Salvatori edito da Omnibus Mondadori, in libreria dal 26 aprile (nono volume della saga di Roma).
La Salvatori è una vera e propria fuoriclasse della narrativa tout court italiana e non solo. Consiglio ai lettori de Il Mondo di Edu di recuperare al più presto alcuni suoi romanzi precedenti come “Abel” (Urania Epix) oppure “Il Sorriso di Anthony Perkins” (Giallo Mondadori).

Sinossi
Vario Avito Bassiano, re di Emesa, imperatore di Roma, Sommo Sacerdote del Dio Unico El Gabal, il Sole Invincibile: per tutti, oggi, Eliogabalo, un nome che significa eccesso, scandalo e trasgressione. Ragazzo brillante, talentuoso, profetico e forse megalomane, viene posto sul trono di Roma da un quartetto di donne eccezionali, la prozia Giulia Domna e la nonna Giulia Mesa con le sue due figlie. Eliogabalo nasce in un'epoca molto simile alla nostra, multietnica e multiculturale, che consuma i suoi ultimi bagliori di opulenza alla vigilia di un inevitabile declino, sulla soglia di grandi trasformazioni. La lucida follia e il progetto visionario dell'imperatore non consistono tanto nell'importare a Roma un nuovo culto orientale in aggiunta a quelli consolidati, quanto nel fondere tutti i culti in uno solo, profeticamente anticipando quanto avverrà con l'affermazione del Cristianesimo, senza tuttavia mettere da parte Dioniso. L'imperatore sa di doversi sacrificare, e infatti il suo regno è breve. Presto la rivalità e i contrasti insanabili tra la madre Giulia Soemia e la zia Giulia Mamea mandano in pezzi la concordia della famiglia dei Bassiano ma il prezzo più alto Eliogabalo dovrà pagarlo per aver voluto amare oltre i limiti imposti dalle leggi e dalle convenzioni. Eliogabalo vive in fretta e brucia come una rockstar, e pur restando un re-sacerdote antico, depositario di archetipi e segreti primordiali, inventa la vita moderna, incarnando il mito dell'immaginazione al potere (Fonte: Qlibri).

Claudia Salvatori sul romanzo:
“Quest'anno ho tardato a mandare i soliti auguri di buona Pasqua perché volevo mandarli in una forma speciale: l'annuncio del mio romanzo su Eliogabalo.
Siamo in tema in quanto il Deus Sol Invictus di questo imperatore è stato assimilato, come molti dei pagani, a Cristo. Il suo dies natalis era il 25 dicembre e io facevo morire Eliogabalo (nel mio tempo di scrittura) proprio a Natale, perciò in questi giorni... risorge.
E' una resurrezione in tutti i sensi, cioè una riabilitazione di un personaggio diffamato e scoperto soltanto all'inizio del secolo scorso, dal professore di Oxford John Stuart Hay e da Antonin Artaud.
Certo, il mio è un Eliogabalo-entertainment, ma ci tengo molto. Ho dato tutto, raramente mi sono messa in gioco tanto come qui, e difficilmente scriverò qualcosa che esprima tanto la mia peculiare visione del mondo”.

Claudia Salvatori, (Genova, 1954) si è laureata con una tesi su santa Caterina da Siena. La sua attività comprende diversi generi letterari e forme espressive: romanzi, sceneggiature per i fumetti e il cinema, racconti per numerose antologie e riviste. Con Più tardi da Amelia ha vinto il premio Tedeschi 1985. Ha pubblicato i romanzi Schiavo e padrona (1996) (da cui è stato tratto il film Amorestremo), Superman non muore mai (1997), La canzone di Iolanda (1998), il thriller storico Sublime anima di donna (2000) che le è valso il premio Scerbanenco nel 2001, Nessuno piange per il diavolo, La donna senza testa e Il sorriso di Anthony Perkins - quest'ultimo per Mondadori. Da sempre appassionata di storia antica e medioevale, ha pubblicato per Mondadori la biografia Ildegarda, badessa, visionaria, esorcista (2004).

venerdì 22 aprile 2011

NEL VAMPIRO SI CONCENTRANO LE INQUIETUDINI E LE DOMANDE ULTIME DELL’UOMO: INTERVISTA A RICCARDO D’ANNA


Dopo aver recensito positivamente il romanzo Gargoyle “La Figura di Cera” una chiacchierata con Riccardo D’Anna è quantomeno d’obbligo.
Augurandovi buona lettura e una felice Pasqua, comunico che il prossimo post sul IL MONDO DI EDU è previsto per Martedì 26 Aprile.
A presto.


Il libro di Simon Raven “Il Morso sul collo” non era solo un romanzo sull’archetipo gotico del vampiro ma una vera e propria celebrazione della libertà personale in senso ampio e allo stesso tempo un appello alla distruzione delle asfissianti sovrastrutture della società moderna (famiglia, carriera, lavoro, gerarchie). Anche il suo romanzo sembra avere una peculiarità “altra” rispetto al tema del vampiro. Me la può spiegare?
Sono d'accordo. Il grande, indimenticato, Gesualdo Bufalino scriveva, press'a poco, se una lezione ho imparato riguardo a questa cosa strana che è la vita, è che conviene viverla "come se…": come se fossero reali tutte le larve che ci siamo inventati (amore, amicizia, Dio, gloria, famiglia…) di cui invece si maschera il niente. Il vampiro è un contenitore con molte sfaccettature, è un pensiero debole che spinge verso la nullificazione cui possiamo opporre solo le nostre armi spuntate (la fede nella ragione non tutto risolve). A differenza di Raven, a me interessava attraversare il tema della paura e dell'attesa nel segno del cupio dissolvi…

“La figura di Cera” è un romanzo totalmente autonomo rispetto a quello di Raven. Ne utilizza alcuni personaggi ma crea un’ambientazione storica e fantastica praticamente antitetica. Una scelta conscia o inconscia?
Entrambe le cose: in parte vi è consapevolezza, disegno cosciente, ma in parte bisogna seguire l'istinto senza porsi troppe domande. Andare dove il romanzo ti conduce. Forse estremizzando un po' si potrebbe affermare che ogni romanzo, in fondo, nel suo compiersi, è il passaggio da un cammino senza meta a una meta senza cammino.

