venerdì 30 dicembre 2011

I MIGLIORI LIBRI DEL 2011 SECONDO EDU

ROMANZI

IL FILO CHE BRUCIA - JEFFERY DEAVER (RIZZOLI)



22/11/'63 - STEPHEN KING (SPERLING & KUPFER)




IL VIRUS DELL'ODIO - DAVID MOODY (URANIA)



BLACK CITY - VICTOR GISCHLER (NEWTON COMPTON)



L'ORA PIU' BUIA - CLAUDIO VERGNANI (GARGOYLE BOOKS)




MALAPUNTA - DANILO ARONA (XII EDIZIONI)



VLOODY MARY - PAOLO DI ORAZIO (CONIGLIO EDITORE)



SAGGI

PREPARIAMOCI - LUCA MERCALLI (EDIZIONI CHIARELETTERE)



LIBRI DI E SUI FUMETTI

AUTORI VARI - L'AUDACE BONELLI (REPUBBLICA EDITORE)



LINEA DI SANGUE - TITO FARACI/ROBERTO DISO (BONELLI EDITORE)

martedì 27 dicembre 2011

I MIGLIORI FILM DEL 2011 SECONDO EDU

Regia: Jonathan English.
Attori:Kate Mara, Paul Giamatti, Brian Cox, Bob Hoskins, Jason Flemyng.
Genere: Azione,
Gran Bretagna,USA 2010.



Regia: Paolo Sorrentino.
Attori: Sean Penn, Frances McDormand, Eve Hewson, Harry Dean Stanton, Joyce Van Patten.
Genere: Drammatico
Italia, Francia, Irlanda 2011.



Attori: Peter Tägtgren - Guitar & Vocals. Mikael Hedlund - Bass. Horgh - Drums. Tomas Elofsson - Guitar
Recorded live in Club Blue Box in Sofia, Bulgaria, February 27th, 2010
Audio Mix: Tommy Tägtgren, The Abyss Studios, Sweden
Audio Mastering: Jonas Kjellgren, Black Lounge Studios, Sweden
A&R: Andy Siry
Album Cover Art: Kristian Wahlin
Layout & Additional Artwork: Timo Pollinger
Svezia, 2011


Regia: Roland Emmerich.
Attori: Edward Hogg, Vanessa Redgrave, David Thewlis, Rhys Ifans, Joely Richardson. Genere: Thriller storico
Germania 2011



Regia: Nicolas Winding Refn.
Attori: Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston, Albert Brooks, Ron Perlman. Genere: Azione, Noir
USA 2011

venerdì 23 dicembre 2011

BUONE FESTE DA TUTTI NOI

TRE VOLTE ALL’INFERNO – CRISTIAN BORGHETTI (PERDISA, 2011)

Tre volte all’inferno, raccolta di (tre) racconti gotici dell’autore esordiente Cristian Borghetti è un libro coraggioso. In un periodo storico in cui il genere horror è ormai votato alla ridefinizione continua e nauseante di stilemi e tematiche trite e ritrite (pensiamo al canovaccio ormai stantio del vampiro bello & dannato) Borghetti si lancia in una visione personale del Gotico letterario, partendo da una sperimentazione linguistica dal gusto squisitamente arcaico.
Quindi non soltanto una trama votata all’orrido, al grottesco, alla celebrazione delle più turpi atrocità dell’animo umano, ma, questa la vera novità, un impianto stilistico che affonda totalmente le sua radici nel passato.
L’autore ha ben chiaro il suo scopo: riproporre umori e sensazioni del capisaldi del genere (Lewis, W. Scott, Le Fanu, Stevenson) con una sensibilità e un intento tutto personale.
Nel primo racconto “Il Bacio della Medusa” uno spietato serial killer (un po’ Jack Lo Squartatore un po’ la Bestia di Gevaudan) si aggira su uno sfondo ottocentesco molto suggestivo. Il secondo racconto “Il Canto di Lucifero) è invece ambientato nella Parigi della Bella Epoque in un “Grand Guignol” dove i cadaveri non sono manichini. L’ultimo “Il Labirinto del Basilisco” è il più gotico dei tre e riporta in auge paurose apparizioni e luoghi pregni di mistero che definire “classici” è un eufenismo.
Chi ama certi barocchismi e certi aspetti poetici, tipici delle vecchie storie dell’orrore, non potrà lasciarsi scappare questo libro con i suoi panorami antichi e ombrosi e i suoi personaggi colmi di una teatralità controversa e magniloquente, anche questo retaggio delle letture e delle influenze dell’autore.
Chi invece cerca in un romanzo o in un racconto horror dinamismo, una complessità moderna e avvincente e un retaggio diretto delle nuove manifestazioni del gotico contemporaneo, potrebbe anche scontrarsi con un linguaggio che appesantisce e una narrazione che si dipana più sull’atmosfera che sull’azione.
Consiglio vivamente una lettura preventiva del testo prima dell’acquisto.
Il lettore più smaliziato e attento che già conosce gli autori citati e magari ama anche alcuni autori italiani che nel passato si sono cimentati nel genere (le “Novelle in Nero” di Pirandello e i racconti fantastici di Buzzati ad es.) non avrà assolutamente problemi nel calarsi in un contesto tematico affascinante e singolare.

