I Donnie's Leach 88 sono un progetto musicale nato nel 2014 dalla fusione d’intenti dell’attivissimo Alessandro Bucci (ex Hell Baron’s Wrath, Superior Rage e Cruel Criminal tra gli altri) e il compositore Francesco Lenzi (Morte & Pagliacci, Night Shadows, Mind Warp).
Mai come in questo caso le anime dei due musicisti sono agli antipodi per ispirazione e gusto estetico ma profondamente impegnate a creare un ibrido davvero interessante e degno di attenzione.
Perché se dobbiamo definire la proposta di questo atipico duo allora dobbiamo pescare sia dalla vecchia psichedelica e dal blues rock più sulfureo fino ad arrivare all’Ambient/Dark, Elettronica e a certa Esoteric Music che fa davvero paura.
Donnie’s Leach 88 è autentico viaggio nelle ragioni più oscure dell’animo umano dove albergano storie di alienazione, misteri irrisolti e leggende metropolitane che fanno rabbrividire.
Con un armamentario del genere le atmosfere musicali create dal duo aretino/ravennate è qualcosa di claustrofobico, morboso, ctonio. "Replacing Moments" non è un disco per palati facili: è una colonna sonora dell’orrore e come tale si nutre degli stati d’animo dell’ascoltatore per creare il “giusto” mood.
Quattordici brani che coniugano mirabilmente sperimentazione e avanguardia, luce e tenebre, delirio e follia, complessità e oscura illuminazione.
Il debut album dei nostri (totalmente strumentale, sia chiaro…) è un prodotto dedicato a chi ama sedersi in una stanza vuota e buia, alle prese con i propri sogni e le proprie ossessioni.
Per saperne di più ecco a voi anche una lunga chiacchierata virtuale con Alessandro e Francesco mentre se volete ascoltare o scaricare “Replacing Moments” vi consigliamo di andare sulla Pagina Bandcamp a loro dedicata.
Iniziamo con una domanda secca: chi sono i Donnie's Leach 88?
Alessandro: "I Donnie's Leach 88 sono stati fondati dal sottoscritto e dal chitarrista aretino Francesco Lenzi. La nostra collaborazione è nata sul web in seguito ad una recensione di Francesco al mio disco "The Next Step / Maka Isna III" per il sito Audiofollia.it e pian piano si è tradotta nel brano "Lost Ambient Tape" che sarà contenuto nel prossimo capitolo del mio progetto Maka Isna. Da lì è nata l'idea di realizzare un intero disco, uscito in autoproduzione nell'autunno del 2015".
"Replacing Moments", il vostro debut album, è un disco a mio modo di vedere eterogeneo, complesso, un ponte tra passato (rock, blues, psichedelia) e futuro (elettronica, ambient, esoteric music). Come siete riusciti a mediare influenze tante diverse e singolari?
Alessandro: "Mi fa piacere come hai inquadrato il disco. Penso che questo sia stato possibile in virtù della collaborazione con Francesco. Abbiamo un grande feeling, sia compositivo che umano e i gusti musicali di entrambi si sono miscelati in modo naturale. Io forse rappresento la parte più elettronica ed ambient, mentre Francesco quella più rock / blues e psichedelica. La componente "esoterica" invece credo emerga nella musica di entrambi, sia presente che passata. Entrambi ascoltiamo tanta musica e anche questo aiuta ad avere una visione ampia ed a partorire brani contenenti diverse influenze".
Francesco: "Credo che un altro “segreto” del disco sia il fatto che ognuno ha buttato giù delle idee per conto proprio e, solo in un secondo momento, si è deciso di “unire” le due parti...Ovvio, ci siamo anche influenzati a vicenda: magari Alessandro buttava giù una linea di synth piuttosto oscura e, allora, ci lavoravo sopra. Oppure io manipolavo una traccia di chitarra abbastanza sperimentale e, viceversa, Ale ci metteva del suo. Diciamo che non c'è stata una regola fissa, se non l'assoluta libertà di intenti, o quasi".