Mi piacerebbe conoscere il suo parere sulla figura gotica del Vampiro tra passato e presente. E soprattutto come si interseca nel suo romanzo?
Ognuno di noi ha perso una parte della propria vita, e ha nascosto nel buio ciò che è rimasto. Credo che la figura del vampiro, nella sua essenza liminare (dunque portatrice di una trasformazione, di un passaggio, di un contagio…) sia una delle icone del mondo moderno. Il fascino che emana deriva, naturalmente, da un'ambiguità tipologica: nel vampiro si concentrano, senza che possano essere risolte, le inquietudini e le domande ultime dell'uomo. Si può vincere il potere del vampiro – sfuggire in altri termini a un destino di solitudine e di morte – solo con un atto di fede, con il salto nel buio kierkegaardiano. Ne La figura di cera mi interessava giocare una partita in absentia: evocare più che descrivere…

Gargoyle Books è una casa editrice totalmente dedicata all’Horror tout court. Qual è la sua visione sull’universo della letteratura di genere in Italia? Pregi e difetti.
Si ha ormai la sensazione, scrive Silvia Balestra, che «le buone idee, la qualità delle intuizioni, l'elaborazione teorica e la cura artigianale del lavoro non bastino più a far emergere un testo […] né a garantirgli la minima possibilità di durevolezza».
L'universo della letteratura di genere non sfugge al più ampio contesto in cui viviamo. L'Italia è culturalmente periferica, la quantità esorbitante di volumi dati alle stampe (in Italia si pubblicano una media di circa 40 romanzi al giorno…) affossa la qualità, la critica "militante" (quella, cioè, che orienta il lettore forgiando giudizi di valore a caldo…) è ininfluente (grazie anche alle politiche recensorie dei quotidiani…), l'editoria è sempre più prigioniera del computo del ragioniere in merito a guadagni e ricavi, il lettore orientato esclusivamente da pubblicità e classifiche, i premi governati da consorterie… (è il premio a nobilitare lo scrittore o lo scrittore arcinoto e arcivenduto che nobilita il premio?, vien da chiedersi a volte)
Si può pensare l'universo editoriale come un delicato ecosistema: se vi si immettono indiscriminatamente dei predatori (vedi best-seller e pile di successi annunciati nei megastore), è chiaro che la letteratura di qualità sopravviverà, se sopravviverà, in spazi sempre più ridotti e meno accoglienti.
Non credo a giudizi tassonomici in letteratura (leggo un determinato libro perché appartiene a un determinato genere…): mi interessa leggere un libro che mi lasci qualcosa, che mi offra una visione del mondo e mi aiuti a comprendere…

Scrive Gianfranco Manfredi in una mia recente intervista:”Uno scrittore deve avere come raffronto anche i morti, solo così può tentare di parlare ai contemporanei”. Vorrei che commentasse questa frase alla luce delle sua dichiarate citazioni di autori del (nostro) passato letterario e non solo.
Citazione per citazione: «Un libro non si rivolge ai vivi, meno ancora alle generazioni a venire; vuol consolare i morti, render loro giustizia, accordar loro una dignità, completarne la vita: la folla dei morti che precipita ovunque, ci circonda, si accalca, e talvolta entra in noi, colmandoci di un chiacchierio che cerca le parole giuste e una cadenza perché infine si capisca quello che avevano da dire. Scrivere è seguire i loro passi senza traccia, dar loro la parola, diventare il loro scrivano. I morti ne hanno bisogno, loro che si smarriscono senza fine in un sonno più vasto della notte»

Nelle sue certosine ricerche storiche sui luoghi, gli ambienti, i problemi sociali, la cultura, la politica del passato quanto la sua sensibilità di artista indefettibilmente “moderno” influisce sulle sue storie? È possibile parlare del passato astraendosi totalmente dal presente?
Qualche anno fa capitammo in un albergo che aveva ancora i vecchi modelli di telefono nelle camere (quelli per intenderci con i numeri e il quadrante circolare). Mio figlio, che avrà avuto sei o sette anni all'epoca, voleva fare una chiamata ma restava paralizzato davanti all'apparecchio perché non sapeva come funzionasse, non avendone mai visto uno simile. Anche un semplice oggetto, di cui però abbiamo fatto l'esperienza, muta radicalmente la nostra sensibilità e, conseguentemente, il nostro immaginario.
In sintesi: nella domanda c'è già la risposta. Per quanto si possa aderire a un'epoca passata, afferrarne le molle più segrete, vi è sempre un cono d'ombra destinato a rimanere dato proprio dalla posizione, quindi dalla prospettiva da cui guardiamo i fatti. Credo che la capacità dello scrittore non risieda tanto nel "fotografare" la realtà, quanto forse nel proiettare il dato effimero del quotidiano sullo schermo della propria sensibilità per renderlo verisimile a chi legge.

