giovedì 2 giugno 2016

AGONIA - SOTTERRANEI PIONIERI DEL DEATH METAL! [RECENSIONE+INTERVISTA]


Gli Agonia si formano a Brescia nel lontano 1992 e sono stati tra i primi gruppi in Italia a proporre e suonare Death Metal in un periodo in cui il genere stava conquistando una buona fetta di mercato in paesi come Germania, Inghilterra e Paesi Scandinavi.
Il primo demo autoprodotto su cassetta “At The Darkest Spawn” risale al 1993 mentre il Sette Pollici (o per intenderci ancora meglio, il vecchio 45 giri) intitolato “Breed” viene pubblicato dalla storica etichetta “death” Cryptic Soul Production (Horrid, Undertakers tra gli altri) nel 1994 e recensito positivamente anche in uno dei primi numeri della rivista “Grind Zone”.
La band sembra lanciata verso la pubblicazione di un mini CD, ma nel nostro paese incombe da sempre una maledizione e anche gli Agonia, come tanti pionieri dell'estremo “Made in Italy” sono costretti ad arenarsi sul più bello. Davvero un peccato.
“Servants”, una raccolta su cassetta in sole 200 copie limitatissime per l'etichetta milanese Unholy Domain Records, rende giustizia a una band che poteva dare ancora tanto al Death Metal con il suo sound oscuro e sotterraneo. Perchè gli Agonia rappresentano il lato più devastante e senza compromessi del genere e quindi dedicato a una fetta di pubblico che non ne vuole sapere di tastiere o melodie. Brandelli di Suffocation, Pestilence, primi Carcass e primi Cannibal Corpse si mischiano in un sound purulento, soffocante, che puzza di putrefazione lontano un miglio (vedi i due brani di Breed) e mai come in questo caso l'etichetta di “Metal della Morte” non viene nominata invano per gli Agonia.
Se siete legati al vecchio Underground e a un modo di intendere il Death legato ad antichi (ma affascinanti) stilemi (produzione grezza, doppia cassa martellante e vocals che definire 'gutturali' è un eufemismo) allora fiondatevi su questa tape e fate un bel tuffo nel passato, magari recuperando anche qualche vecchia 'zine di settore come la stessa Headfucker (poi anche etichetta discografica) del cantante Carlo Gervasi.
Nota di colore: nell'intervista che vi proponiamo più in basso al batterista Giovanni Pasini, troverete anche alcune domande sul suo romanzo horror “Scorpione” pubblicato qualche anno fa. Visto che in questo blog ci occupiamo anche di Horror nelle sue varie forme mi è sembrata un'ottima occasione per parlare anche di questo libro che consiglio vivamente agli amanti dell'entomologia e del vecchio splatter alla Clive Barker.

Old School Agonia

Ciao Giovanni, vorrei iniziare delineando la storia degli Agonia...Quando vi siete formati? Perchè avete deciso di suonare Death Metal ed era difficile proporre questo genere "estremo" dalle vostre parti? 

Gli Agonia hanno iniziato a prendere forma tra i banchi di scuola, io ed Andrea Riva (chitarra) ci siamo appassionati prima al metal classico per poi avvicinarsi a sonorità sempre più estreme.
Erano gli anni dei primi esordi del death, ricordo che rimasi folgorato da gruppi come Death, Bathory, Morbid Angel, Napalm Death, Pestilence e Carcass. Come naturale conseguenza è nata la voglia di suonare.
Così con una chitarra e la batteria hanno iniziato a prendere forma gli Agonia.
Abbiamo suonato con molte persone ed abbiamo cambiato diversi componenti del gruppo fino a quando noi si sono uniti Michele Marpicati, Alessandro Burri e Carlo Gervasi, questa fu la formazione definitiva.
Ricordo che da quel momento in poi suonavamo come dei matti,ogni giorno… si viveva per quello: per suonare ed ascoltare dischi! Poi sono arrivati concerti, demo e il sette pollici “Breed”, “Headfucker” la zine di Carlo, l’amicizia di tante persone e molte soddisfazioni.
Un periodo davvero magico con un alone di misterioso rispetto che circondava tutti i gruppi death metal italiani e non dell’epoca. Dalle nostre parti ricordo le difficoltà per un genere che andava affermandosi ma anche l’orgoglio per appartenere ad una scena che ribolliva cattiveria, sudore e mistero!

Quali sono state le motivazioni che vi hanno spinto a pubblicare "Servants" una compilation tape con tutto il vecchio materiale del gruppo nel 2015? 

E’ stata una sorpresa, sono stato contattato da diverse persone che ricordavano ed amavano il gruppo, inoltre avevamo nel cassetto delle registrazioni mai pubblicate per via del nostro scioglimento. Sono arrivate delle proposte interessanti da parte di Alessandro Pech della Unholy Domain e così dal cassetto sono uscite vecchie e “nuove” cose. Inoltre tra non molto uscirà anche un cd contenente tutto il nostro materiale, incluso un live. Sarà pubblicato dalla Despise the Sun Records di Andrea Cipolla. Questo per noi rappresenta una grande soddisfazione, un sigillo postumo davvero notevole. Inoltre ora esiste anche una pagina Facebook dedicata al gruppo.