La prima stampa di "Replacing Moments" è una autopubblicazione. Visti i tempi di crisi delle vendite e in generale della discografia con una non sempre proficua collaborazione tra band/etichetta i Donnie's Leach 88 continueranno ad autoprodursi o sono alla ricerca di una casa discografica?
Alessandro: "A questa domanda non so risponderti, poichè dipende come evolveranno tante cose. Abbiamo scelto la strada dell'autoproduzione perché, nonostante le ricerche abbastanza insistenti, non abbiamo trovato nessuna label interessata alla nostra proposta".
Mi raccontereste le influenze cinematografiche e orrorifiche che sono alla base del concept del vostro album?
Alessandro:"Inizialmente i Donnie's Leach 88, quando ancora non avevano un nome, come concept si basavano su dei "creepy pasta" trovati in rete. E' il caso dei primi pezzi della scaletta, come "Mannequin" e "P.H.M.", ma anche di "R.S.U." Io e Francesco, incuriositi da queste storie pazzesche, abbiamo avuto l'input per creare delle tracce ispirate a queste leggende urbane. Poi, visto che il progetto stava prendendo sempre più vita, si è deciso di virare su un concept abbastanza specifico che è quello del mondo di Donnie Darko, un film che adoro sin da ragazzino e che piace parecchio ad entrambi. Deriva infatti dalla pellicola di Richard Kelly (e dal fumetto) il nome del progetto. L'88, oltre ad essere il mio numero preferito sin da bambino, è anche un numero legato a Donnie Darko, dal momento che la storia è ambientata in quell'anno. La seconda parte di "Replacing Moments" è incentrata esclusivamente sul film e comprende momenti in cui Donnie vaga solo nel bosco, oppure la mitica scena del cinema con Gretchen e il coniglio Frank".
Francesco: "Personalmente ho aggiunto qualche sentimento “visionario” di cui non voglio parlare più del dovuto...un po' di mistero non guasta!"
Donnie's Leach 88 sembra ancora avere uno spirito molto underground. Ha senso ancora parlare di Underground nel 2016? Oppure come dicono in tanti è morto e sepolto alla fine degli anni '90?
Alessandro: "Ha senso eccome parlare di underground. Anzi, mai come ora esistono tante realtà underground a mio modo di vedere, vista la moria di etichette con le spalle robuste e il proliferare di strumenti casalinghi e fai da te. Penso piuttosto sia cambiato il concetto di underground rispetto agli anni '90, sotto molteplici punti di vista. Al giorno d'oggi underground può significare tutto o niente, ma penso sia innegabile che molti musicisti si ritrovino sotto a quell'etichetta".
Francesco: "Penso sia necessario fare delle distinzioni, ovviamente: non tutto quel che circola nel sottobosco è di qualità, c'è anche tanta merda...tuttavia mi stupisco dell'enorme qualità di tanti progetti in giro per l'Italia che purtroppo ci filiamo in pochi, ma che sarebbero in grado di competere con i “Nomi grossi”.
Suonereste “live” con i Donnie's Leach 88 se ti venisse proposto? E qual è secondo te il contesto migliore dal punto di vista logistico per proporre le tue musiche?
Alessandro:"Sì, non vedo problemi per quanto concerne un'esibizione live dei Donnie's, se supportata in modo adeguato. Il nostro limite è dato dal fatto che io e Francesco abitiamo in zone diverse dell'Italia e quindi non è affatto facile riuscire a concretizzare date live a livello logistico e per un tipo di musica come il nostro che, obiettivamente, forse, è più adatto come colonna sonora o come sottofondo per installazioni. Il contesto migliore potrebbe essere una serata di Halloween o un locale dark altrimenti".
Francesco: "Vedrei bene le nostre musiche anche come sonorizzazione di un film in tempo reale, un po' come fecero i Massimo Volume anni fa".