Ultima curiosità: mi piacerebbe conoscere le sue ultime letture in modo da poterle segnalare ai lettori del blog. Ha narrativa di genere da segnalare ai più curiosi di noi?
Come ho già accennato non sono incline alle classificazioni e agli steccati, senza per questo voler togliere nulla agli appassionati di genere. Amo libri anche radicalmente diversi fra loro: penso all'algida ferocia di Jack Ketchum (La ragazza della porta accanto) e, per converso, all’ironia e alla delicatezza di tocco di Tonino Benacquista (Tre quadrati rossi su fondo nero). Di Gargoyle ho molto amato lo Sherlock Holmes contro Dracula, per la capacità di coniugare – per via di filologia affettiva –documentazione rigorosa con felicità di invenzione. Ma la stessa casa editrice andrebbe lodata per la meritoria opera di divulgazione saggistica sul genere (The Dark Screen e I Dioscuri della notte non solo riempiono un vuoto ma sono due perle in tal senso…). Così come sono parimenti meritorie alcune operazioni di recupero, nel tirar giù alcuni autori obliati da scaffali polverosi (penso alla riproposta di Eric Ambler da parte di Adelphi e prim'ancora di Simenon, giallista e non solo).
Dal mio punto di vista, rimango colpito spesso da quei libri che stricto sensu non possono definirsi libri di genere pur usufruendo di alcuni stereotipi o ricreando specifiche atmosfere: romanzi, cioè, che possono attraversare determinati territori con la forza della scrittura e l'eleganza di stile di un romanzo di idee. Penso a casi, anche qui, diversissimi fra loro: da Hotel Iris di Yoko Ogawa (che affonda nelle logiche oscure di una relazione sado-masochistica) a Philippe Claudel (Le anime grigie; Il rapporto), capace di scandagliare i risvolti più riposti del male. Ma penso anche alla desertificazione di un mondo post-nucleare in La strada di Cormac McCarthy, al merletto gotico di Dio di illusioni di Donna Tartt, o alla falsa levità di un gioiello come Al pianoforte di Jean Echenoz, un libro che si legge d'un fiato capace di cambiare segno nei pochi capoversi conclusivi: l'inferno me lo immagino così…

mercoledì 20 aprile 2011

EDU SULL' EDITORIA DIGITALE


Pyra Edizioni è una casa editrice digitale in fase di realizzazione, ideata da Giuseppe Tararà, persona molto attiva che tanti blogger che bazzicano Il Mondo di Edu conoscono alla perfezione.
Nei giorni scorsi Giuseppe mi ha invitato a partecipare a un sondaggio sull’editoria digitale in genere. Le domande erano così interessanti e particolari che ho deciso di pubblicare questa sorta di intervista anche sul blog.
Per maggiori info su Pyra Edizioni potete consultare la pagina dedicata su Facebook:
Buona lettura.

Conosci il fenomeno dell'editoria digitale? Se si cosa ne pensi sul fenomeno?
Ho avuto varie esperienze con alcuni progetti editoriali in formato ebook, alcuni naufragati quasi subito, altri rimasti inerti e quantomeno nascosti ai più. Diciamo che l’editoria digitale ha delle grande possibilità non ancora espresse sul suolo italiano. Noi siamo ancora duri di comprensorio…

Quali sono i relativi vantaggi (sia riguardo l'editoria digitale in generale che più specificatamente sugli ebook)?
Sicuramente un ebook ha maggiore visibilità (sfruttando siti, blog, forum e canali personali) di un libro cartaceo che rimane pochi mesi nelle librerie prima di tornare al mittente. Un ebook non finisce sulla bancarelle dell’usato o al macero ma è sempre disponibile, in qualsiasi momento. Nel mio piccolo sarei disposto a pubblicare il mio prossimo libro nelle due versioni ma non è sempre facile.

Quali sono i relativi svantaggi?
Il problema riguarda la diffusione degli e-reader. Io penso che si debbano abbattere i prezzi e renderli disponibili ad una fascia sociale più ampia. Più facile a dirsi che a farsi.

Conosci i lettori e-ink come ad esempio il kindle o dispositivi simili?
Abbastanza. Sono ottimi dispositivi di lettura e non solo. Sto valutando il prossimo acquisto. Del resto il mio intento è mantenermi sempre al passo coi tempi (veloci) della nostra quotidianità.

Conosci il loro prezzo? Secondo te quale sarebbe il prezzo corretto?
Certo. Spulcio continuamente siti di vendita e visito, quando posso, negozi per controllare l’andamento dei prezzi. Come detto prima, andrebbero abbattuti i prezzi. Io penso (ed è mia opinione personale) che se si vuole dare una svolta al mercato degli ebook i dispositivi di lettura andrebbero abbassati a non più di 50 euro.

Secondo te, quanto è diffuso questo fenomeno in Italia?
Diciamo che si sta diffondendo ma non è ancora un fenomeno di costume. Riguardando la lettura in primis (e nel nostro paese si sa, la lettura non è l’hobby preferito dell’italiano medio) bisogna capire se i lettori forti sentiranno il bisogno di aggiornarsi o di rimanere alla vecchia copia cartacea sul comodino.