mercoledì 21 dicembre 2011

I DISCHI DEL 2011 SECONDO EDU

Crown Of Autum - Splendours From The Dark (My Kingdom Music)

Morne - Asylum (Profound Lore Records)

Zippo - Maktub (Subsound Records)


Vallenfyre - A Fragile King (Century Media)

Esoteric - Paragon Of Dissonance (Season Of Mist)




Shining - VII: Fodd Forlorare (Spinefarm Records)



Lento - Icon (Denovali Records)



Isole - Born From Shadows (Napalm Records)

Goad - Masquerade (Black Widow)


Wolves In The Throne Room - Celestial Language (Southern Lord)

martedì 20 dicembre 2011

PROG LIGURIA



Ricevo e pubblico questo comunicato stampa per un'ottima causa. Spero che sia sia una partecipazione massiccia vista anche la qualità della musica proposta.

PRO.G LIGURIA
Lo scorso 25 ottobre la Liguria ha subito una profonda ferita.
La furia dell'acqua che si è accanita sul Levante Ligure e l'alta Toscana ha portato devastazione e morte. L’immagine che più rimane negli occhi è la modifica del paesaggio, quella del “nulla è e sarà più come prima”, ci si chiede come si possa dare un aiuto concreto, facendo ciò che meglio si sa fare. Da questo nasce l’idea di organizzare un concerto benefico a La Spezia, capoluogo dei territori maggiormente colpiti, che coinvolga il maggior numero di gruppi di Rock Progressivo Italiani in una data, il 21 gennaio 2012 non casuale, ma fortemente voluta per tenere accesa l’attenzione su un tipo di emergenza che non si risolve allo spegnersi dei riflettori della prim’ora.
La filosofia di questa giornata vuole essere quella di raggiungere l’obiettivo primario della massima raccolta di fondi attraverso un concerto-evento, coinvolgendo operatori ed attività del territorio (gastronomia ed ospitalità) ed invitando a partecipare sia il pubblico degli appassionati del genere da tutte le regioni italiane, sia la popolazione ligure in un grande atto di solidarietà.
Da mezzogiorno a mezzanotte si avvicenderanno sul palco artisti della storica scena prog nazionale e nuovi gruppi che hanno saputo rinnovare il genere.
Musicisti come: ALTARE TOTHEMICO, ARTI E MESTIERI(con Gigi Venegoni), CCLR-Cavalli Cocchi,Lanzetti,Roversi (con Aldo Tagliapietra), DAEMONIA featuring Claudio Simonetti, DELIRIUM (con Sophya Baccini e Franco Taulino deim Beggar’s Farm), EGOBAND, IL TEMPIO DELLE CLESSIDRE (con Max Manfredi), LA MASCHERA DI CERA, GLEEMEN , LA TORRE DELL’ALCHIMISTA, LOCANDA DELLE FATE, MAXOPHONE, MOONGARDEN, OSANNA (con Gianni Leone), THE TRIP, UT si alterneranno sul palco per una vera e propria Woodstock benefica.
PROG LIGURIA
Spezia Expo – Centro Fieristico
Via del Canaletto - 19124 La Spezia (SP)
21 gennaio 2012
dalle ore 12,00 alle 24,00
info: 3466191593 - 0102461708