Su Metallum risulta che gli Agonia si sono sciolti. È la verità? Se si perché vi siete sciolti? 

Si, è vero. E’ successo perché alcuni membri del gruppo non erano più interessati a suonare death metal, sostanzialmente per perdita di motivazione.
Devo dire però che tra di noi siamo rimasti ottimi amici e che vedo e sento spesso Andrea (chitarrista) e Michele (bassista).

Il Sette Pollici "Breed" del 1994

La pubblicazione di "Servants" è foriera di un inatteso ritorno della band sulle scene? 

Devo essere sincero: mi piacerebbe suonare ancora le nostre canzoni live.
Per ora non c’è nulla di concreto però.

Ricordo che nei primi anni '90 eravate presenti su diverse zine nazionali e internazionali e il vostro sette pollici "Breed" fu recensito anche in uno dei primi numeri della rivista "Grind Zone". Questo Status di “Grandi Antichi” del Death Metal made in Italy continua ancora oggi oppure il web ha cannibalizzato ogni cosa creando una bulimia di uscite e band che ha appiattito gusti e collaborazioni, scordando anche i pionieri del genere? 

Quello che dici mi lusinga davvero! Devo dire che il web propone oggigiorno moltissime band, alcune sono davvero buone, e devo dire che proprio dal web è arrivata per gli Agonia la possibilità di pubblicare in modo degno ciò che un tempo fu fatto.
Tuttavia è innegabile che personalmente resto legato all’ old school death metal. Ci sono gruppi, canzoni, riffs, concerti, copertine di dischi che mi sono entrati nel sangue. Non si possono sostituire, come l’atmosfera maligna ed esaltante che si respirava nei primi anni ’90.

Gli Agonia rappresentano più di altri il vero Underground, quello delle ‘zine, flyer e demo tape. Ha senso ancora parlare di Underground nel 2016? Oppure come dicono tanti è morto e sepolto alla fine degli anni '90? 

Direi che “quel” tipo di underground fatto, come dici bene, di flyer, ‘zine e demo tapes appartiene esclusivamente a quegli anni,e molti (come me) cercano di riviverlo collezionando quello che girava all’epoca. Esiste un “underground” oggi, ma ha caratteristiche completamente diverse.

Potresti raccontarmi qualche aneddoto curioso o significativo relativo alla carriera degli Agonia? Qualcosa di mai rivelato finora? 

Certo! Esiste una sessione fotografica con gli Agonia in versione “splatter black gore” esilarante! Ci siamo armati di accette, spade e pugnali e seminudi ci siamo infilati in una fabbrica abbandonata per avere una location suggestiva. Ricordo che così combinati abbiamo incrociato un gruppo di persone probabilmente nascoste e dedite ad “attività alternative”… quando ci hanno visto sono letteralmente ammutoliti e sbiancati!

Scorpione, romanzo horror di Giovanni Pasini

Ho letto con molto interesse il tuo unico romanzo finora pubblicato "Scorpione" del 2003. All'epoca come è stato recepito dalla critica? Sei soddisfatto del risultato? 

In quel periodo avevo bisogno di sfogare il mio disagio e la mia rabbia ed allora mi sono messo a scrivere. Ne è venuto fuori un romanzo estremo, ricordo che ho avuto complimenti e critiche positive. Ma il libro non ha avuto una distribuzione degna di tal nome… un prodotto per pochi intimi, insomma!

Mi è piaciuta molto la forte componente "entomologica" connessa al protagonista del romanzo. È qualcosa che fa parte della tua formazione o esperienza o ti sei documentato molto prima di scrivere il libro? 

Ti ringrazio, ho pensato di associare la violenza umana alla apparente freddezza degli insetti che trovo delle formidabili macchine di morte. Questo tipo di conoscenze non fanno parte della mia formazione, mi sono documentato in fase di scrittura.

Questo romanzo horror è stato influenzato in qualche modo dalla tua esperienza di musicista death metal? E in futuro potresti utilizzare alcuni temi del libro per futuri brani? 

Sicuramente si, come dicevo prima, è stato un altro canale di sfogo oltre a quello della musica. Per quanto riguarda futuri brani.. non ci avevo pensato!

Infine i progetti progetti futuri di Giovanni Pasini? Stai scrivendo un nuovo libro? E sei ancora coinvolto nel mondo del Metal? 

Continuo a scrivere perché è una necessità che ho da sempre ed a suonare, anche se per ora da solo, amo ancora andare ai concerti per salutare i vecchi amici ed ascolto ancora molto, molto death metal!