Credi che questo fenomeno possa avere un futuro in Italia se ci fosse gente che ci investisse sopra e si svolgessero campagne di informazione?
Certo che può avere un futuro. Deve averlo! Non si può sempre essere statici. Bisogna che le cose cambino anche da noi. Ripeto, bisogna vedere il pubblico (e non gli addetti ai lavori) cosa ne pensa del fenomeno. Se lo apprezza o meno.

Quale è la qualità media della produzione degli ebook (grafica, editor, impaginazione e altro)?
Ho partecipato a un’antologia horror in ebook e aveva una qualità superiore a un libro cartaceo. Ma come sempre ci sono casi e casi. In generale mi sembrano di buona qualità. C’è del lavoro duro dietro soprattutto se si tratta di autoproduzioni per emergere e farsi notare dal mercato.

Quale sarebbe il prezzo giusto per gli acquirenti di un ebook?
Io credo (mia opinione personale) almeno la metà del formato cartaceo (se esiste). Altrimenti un prezzo popolare in genere.

Secondo te nel mondo degli ebook quale sarebbe la cifra giusta da spartire editore/autore (in percentuale)?
Non sono in grado di rispondere a questo interrogativo. Conosco solo la mia realtà di autore emergente che finalmente è riuscito a farsi pagare per scrivere. Io credo che ci siano diversi fattori da valutare sia da una parte che dall’altra.

Se le scuole investissero in questo settore si potrebbe veder ridotti fenomeni come il caro libri?
Assolutamente sì. Anzi lo spero per le tante famiglie che hanno difficoltà in proposito.

Saresti disposto come scrittore a lanciarti anche in questo nuovo mercato se assistito da un editore in maniera professionale e che voglia investire in te anche se ancora non c'è la certezza di un buon mercato?
Certo. Anzi pretenderei di essere assistito in maniera professionale e che investa soldi nel mio lavoro. Se l’idea è buona, il libro è scritto bene e potrebbe avere un forte appeal su almeno una fetta di pubblico (sia che si parli di narrativa che di saggistica) perché no? L’autore deve credere nel suo libro ma nello stesso anche l’editore deve credere nel progetto altrimenti meglio fare altro.

martedì 19 aprile 2011

LO HOBBIT AL CINEMA NEL 2012

Queste sono le notizie che ti mettono in pace col mondo!
“Lo Hobbit” si farà e sarà di nuovo Peter Jackson al timone di regia.
Secondo il sito di Repubblica le riprese inizieranno nelle prossime settimane, il primo film arriverà nelle sale a dicembre 2012 e il secondo a dicembre 2013.
Sembra che dopo quasi dieci anni dall'annuncio, tra rinvii, vertenze e problemi finanziari, finalmente sia arrivato il via libera al prequel in due parti che sarà in 3D.

Ecco alcune notizie relativa al cast: l’attore britannico Martin Freeman (‘Guida galattica per autostoppisti’, ‘Hot Fuzz’ e protagonista in tv della serie ‘The Office’) interpreterà il protagonista Bilbo Baggins. Ian McKellen, sarà nuovamente il mago Gandalf mentre Andy Serkis, presterà il corpo a Sméagol-Gollum. Cate Blanchett, sarà ancora l’elfo Galandriel.
Inoltre, sorpresa delle sorprese, tornano nei loro rispettivi ruoli Elijah Wood, che riprenderà i panni di Frodo Baggins, e Orlando Bloom in quelli di Legolas.
Bisogna fare subito una precisazione: nel libro “Lo Hobbit” non si parla assolutamente di Frodo, così come non c’è traccia di Legolas.
Prendendo in considerazione ancora il sito di Repubblica:

“Per districarsi tra i meandri della trama originale e delle libertà che, dopo i risultati della Trilogia, saranno ampiamente concesse a Jackson, basta affidarsi ai numerosi siti dei fan che in maniera certosina riportano ogni dettaglio del progetto cinematografico. Tra quelli italiani uno è particolarmente ricco di notizie, Hobbitfilm, che riporta con attenzione e dovizia di particolari tutte le novità. Leggendo tra le varie news è facile apprendere che dall’inizio i produttori erano intenzionati a inserire cammeo e partecipazioni dei personaggi della trilogia del Signore degli Anelli. Un anno fa, rivela Hobbitfilm, Orlando Bloom aveva parlato con Peter Jackson di un suo possibile ritorno nei panni di Legolas. Sapendo che i due film non si baseranno solamente sul romanzo di Tolkien ma anche sulle appendici della trilogia – si legge sul sito - e che approfondiranno aspetti come il Bianco Consiglio e i viaggi di Gandalf, non stupisce la presenza di personaggi che nel libro dello Hobbit non sono, in effetti, presenti”. Oltre a Legolas anche Galadriel, Drogo Baggins e Radagast il Bruno”.

Spulciando il sito Hobbitfilm mi sono imbattuto nel trailer di un mediometraggio (no profit) molto interessante dal titolo di “Hunt fof Gollum”. Si tratta di un film dedicato soprattutto ai fans del “Signore degli Anelli” e che a quanto pare, presto avrà il doppiaggio nella nostra lingua. In attesa del di Jackson gustiamoci questo piccolo progetto davvero bel fatto.
Il film, per ora con sottotitoli in italiano è visibile a questo link:
http://www.thehuntforgollum.com/player_film-hd.htm

lunedì 18 aprile 2011

ROB ZOMBIE CI RIPROVA!