In Collaborazione con: Assessorato alla Cultura della Provincia della Spezia – Expo La Spezia – Azienda Fiera La Spezia – Camera di Commercio della Spezia

Organizzazione: Angelo De Negri, Distilleria Music Factory, Black Widow, Ma.Ra.Cash.

lunedì 19 dicembre 2011

LA NOTTE DI VILLA DIODATI – SHELLEY, BYRON, POLIDORI, ARONA (NOVA DELPHI, 2011)

Inutile tergiversare: Villa Diodati rappresenta l’archetipo primigenio di tutto il Gotico moderno.
Nel 1816 tra le mura di questa casa spettrale e solitaria che si affaccia sul lago di Ginevra, tutti gli incubi e le visioni di un gruppo di letterati controversi e tormentati hanno preso forma, trasmutandosi in alcune opere narrative che in seguito sarebbero divenute immortali (come del resto i loro protagonisti): parliamo de “Il Vampiro” di Polidori, “Frankenstein” di Mary Shelley e il frammento incompiuto “La Sepoltura” di Lord Byron.
La casa editrice Nova Delphi nel libro di recente pubblicazione "La notte di Villa Diodati" riunisce per la prima volta le tre opere, in una nuova traduzione, con un ampio saggio di apertura a cura di Danilo Arona.
Sarà un’eresia o una esagerazione ma per chi come il sottoscritto ha letto e riletto le opere sopramenzionate proprio il saggio del buon Arona rappresenta il valore aggiunto nell’acquisto di un tomo che raggiunge le oltre trecento pagine.
Chiariamolo subito: l’autore di Bassavila non ha assemblato la solita introduzione di poche paginette, ma un vero e proprio studio storico/psicologico/letterario sulle cause e i fatti che portarono alla creazione del mito. Insomma una mitopoiesi dell’ Horror.
E così scopriamo che Mary Shelley aveva una sorellastra che ha influenzato non poco i suoi incubi personali, poi diventati letterari, mentre la famosa gara di composizione orrorifica, durante una serata di tuoni e fulmini non ha prodotto in così poco tempo un immaginario così denso e complesso. Villa Diodati, in realtà, è stato il momento finale di una serie di paure, problematiche personali (irrisolte), deliri e ossessioni che trovano il loro humus primordiale nella vita stessa dei suoi protagonisti.
E il contorno della Villa labirintica ombrosa e spettrale è solo uno dei tanti palcoscenici possibili.
Perché, come sapientemente evidenziato da Arona , che di queste cose se ne intende, il 1816 fu l’anno dell’Apocalisse: l’eruzione di un vulcano (il Krakatoa) fece piombare l’intera Europa in un periodo abbastanza lungo di tenebre, freddo e carestia. Non a caso fu ribattezzato “l’anno senza estate”. Vivere in prima persona un’esperienza così traumatica e paurosa potrebbe aver risvegliato le coscienze, già di per sé votate alla comprensione del male sia esso della mente o soprannaturale, di un gruppo di artisti fin troppo sensibili a certe manifestazioni.
Ci sono alcuni elementi nella trattazione introduttiva che rimangono in ombra (ad es. la raccolta di racconti gotici dal titolo di “Phantasmagoriana” letta da Byron la famosa notte della gara letteraria, viene solo citata) ma per il resto si tratta di uno studio certosino e attento su tutte le motivazioni che hanno spinto quattro scrittori (Percy Bysshe Shelley non ci ha lasciato opere significative dopo quell’esperienza, apparentemente…), egoisti capricciosi e vanesi a partecipare, forse inconsciamente, forse no, a uno degli eventi più importanti e influenti di tutta la letteratura mondiale.
E se il lavoro di Arona non vi basta ci sono le opere originali che soprattutto per i neofiti (ma non solo…) sarà una porta spalancata verso un universo oscuro ma attraente come lo sono ormai da tempo, icone memorabili quali Lord Ruthven e il mostro Frankenstein.
Libro davvero affascinante questo “La Notte di Villa Diodati”, capace ancora, dopo anni di letture gotiche e orrorifiche, di provocarmi un autentico brivido di terrore dietro la schiena.
Un classico da leggere e rileggere!

venerdì 16 dicembre 2011

MOSHPIT: CONTEST HEAVY BONE!