Una curiosità: si parla sempre poco dei dettagli tecnici della composizione di un disco di qualsiasi genere si tratti. Mi piacerebbe conoscere le strumentazioni che avete utilizzato per l’assemblaggio e la produzione di "Replacing Moments"…
Alessandro: "Ho utilizzato una tastiera midi collegata al portatile che impiego esclusivamente per la musica, scegliendo tra una miriade di librerie diverse per quanto riguarda i suoni. Partendo dai synth di Reason per arrivare ai magnifici sound della EastWest, ma anche alcuni campionamenti di musica industrial / ambient o estratti da documentari".
Francesco: "Andiamo per ordine. Riguardo l'equipment, ho usato essenzialmente fender stratocaster e gibson sg per le registrazioni, tranne un paio di episodi in cui ho usato una clarissa acustica. C'è anche una traccia in cui ho usato volutamente una chitarra Roytek a basso costo per far risultare una sequenza più “sporca” possibile, ma onestamente ho dimenticato in che brano! Riguardo l'effettistica...non mi va di svelare troppo riguardo quello che ho usato ,ma posso solo dire che una delle cose usate è stato guitar rig collegato direttamente al computer...ma non è l'unica cosa che ho “adoperato”...ci sono tracce che sonomolto più “naturali” di quello che può sembrare al primo ascolto. Solo dopo sono state “filtrate”, ”Processate” o “rovesciate” (come nel caso di “Inner ruins”,per esempio)".
Francesco Lenzi |
Alessandro, sei un musicista attivo da anni nell'underground metal italiano con progetti quali Hell Baron's Wrath, Superior Rage e Cruel Criminal tra gli altri. Mi piacerebbe che mi raccontassi la tua evoluzione come musicista e compositore attraverso tutti questi tuoi progetti...
"Tutto è partito dalla poesia, in un certo senso. Nel 2002 iniziai ad impiegare le mie poesie come testi per i brani delle band con cui avevo iniziato a cantare in scream e growl. L'esperienza con i Cruel Criminal, a cavallo tra 2003 e 2004 fu breve, ma molto intensa. Dopo è venuta l'avventura con gli Hell Baron's Wrath (fondati nel 2004, anno nel quale mi iscrissi al DAMS di Bologna e iniziai parallelamente a comporre, in principio soprattutto della techno / trance sotto il monicker di Alex Timer), con i quali abbiamo pubblicato l'apprezzato promo "Living in Anguish" nel 2006 che ci ha portato alla firma del contratto con UKDivision Records per l'album "Inner Force". Sono tempi che ricordo con grande nostalgia, dentro di me è sempre stata insita una gran voglia di sperimentare e di esprimere me stesso. I Superior Rage nacquero nel 2006 come side-project degli Hell Baron's Wrath e lì inizialmente, aiutato da alcuni amici musicisti guest, riversavo il mio lato più black metal atmosferico. Dopodichè nel 2012 gli Hell Baron's Wrath si sciolsero e così mi dedicai maggiormente ai SR (diventati poi un duo sul finire di quell'anno), sviluppando maggiormente la componente symphonic black metal. Parallelamente agli HBW è nato anche il progetto Maka Isna, con il quale dal 2005 faccio musica elettronica che oserei definire abbastanza sperimentale. Inizialmente era più che altro dark ambient / horror, tant'è che il primo capitolo lo sottotitolai "soundtrack for your nightmares". Poi nel 2010 chiusi il progetto e lo riaprii solo nel 2013 con idee più mature e orientate sulla musica elettronica, colma di tante influenze, sfociate nel disco "The Next Step". Se mi guardo indietro, penso di poter dire di aver sempre cercato nuove sfide, senza mai rinnegare nulla dei miei gusti e delle mie esperienze".
Per finire domanda classica: progetti futuri per Alessandro Bucci? Un nuovo album dei Donnie's Leach 88 è previsto in tempi brevi?
"A breve conto di pubblicare il quarto capitolo del progetto Maka Isna, intitolato "Reflections of Darkness". E' un album di collaborazioni, ogni traccia vede la presenza di un musicista diverso. Per quanto riguarda i Donnie's Leach 88, non credo che un prossimo capitolo arriverà in tempi brevi, ma mai dire mai. Chi vivrà, vedrà..."