Rob Zombie ci riprova!
Dopo avergli scritto una lettera pubblica qualche tempo fa di cui riporto il link(^__^):
http://ilmondodiedu.blogspot.com/2009/09/caro-rob-zombie-ti-scrivo.html
Ecco la notizia che purtroppo ti aspetti: l'ex fenomeno dei White Zombie sta preparando un nuovo lungometraggio a budget ridotto (e ci credo dopo il fiasco dei due Halloween chi gli darebbe un centesimo?).
Titolo del film: “Lords Of Salem”.
Secondo il sito Horror.it: “Protagonista della pellicola sarà il Dj di una stazione locale che scatenerà erroneamente una maledizione che colpirà l’intera città. Per quelle strade avvenne infatti 300 anni prima la caccia alle streghe ad opera dei signori di Salem. Quattro streghe torturate e uccise giurarono prima di morire che sarebbero tornate per perpetrare la loro vendetta”.
Le riprese inizieranno a Maggio e al progetto prenderanno parte Oren Peli, Jason Blum e Steven Schneider, il team di successo dietro a Paranormal Activity (aspettiamoci delle brutte!).
Rob Zombie ha annunciato anche che comporrà personalmente la colonna sonora, come fece per le sue prime due opere (La casa dei 1000 corpi e La casa del diavolo).

venerdì 15 aprile 2011

MARIE CORELLI E IL ROMANZO GOTICO

Sinossi
Immaginate che i vostri parenti e amici vi credano morti di colera. Di essere sepolti vivi e di risvegliarvi nella vostra bara. Adesso, immaginate il disperato tentativo di risalire alla luce dagli oscuri meandri della vostra tomba per poi scoprire qualcosa di ancora piu' terribile... Ebbene, questo e' solo l'inizio del capolavoro horror vittoriano di Marie Corelli, Vendetta! Resosi conto di quanto accaduto e scoperta un'atroce verita', il conte Fabio Romani decide di porre in essere la sua vendetta. Irriconoscibile, invecchiato e sfigurato dal colera, il conte assume una nuova identita' e trova il modo di reinserirsi nell'alta societa' di Napoli, riallacciando cosi' sotto mentite spoglie il rapporto con la moglie che lo crede morto. Il tutto per mettere in pratica il suo perverso, diabolico piano di nemesi. Vendetta e' un opera che celebra la follia, l'orrore e la decadenza umana al massimo stadio di degenerazione, e che ha fatto di Marie Corelli la regina del tardo-gotico di eta' vittoriana.

Nata con il nome di battesimo di Mary Mackay, la Corelli (1855-1924) era la figlia illegittima di Charles Mackay, famoso giornalista, poeta ed autore di canzoni scozzese, e di Mary Elizabeth Mills (probabilmente la sua governante).
Nel 1866 venne inviata in un collegio a Parigi per la sua educazione e fece ritorno in patria quattro anni dopo. All’eta' di trent’anni muto' il suo nome in Corelli, che divenne il suo nome d’arte quando esordi' nel mondo dell’arte come musicista, sostenendo di essere figlia di un conte italiano e di avere vent’anni.
Dopo aver abbandonato la musica, inizio' a scrivere pubblicando nel 1886 il suo primo racconto dal titolo 'A Romance of Two Worlds'.
Divenne famosa in Inghilterra per tre motivi fondamentali: la Regina Vittoria prediligeva i suoi romanzi e dichiaro' apertamente di attenderne con impazienza l’uscita; la sua personalita' era autenticamente eccentrica e i suoi libri facevano epoca. Fu ammirata da molti personaggi famosi tra cui Gladstone, Lord Randolph Churchill, Re Edoardo VII e la Regina Alexandra.

La sua riscoperta rappresenta per Gargoyle motivo di orgoglio, nel quadro di un incessante lavoro di recupero del gotico vittoriano.

mercoledì 13 aprile 2011

DOOMRAISER: NUOVO ALBUM "LOVECRAFTIANO"

Periodo convulso in cui posso dedicarmi davvero poco alle recensioni o agli articoli quindi mi limito ancora a segnalare interessanti nuove uscite nel campo dei libri o dei dischi.

Il nuovo album dei DOOMRAISER "Mountains Of Madness" (titolo 100%lovecraftiano) sarà disponibile dal 13 maggio in CD ed LP edito da Bloodrock Records/Black Widow Records.
Il lavoro sarà presentato al pubblico nella sua completezza il 27 maggio all’Init Club di Roma per un release party che si preannuncia un vero e proprio rituale. Le band che accompagneranno i DOOMRAISER in questa festa saranno i galattici space psych doomsters IRA DEL BACCANO e la cult doom band MISANTROPUS.
L’immagine di copertina, come per il secondo album, è opera dall’artista Stefano Scagni. Perfetta visualizzazione dell’enigmatico concept che si cela dientro il titolo e le lyrics del disco.
Tracklist di "Mountains Of Madness":
1. Mountains of Madness
2. Phoenix
3. Re-Connect
4. Vampires of the Sun
5. Like a Ghost

lunedì 11 aprile 2011

AMORPHIS:"THE BEGINNING OF TIMES" IN ARRIVO!