Il grandissimo ENZO RIZZI, autore e disegnatore del mitico HEAVY BONE, lo zombie puzzolente e killer ri rock star di cui ho già palrato qui e qui
mette in palio un disegno originale per gli ascoltatori di MOSHPIT!
Il contest è davvero semplice. Basta rispondere a una semplice domanda:
"A quale batterista di quale band si è ispirato Enzo Rizzi per il face-painting con cui ha ritratto il suo character "Heavy Bone" nel disegno sopra?
Le risposte vanno inviate entro le 24 di Mercoledì 21 Dicembre sulla mail: moshpit.rock@gmail.com.
Il vincitore sarà sorteggiato in diretta durante la puntata di Giovedì' 22 Dicembre dalle 21. Partecipate numerosi!

giovedì 15 dicembre 2011

A GENNAIO ONRYO!


"Onryo, Avatar di morte" è un'antologia di racconti horror scritta da autori giapponesi del calibro di Minagawa Hiroko e Komatsu Saskyo e da alcuni noti autori italiani tra i quali Danilo Arona, Stefano Di Marino, Angelo marenzana, Samuel Marolla e Alessandro Defilippi

Sinossi
In piena rivoluzione informatica, nel mondo tecnologico gli esseri che la tradizione chiama ONRYO si manifestano ancora. Sono uomini e donne morti in circostanze particolari e inquietanti i cui avatar hanno conservato capacità di fare del male.
A Gennaio in edicola nella collana di URANIA

mercoledì 14 dicembre 2011

MEMORIE DI UN 2°CAPO DELLA REGIA MARINA

Ricevo e pubblico il comunicato stampa del nuovo saggio dell'autore sarnese Orazio Ferrara, di cui ho già recensito in passato diversi ottimi libri.

Sinossi
Lo storico Renzo De Felice, a proposito della resa dell'isola di Pantelleria avvenuta l'11 giugno 1943, ha scritto lapidariamente che essa è stata una delle pagine “meno limpide della seconda guerra mondiale". D’altronde già il giornalista-scrittore Antonino Trizzino, nell’immediato dopoguerra, con un suo libro-denuncia aveva inchiodato il responsabile della resa alle sue pesantissime responsabilità di fronte alla storia per "quello che può definirsi il mistero di Pantelleria". Stranamente però ancora tutt’oggi la resa di Pantelleria rappresenta un vero e proprio enigma, uno di quei “Misteri”, mai pienamente disvelati, che attraversano da sempre il sottosuolo carsico della Storia d’Italia dalla sua unità.
Perché il comandante in capo la piazzaforte di Pantelleria passò in poche ore dalla volontà di una difesa ad oltranza dell'isola alla resa senza condizioni? Eppure la volontà di resistenza dei reparti asserragliati nell'isola, malgrado i diuturni e martellanti bombardamenti subiti, era tutt'altro che fiaccata, come dimostra il telegramma n. 10883 del 10 giugno 1943, quindi a poche ore dalla resa, riportante a conclusione la seguente, significativa frase: “Pantelleria dice di non aver più bisogno di acqua, ma soprattutto di munizioni”. E’ chiara, senza dubbio alcuno, la volontà di resistere del presidio, tanto da richiedere soprattutto munizioni e non acqua. Ma in poche ore tutto diventa poi nebuloso, non limpido, evanescente, passando dallo sprezzante rifiuto all’invito di resa del generale Spaatz alla bandiera bianca.
"Ma perché ci siamo arresi?" è la frase finale di un drammatico colloquio del sottotenente D'Amico di Radioponte Pantelleria con il generale Monti del Comando Aeronautica Sicilia di base a Catania, agli atti dell'Ufficio Storico dell'Esercito. Questa domanda aspetta ancora una risposta. Come aspettano una risposta gli “sfortunati difensori di Pantelleria” cui “non fu concesso nemmeno l'onore delle armi", come ebbe a rilevare amaramente la stessa Corte di Assise di Appello di Milano nel corso del processo Trizzino a seguito querela di alcuni ammiragli, tra cui il Pavesi.
Perché infine, una volta arresi, si proibì la distruzione delle aviorimesse incavernate dell'aeroporto della Margana, che potevano essere utilizzate, come poi effettivamente lo furono, dal nemico nel prosieguo delle offese aeree, che portarono poi, nei mesi successivi, lutti e distruzione sul territorio nazionale? A questi perché cerca di offrire una nuova chiave di lettura il libro che, partendo dalle Memorie di un 2° Capo della Regia Marina, avente per nocciolo centrale appunto la resa dell’isola, con una serie di saggi a corredo allarga il tiro, mettendo a nudo impietosamente quel malvezzo del costume italico che, per una malintesa e corporativa difesa delle istituzioni militari, da Custoza a Caporetto, passando per Lissa e Adua, per giungere alle disastrose campagne del secondo conflitto, non ha mai proceduto a punire esemplarmente il comportamento dei capi militari responsabili dei disastri, che spesso sono costati la vita a migliaia e migliaia di nostri soldati.