E' primavera e i grandiosi AMORPHIS ci deliziano con un nuovo album in uscita il 27 Maggio su Nuclear Blast. Titolo: "In the beginning of times".
Intanto gustiamoci il primo singolo "You I need" in pubblicazione il 22 Aprile.

venerdì 8 aprile 2011

THEATRES DES VAMPIRES/MARIO GAZZOLA: A DANGEROUS MEETING


Theatres des Vampires live a Milano
Mario Gazzola ospite sul palco per un reading horror-letterario-rock

Reading dell’autore dall'antologia "365 racconti horror per un anno" in apertura della data milanese dei romani Theatres des Vampires

Giovedì 12 maggio al Legend 54 di Milano (viale Enrico Fermi 98) si esibirà una band gothic metal (in tour con l’ultimo album Moonlight Waltz): i Theatres des Vampires, romani d’origine ma forti di una solida notorietà internazionale nel circuito del metallo oscuro, dal Nord all’Est Europa fino al Brasile.
La band è infatti in procuinto di partire per una tournée in giro per tutta l'Europa e la data di Milano si aprirà con un reading di Mario Gazzola tratto dall'antologia a cura di Franco Forte, in uscita a maggio per Delos Books: 365 racconti horror per un anno.
L'autore interpreterà il proprio racconto Silenzi; subito dopo di lui, si scatenerà l’inferno con l’horror-rock show dei Theatres des Vampires.
Invitandovi tutti allo spettacolo, ricordiamo che il libro è già preordinabile sullo store a questo indirizzo:
Theatres des Vampires
Band fortemente affascinata da tematiche connesse ai vampiri, che vengono riprese anche nei concerti mediante scenografie e costumi. Durante i primi anni le loro sonorità sono improntate sul black metal gotico e sinfonico; in seguito si evolve in qualcosa di meno categorizzabile, ovvero un insieme di influenze gotiche. Nel 2003 suonano con i Christian Death nel loro tour europeo e registrano un album con Valor dei Christian Death e Gian Pyras dei Cradle of Filth come ospiti.
All'album Pleasure and Pain, pubblicato nel 2005, partecipano Bruno Kramm dei Das Ich, Flegias dei Necrodeath, Dhiloz degli Ancient ed alcuni membri degli Ensoph e degli Stormlord.
Partecipano a molti festival tra cui il Vampyria III a Londra nel 1999, il Gods of Metal in Italia nel 2000, il Gothic Treffen a Lipsia nel 2003 e 2006, il Gotham a Londra nel 2004, il Metal Female Voices Festival in Belgio nel 2006, il Castle Rock in Polonia nel 2010.
I Theatres des Vampires dopo un tour in Messico, Brasile e Russia, pubblicano nel maggio 2008 il nuovo lavoro "Anima Noir".
Il 14 Gennaio 2011 la Aural Music ha rilasciato l'ultimo lavoro del gruppo, “Moonlight Waltz” e la critica internazionale non solo lo incorona come miglior lavoro della band, ma disco di punta del panorama Gothic Metal mondiale.
Il 12 Maggio comincerà il tour Europeo proprio da Milano e finirà il 29 Maggio 2011 al prestigioso Femme Metal Festival di Birmingham, dove la band sarà headliner dell’evento.
Mario Gazzola
autore nato a Lodi e attivo a Milano. Nel 2009 è uscito il suo primo romanzo: Rave di Morte (Mursia), un cyber thriller che fonde cyberpunk, cultura rock e uno spiccato citazionismo cinefiliaco ‘tarantiniano’.
Suoi racconti sono pubblicanti su Robot, NeXT, Carmilla e svariate antologie.
Oltre che autore letterario è anche fotografo, ha realizzato due cortometraggi e gestisce il sito www.posthuman.it, che ospita recensioni di cinema, arti e letteratura.
Collabora con il mensile Nocturno, il magazine connettivista NeXT e l’emittente bolognese CiaoRadio con recensioni, anteprime e saggi sul cinema.

mercoledì 6 aprile 2011

RICCARDO D’ANNA – LA FIGURA DI CERA (GARGOYLE – 2011)

“Il morso sul collo” di Simon Raven, pubblicato dalla stessa Gargoyle Books nel 2009, poteva essere tranquillamente considerato come un romanzo sul vampirismo tout court.
Non solo quello legato a elementi gotici e perturbanti (l’accoppiamento illecito e mostruoso con la donna vampiro è un classico topos del genere da “Carmilla” in poi) ma anche ad un senso di libertà pura e allo stesso tempo di distruzione delle asfissianti sovrastrutture della società moderna (famiglia, carriera, lavoro, gerarchie), tema questo che rendeva il lavoro di Raven un “unicum” della letteratura vampirica.
Riccardo D’Anna, proponendosi di riprendere alcuni personaggi e invenzioni di quelle vicende correva sicuramente il rischio di fallire visto che l’humus culturale e/o filosofico in cui è nato il romanzo di Raven (parliamo degli anni ’60, ricettacolo di ogni forma di demolizione dei dogmi comuni legati soprattutto alla sessualità e alla religione) non poteva essere riproposto in toto senza risultare artefatto o stucchevole.
Bene quindi ha fatto l’autore romano a inserire in questo “La Figura di Cera” delle peculiarità proprie della sua formazione culturale ma anche della sua passione per determinati ambiti della letteratura ad ampio raggio. Il risultato è che il romanzo “La Figura di Cera” può essere senza indugio premiato come un lavoro autonomo e dalla salde fondamenta, senza andare a minare quella fiducia che il lettore di Raven potrebbe fargli mancare in qualsiasi momento.
Fatta questa doverosa premessa devo dire che gli amanti del gotico letterario avranno sicuramente di che deliziarsi. Seppur l’impianto generale non è prettamente orrorifico (e nemmeno quello di Raven lo era…) la storia viaggia spedita tra misteri e suicidi, atmosfere lugubri (c’è anche una Venezia spettrale e nebbiosa nel libro) e ricerca spasmodica di incanalare il male nella razionalità dell’indagine, tipica di certa letteratura sul paranormale.
Davvero affascinante, almeno per il sottoscritto la trovata del simulacro di cera, doppio etereo e maligno della protagonista vampirica (?) nelle fitte pagine di D’Anna. C’è sicuramente qualcosa di esoterico e di ombroso nella descrizioni dell’esistenza “sopra le righe” della Marchesa d’Ateleta per non parlare dei cosiddetti “fatti berlinesi” che avranno un effetto dirompente nell’economia del romanzo.
Mi preme subito mettere a confronto la Criseide di Raven con la protagonista della “Figura di Cera”. Se per la prima avevo parlato, tempo orsono, di modernizzazione dell’archetipo del vampiro (seppur in un contesto singolare ma anche tradizionale – vedi “Il Vampiro” di Polidori - come quello delle soleggiate isole della Grecia, Creta e Corinto) attraverso una rielaborazione del contesto nel quale opera, con D’Anna e la sua fantomatica Marchesa, il vampiro si riappropria delle sue parvenze più funeste e distruttive. Non c’è condivisione di destini tra l’umano e il grottesco. Davanti al secondo il primo inevitabilmente trova la sua disfatta. Una concezione antica del perturbante e per questo sublime. Una Persefone, schiava dei suoi infernali connubi.
Insomma il lettore si troverà di fronte a un lavoro colto ma essenziale, gotico ma attento ai dettagli e alla citazioni (storiche e letterarie), complesso ma dall’incedere sicuro e soprattutto tradizionale.
E gli amanti dei personaggi del romanzo di Simon Raven, ritroveranno i loro beniamini con peculiarità e caratteristiche quantomeno inedite.
Davvero una lettura stimolante.