martedì 13 dicembre 2011

IN MEMORY OF CHUCK SCHULDINER

Il 13 Dicembre del 2001 si spegneva a soli 34 anni, per una malattia incurabile (e dopo una lunga lotta non solo per sopravvivere ma anche per trofare fondi atti a curarsi) Chuck Schuldiner, leader e principale compositore di una delle band più seminali e talentuose di tutta la scena metal: i Death
Senza di lui il Death Metal non sarebbe stato lo stesso.
Senza di lui non avremmo ascoltato grandissimi album e grandissima musica.
Chuck è stato sempre avanti anche troppo.
Mentre gli altri pubblicavano sempre gli stessi dischi lui sperimentava cose nuove e inedite per il genere.
Mentre gli altri scrivevano sempre i soliti testi lui sondava l'animo umano e i grandi temi della vita.
Artista completo e geniale che ci ha lasciato troppo presto.
Onore a te guerriero caduto!

VIVONO DI NOTTE – MICHAEL TALBOT (GARGOYLE BOOKS, 2011)

Il controverso e geniale autore Michael Talbot, morto prematuramente e giovanissimo per aver contratto una malattia incurabile, ci trasporta mirabilmente nella Londra vittoriana col suo romanzo vampirico “Vivono di Notte”, edito di recente da Gargoyle Books.
Parlare di “Romanzo Vittoriano” per definire l’opera di Talbot non è assolutamente un azzardo. Il nostro costruisce in maniera precisa e puntuale un contesto storico dove le innovazioni scientifiche (in tal caso quelle della medicina, impersonate negli studi del tormentato e sfortunato Dottor John Gladstone, io narrante del romanzo) si mischiano con l’antico misticismo e la leggenda millenaria della figura del Non Morto (impersonata dall’ambiguo Niccolò, essere della notte di origini italiane e mosso da misteriosi intenti).
La trama è oltremodo lineare:
Gladstone, ormai vedovo, è diventato un famoso virologo impegnato ad isolare un pericoloso virus, la Camillus influenzae, in modo da impedire la generazione di anticorpi. Contemporaneamente si occupa delle due figlie, Ursula e Camilla, quest’ultima affetta da ritardo mentale, cecità, ma anche piena di talento musicale. Una notte Gladstone investe con la carrozza un misterioso giovane di origini italiane: Niccolò. Dopo il ricovero il paziente si rifiuta di mangiare. Le sue ferite si rimarginano come per incanto e insiste, anche violentemente, di non voler essere esposto alla luce del sole. Il medico, incuriosito dal quel caso più unico che raro, deciderà di ospitare il giovane nella sua casa per capire qualcosa di più sulla sua malattia ma anche per conoscere la storia di quel ragazzo italiano dal volto angelico. Solo che quell’angelo dai modi raffinati e dalla storia plurisecolare ha intenzioni diaboliche e grazie a uno stratagemma fugge portando via con sé la figlia Camilla e la provetta contenente il virus letale della Camillus.
Mi fermo qui per non rovinare la lettura.
Ritornando per un attimo al contesto del Romanzo Vittoriano, bisogna precisare che una della peculiarità di questo movimento letterario era sorprendentemente una critica aspra e diretta al sistema e alla società del periodo, seppur coinvolta in un progresso veloce e inarrestabile.
Talbot, da sempre personaggio anticonformista e contrario alle regole, non rinuncia assolutamente a questo aspetto nel suo romanzo caricando la simbologia del Vampiro di significati profondi e iper critici verso la società in cui vive.
Non a caso scrive nel suo romanzo:
“Nel cuore degli uomini vige l’odio per i vampiri…In realtà non ha niente a che vedere con i vampiri. Gli esseri umani temono tutto ciò che non è esattamente come loro. Basta andare in una qualsiasi scuola del Regno Unito per vedere che perfino i bambini trattano chi è diverso da loro con crudeltà mediavale. Non importa se l’altro bambino è diverso perché è stato allevato in un mondo differente o possiede doti particolari. Se non rientra nell’ordine gerarchico della brutalità e del coraggio, sarà sempre un emarginato”.
Difficile non pensare alla breve vita di questo sfortunato autore, omosessuale dichiarato, intellettuale inquieto (del resto il suo profondo interesse per i fenomeni paranormali e alcune teorie non ortodosse sulla percezione della realtà sono lì a dimostralo, anche in "Vivono di Notte") sperimentatore di idee innovative e visionarie nell’ambito della letteratura del fantastico.
E così Niccolò, affascinante vampiro dal viso di un efebo, diventa metafora chiara e lampante del diverso in una società in cui siamo tutti squallidamente uguali. Lui vive di luce propria e può permettersi anche il lusso di rompere le regole più asfissianti della società moderna, mettendo a repentaglio l’ordine e il sistema comune dalle fondamenta..
“Vivono di Notte” è inoltre un libro ricchissimo di suggestioni gotiche, di invenzioni letterarie ardite e dai significanti nascosti (l’autore era ossessionato dalla fisica quantistica) e soprattutto una lettura che farà felici tutti quegli appassionati che cercano in un racconto di vampiri quei temi “classici” che non devono mai mancare: azione, seduzione, paesaggi ombrosi e trama ricca di colpi di scena.
Un libro che può essere tranquillamente poggiato, in una ipotetica libreria del fantastico, tra “Il Vampiro” di Polidori e “Il Morso sul Collo” di Simon Raven (altro autore inquieto della letteratura gotica).
Tra tradizione e innovazione Talbot è un autore da riscoprire in toto.