lunedì 4 aprile 2011

CONCORSO LETTERARIO "NERO DI PUGLIA"

Ricevo e pubblico molto volentieri questo concorso letterario per tre buone ragioni:
1. E' organizzato da una persona degna di rispetto e attenzione
2. Non ha tassa d'iscrizione e si vincono bei soldi
3 Si tratta di un concorso di genere noir, thriller, mystery etc.
Cosa volete di più dalla vita?
Partecipate numerosi...


L’Associazione Culturale Arci “URLO” col patrocinio del Comune di Acquaviva delle Fonti
presenta NERO DI PUGLIA. Il noir in tutte le sue gradazioni.
CONCORSO NAZIONALE DI LETTERATURA NOIR, PRESIEDUTO DA OMAR DI MONOPOLI.

REGOLAMENTO

1.) Il concorso è aperto a tutti, sia cittadini italiani che comunitari o extracomunitari, senza limiti di età;

2.) Il concorso è riservato a racconti inediti (sia su carta che sul web) e mai premiati in altri concorsi, scritti in lingua italiana e di genere giallo – inteso nell’accezione più ampia del termine e quindi giallo classico, noir, thriller o mystery – con lunghezza massima di 20.000 caratteri (spazi inclusi) e rigorosamente ambientati nella regione Puglia, in qualsiasi periodo storico;

3.) Ciascun autore può inviare un unico elaborato;

4.) Gli elaborati dovranno pervenire per raccomandata nel numero di 5 copie dattiloscritte e spillate al seguente indirizzo: “Sergio Carlucci – via Giovanni Pascoli, 7 – 70021 Acquaviva delle Fonti (BA)”, entro e non oltre il 31/05/11.
Nel corpo della lettera d’accompagnamento (non sui dattiloscritti, che dovranno essere anonimi) saranno tassativamente indicati nome e cognome dell’autore, data di nascita, indirizzo, città di residenza, recapito telefonico e indirizzo e-mail, seguiti dalla dicitura “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali in base all’art.13 del D. Lgs. 196/2003” e da una frase che dichiari sia l’assoluta inedicità (anche online) del componimento che la proprietà dei diritti di sfruttamento economico dell’opera inviata. Ai fini dell’ammissione al concorso farà fede il timbro postale.
È richiesto, inoltre, l’invio di copia dell’elaborato in formato elettronico (file .DOC, .RTF o .PDF) al seguente indirizzo di posta elettronica: associazioneurloacquaviva@yahoo.it. Il soggetto dell’email sarà “Racconto per il concorso Nero di Puglia 2011”;

5.) Ogni autore è responsabile di quanto contenuto nel testo inviato. Non si accettano manoscritti. Gli elaborati pervenuti non verranno restituiti e, una volta inviato un racconto, non sarà possibile sostituirlo successivamente con una versione differente dello stesso;

6.) Il Premio per il racconto primo classificato sarà di 1.000€, per il secondo classificato di 400€ e per il terzo classificato di 200€;

7.) Il giudizio della giuria è insindacabile. La giuria si riserva il diritto di assegnare degli ex-aequo. Per tutto quanto non previsto dal regolamento, le decisioni spettano autonomamente alla Segreteria del concorso. Tutti i partecipanti saranno avvisati tramite email del risultato finale della selezione;

8.) L’Organizzazione del premio si riserva di pubblicare i racconti migliori in una futura antologia. A tal fine l’invio dell’elaborato equivale a espressa autorizzazione dell’autore alla pubblicazione del racconto nella suddetta antologia a titolo gratuito, laddove ovviamente risulti meritevole. Gli autori non avranno nulla da pretendere a livello economico o di altro genere, ma manterranno la totale proprietà intellettuale dei propri racconti e potranno pubblicarli presso altre case editrici o siti internet, una volta trascorso un periodo inderogabile di dodici mesi dalla premiazione del concorso;