domenica 11 dicembre 2011

DIABOLIK - LE TRACCE DEL LUPO (ASTORINA, 2011)



Sinossi
Colpi eccezionali messi a segno da un ladro privo di scrupoli, un feroce assassino che nasconde il suo volto dietro una maschera da lupo mannaro. Diabolik vuole scoprire la sua identità, ma non può immaginare quale terribile segreto stia per trovare sotto quella maschera...

Considerazioni
Forse sarà il periodo che mi vede davvero coinvolto e ben disposto verso tutto quello che leggo. Forse sarà che da "vecchio" collezionista di fumetti quale sono, ho un certo intuito per le storie che possono maggiormente coinvolgermi. Non so...Ma posso dirvi che il N. 12 (anno 2011) di Diabolik (Soggetto: M. Gomboli e A. Pasini con la collaborazione di A. Palmas da un’idea di D. Cajelli; Sceneggiatura: D. Cajelli; Disegni: E. Facciolo) è una storia davvero coinvolgente e ben assemblata. Ottimi disegni, trama senza un attimo di respiro e l'ennesimo "cattivo" (Il Lupo! Non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa...) che taglia le pagine! Action a strisce al 100%! Consiglio di recuperarlo prima che finisca il mese di dicembre.

Brano consigliato per la lettura: Metallica - Of Walf And Man (Black Album, 1991)

giovedì 8 dicembre 2011

FANTASMI DELLA STRADA


C'è una strana e impressionante categoria di "fantasmi" che sembrano apparire quasi immediatamente nei pressi di sanguinosi incidenti stradali.
Secondo varie teorie si tratterebbe di spettri appartenenti alle vittime coinvolte negli scontri, ahi loro, mortali.
Ne ha parlato anche Danilo Arona in una vecchia Cronaca di Bassavilla così definendo la cosa:

"A Bassavilla, ad esempio, abita una signora che possiede l'inusuale potere di “vedere” gli spettri di coloro che proprio sulla strada sono passati a miglior vita. E' un “dono”, così lo si chiama nella tradizione esoterico-popolare, di cui la donna farebbe volentieri a meno. Lei, nativa del Napoletano, sulla cinquantina, asserisce che le strade (soprattutto le provinciali e le autostrade) sono affollatissime, perché le entità disincarnate di quelli che muoiono per incidente stradale stazionano per parecchio tempo nel punto in cui i loro corpi sono defunti. Proprio a causa delle repentinità dell'incidente il legame con il mondo fisico è ancora fortissimo. Anzi, per un sacco di tempo non si rendono conto di essere morti. E stanno lì, pensando e sperando in qualche modo di poter riprendere la loro vita normale da un secondo prima dell'incidente. Si potrà credere o non credere a questa signora. Ma un dato è innegabile: lei fornisce riscontri precisi, descrive minuziosamente i fantasmi della strada che vede dall'interno della propria auto. E ogni volta che va alla ricerca di verifiche, c'è il cento per cento di riscontro".

Arona fa anche riferimento a un libro di Oberto Airaudi dal titolo di "Incontri", datato 1982. Il controverso autore del saggio così descrive questa terribile esperienza:

“Nel momento della morte per incidente stradale ci si sente letteralmente strappare dal proprio corpo e ci si trova senza alcuna preparazione, fuori, però ancora legati in una certa parte al proprio corpo fisico. In quel momento non ci rendiamo conto di essere morti. Può accadere infatti che la persona pensi di non essersi fatta niente. In realtà il suo corpo spezzato in due è dentro la macchina. La persona però non si è resa conto di quanto è successo. All'arrivo dei soccorritori, si rialza da terra, si spolvera, si avvicina a qualcuno dei presenti e dice: Non mi sono fatto niente!, ma nessuno risponde perché non sente. Allora la vittima fa di tutto per farsi udire, arriva persino a toccare, ma chi sta guardando e viene toccato al massimo ha l'impressione di sentire un freddo soffio sul collo o di sentirsi sfiorare da un insetto. E la persona che cerca un contatto fisico continua a non rendersi conto di essere morta. A questo punto continua a camminare avanti e indietro nella zona dell'incidente. Se nei paraggi c'è un sensitivo, costui vede una figura evanescente che si muove sulla strada. Se il sensitivo si trova in compagnia, è meglio che taccia, per non impaurire inutilmente chi gli sta vicino, che tanto non gli crederebbe.”

Come al solito aggirandomi su You Tube, a caccia di video spettrali mi sono imbattuto in una testimonianza che sembrerebbe avvalorare le tesi esposte poco prima. Si tratta della foto di un fantasma apparsa nel luogo di un incidente stradale. La strana figura sembrerebbe immortalare una delle vittime perite nello scontro.
Di sicuro si tratta di un argomento controverso e in un certo senso, inquietante che di sicuro, pur dubitando sulla veridicità della cosa, lascia attoniti e disorientati, data la tragicità degli eventi ad esso correlati.

METALLICA: DUE INEDITI!



Per festeggiare i 30 anni di carriera i Metallica hanno messo a disposizione dei fan due brani inediti.
Il primo "Hate Train" è stato prima suonato dal vivo durante la prima sera di festeggiamenti presso lo storico club Fillmore a San Francisco, e poi inviato a tutti i membri del Funclub via mail
.


Il secondo,"Just A Bullet Away", è un brano totalmente inedito tratto dalle sessioni di Death Magnetic.
Di sicuro preferisco quest'ultimo, caratterizzato prima di tutto da una produzione migliore ma anche da buoni riff in tipico stile degli (ultimi) Metallica e da una parte melodica centrale che rimanda in qualche modo alle vecchie canzoni più note.
Lo spettro di "Lulu" si allontana giorno dopo giorno?
Staremo a vedere...

mercoledì 7 dicembre 2011

SEVEN LINKS PROJECT


Raccolgo l'invito di due cari amici e bravi blogger, Donata e Nick (che hanno stilato la loro classifica) per partecipare anch'io al Seven Links Project

1) IL POST IL CUI SUCCESSO MI HA SORPRESO MAGGIORMENTE:
Quello sulla Pantera Nera. Ogni mese è sempre in vetta alla classifica di gradimento dei lettori del IL MONDO DI EDU. E' un mistero che appassiona e allo stesso tempo inquieta.
Tutt'ora è un argomento di cui mi occupo nel blog con aggiornamenti, approfondimenti e segnalazioni.