9.) La partecipazione al concorso implica l’accettazione da parte dei concorrenti di tutti i punti del presente Regolamento. In un eventuale caso di plagio, l’autore sarà considerato l’unico responsabile di ogni violazione del diritto d’autore (punita con sanzioni civili e penali secondo gli artt.156 e ss., artt.171 e ss. e L.633/1941), liberando l’Organizzazione da ogni tipo di coinvolgimento ipotizzabile negli atti perseguibili secondo i termini di legge;

10.) La proclamazione dei tre vincitori e la relativa premiazione avverranno ad Acquaviva delle Fonti (BA) nell’atrio di Palazzo De Mari la sera dell’8 settembre alla presenza del Presidente della Giuria Omar Di Monopoli, delle massime autorità e dei principali media locali.

Tutela dei dati personali: ai sensi della legge 31.12.96, n. 675 “Tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali” la Segreteria Organizzativa dichiara, ai sensi dell’art.10, “Informazioni rese al momento della raccolta dei dati”, che il trattamento dei dati dei partecipanti al concorso è finalizzato unicamente alla gestione della selezione; dichiara inoltre, ai sensi dell’art.11 “Consenso”, che con l’invio dei materiali letterari partecipanti al concorso l’interessato acconsente al trattamento dei dati personali; dichiara inoltre, ai sensi dell’art.13 “Diritti dell'interessato”, che l’autore può richiedere la cancellazione, la rettifica o l’aggiornamento dei propri dati rivolgendosi al Responsabile del Concorso nella persona di Sergio Carlucci.

Per informazioni: http://nerodipuglia.wordpress.com/ e associazioneurloacquaviva@yahoo.it

FINALITÀ

Il concorso letterario nazionale Nero di Puglia, riservato a racconti di genere giallo, noir, thriller o mystery inediti e ambientati in Puglia, mira a promuovere la letteratura noir che, nonostante la qualità e la sempre maggiore popolarità raggiunte, troppo spesso è ancora considerata come “letteratura di serie B” o “paraletteratura”, e al contempo punta a far conoscere e valorizzare la regione Puglia, che da anni ormai è protagonista di un vero e proprio rinascimento culturale e letterario, il quale però ha finora interessato solo in parte le letterature di genere come il noir.
Nero di Puglia si pone, quindi, come un valido strumento sia di elevazione culturale che di marketing territoriale e in quest’ottica è sua intenzione abbinare la passione per la buona letteratura noir alla degustazione e valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali e delle nostre risorse turistiche.


Segreteria del Concorso

A essa spetta ogni tipo di decisione riguardo all’organizzazione del concorso e alla gestione finanziaria dello stesso, ed è composta da:

- Presidente: Sergio Carlucci;

- Vicepresidente-Ufficio Stampa: Valentino G. Colapinto;

- Coordinatore: Angelo Cirielli, in qualità di Presidente dell’Associazione Culturale Arci “URLO”.


GIURIA

Compito della Giuria sarà quello di esaminare e valutare tutti gli elaborati pervenuti e di selezionare i più meritevoli. La Giuria è così composta:

- Presidente della Giuria: OMAR DI MONOPOLI, autore di una trilogia pulp-noir ambientata in Puglia e pubblicata dalle edizioni ISBN, composta da “Uomini e Cani” (2007), “Ferro e Fuoco” (2008) e “La Legge di Fonzi” (2010), con cui ha riscosso i favori di pubblico e critica;

- Giurati: fanno parte della Giuria personalità selezionate accuratamente dalla Segreteria tra appassionati ed esperti pugliesi di letteratura gialla.

Comitato Organizzativo

Sarà costituito da alcuni volontari, iscritti o meno all’Associazione Culturale Arci “URLO”, i quali cureranno l’allestimento degli elementi tecnici e scenografici necessari allo svolgimento della Serata di Premiazione e si preoccuperanno di eventuali altre necessità materiali.

Bando completo (in Pdf) :

domenica 3 aprile 2011

HORROR ROCK ANCHE SU BORDERFICTION!

Ieri avevo segnalato una bella recensione di Luigi De Luca su Aphorism.
Trascorse poche ore eccomi di nuovo nella veste di auto promotore del nostro saggio Horror Rock, la musica delle tenebre.
Ed è con immenso piacere che segnalo anche un'ottima recensione su Borderfiction (interessantissimo sito di genere curato dallo scrittore Giancarlo Narciso) ad opera di Riccardo Falcetta.
Link:
Stay (Horror) Rock e buona domenica!

sabato 2 aprile 2011

HORROR ROCK SU APHORISM!

Scrive Luigi De Luca sui sito di Aphorism: "Horror Rock manderà letteralmente in visibilio gli appassionati del genere, che lo adoreranno come un testo sacro. Tutti gli altri, si presume lettori dalla mente aperta e senza preconcetti, avranno molte cose da imparare: per loro leggere sarà come vivere un'avventura da incubo, sarà la scoperta di un mondo, di uno stile di vita che va ben oltre le sette note".
Inutile dire che mi sono quasi commosso. Ricevere così tanto entusiasmo e passione attraverso una recensione mi da grandissima forza e motivazione nel portare avanti i miei progetti personali.
Ecco il link dove leggere la recensione:
Un grazie di cuore a Luigi De Luca per le splendide parole dedicate al saggio.
Stay (Horror) Rock!