2) IL MIO POST PIU' POPOLARE.
Come sopra: quello sulla Pantera Nera.

3) IL MIO POST PIU' CONTROVERSO.
Quello sull'antologia vampirica "La Sete".

4) IL POST PIU' UTILE
In generale tutti quelli che segnalano libri e film senza distinzioni

5) IL POST CHE NON HA RICEVUTO L'ATTENZIONE CHE AVREBBE MERITATO.
Tutti quelli inerenti "Lo Speciale Norvegia"

6) IL POST PIU' BELLO.
Quello di una segnalazione di un video di fantasmi, presente su You Tube.
Mi sono spaventato da solo!

7) IL POST DI CUI VADO PIU' FIERO
Quello che ha segnalato l'uscita di Horror Rock

E adesso il momento di individuare altre 7 vittime/amicizie
per continuare il gioco:

Blog Misteri di Angie
The Tralfamadore Connection
Il Garage di Demetrio
Ossario
Violange
ScarWorld
La Settima Notte

domenica 4 dicembre 2011

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Oggetto: Comunicati stampa e richieste di recensioni

Il Blog IL MONDO DI EDU riceve ogni settimana decine e decine di comunicati stampa da case editrici note e meno note, autori, case discografiche, band, artisti e riviste.
Pubblicare tutto questo materiale è IMPOSSIBILE e snaturerebbe l’identità ben precisa che il blog ha assunto negli oltre tre anni di attività.
IL MONDO DI EDU si riserva la facoltà di selezionare quelli più affini alla linea editoriale o agli interessi e i gusti del suo curatore e dargli degna visibilità. Le scelte del curatore sono insindacabili!
Tutte le recensioni, gli speciali, gli articoli e quant’altro sono frutto di un lavoro analitico e paziente del suo curatore che pur essendo a favore della libera circolazione delle informazioni sul web è anche a favore del diritto di citazione. Quindi si prega di indicare la fonte ogniqualvolta venga ripreso in tutto o in parte il contenuto dei post.
Il curatore (che ricordiamolo è a sua volta Autore di libri!) del blog IL MONDO DI EDU si riserva la facoltà e la libertà di recensire o segnalare nei suoi spazi web, in radio o in altri spazi di sua competenza libri e dischi dettati dal suo libero gusto personale e dalla passione. Anche in questo caso la scelta è insindacabile!
Si prega gentilmente di contattare il curatore del blog prima di inviare materiale via mail o via posta ordinaria, altrimenti saremo costretti a non prenderlo in considerazione.
Qualsiasi pressione irrispettosa, maleducazione, opportunismo o altro verrà mal tollerata e farà decadere qualsiasi velleità di pubblicazione sul blog o in altri spazi affini.
Confidando nella Vs comprensione e pazienza auguriamo a tutti buon lavoro.
Grazie
E.V.

sabato 3 dicembre 2011

IL RITORNO DI UN DIO DELLA GUERRA!

Secondo uno studio diffuso dall'Istituto nazionale di storia e antropologia del Messico e condotto da esperti dell'universita' di La Trobe, Australia, il 2012 profetizzato dal calendario Maya prevedrebbe il ritorno di un Dio e non la fine del mondo!
Come scritto sul sito di Mysterium i segni sul calendario citano la data del 21 dicembre 2012 correlandola al ritorno del dio Bolon Yokote, divinita' legata alla creazione e alla guerra.
Come descritto anche nel noto film di Mel Gibson sembra che i Maya fossero in uno stato di guerra continua e che l'obiettivo principale fosse la cattura di prigionieri di rango elevato per sacrificarli, dopo prolungate torture.
Fatte le dovute proporzioni (niente sacrifici ma "altri" interessi in ballo) l'uomo moderno non è poi così lontano dallo "stato di guerra" che assediava e soffocava il popolo Maya.
Insomma niente apocalisse ma una nuova era, che a seconda del Dio indicato dagli studiosi, non dovrebbe essere poi così rassicurante.
Che abbia ragione l'uomo che veniva dal futuro?