sabato 31 maggio 2014
MOSHPIT: PODCAST N.194/195
Di seguito il podcast delle ultime puntate di Moshpit!, il programma radio che diffonde nell'etere il solo e autentico vero rock su Radio Base!
MOSHPIT 195 - Speciale Funk Rock, Speciale Post Metal, Blacky Mole and more MOSHPIT 194 - Speciale Mercyful Fate, The Black, Guernica, Italian Extreme Metal and more
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mercoledì 28 maggio 2014
MOSHPIT: SPECIALE POST METAL, BLACKY MOLE, SPECIALE FUNK ROCK AND MORE
DOMANI SERA Giovedì 29 Maggio nuovissima e imperdibile puntata di MOSHPIT!
PUNTATA RICCHISSIMA: Doctor Jankyll & Mister Eddie avranno l'onore e il piacere di avere in collegamento telefonico la storica noise metal band INFECTION CODE per presentare il nuovo album "La Dittatura del Rumore" all'interno di un ampio speciale sul Post Metal.
Inoltre avremo una Rock Zone dedicata al Funk commentata per noi dall'opinionista ufficiale Pier Marzano
E ancora saremo raggiunti negli studi di Radio Base dell'Artista e illustratore di vecchi flyer e zine undurground metal Antonio Pannullo alias Blacky Mole per parlare dei suoi ultimi progetti che hanno molto a che fare col BlacK Metal e non solo.
Dulcis in fundo avremo come sempre il nostro mitico Tony D'Alessio a commentare con noi album vecchi e nuovi. Previste le rubriche Rock Zone, Metal Zone, il nuovo strepitoso Disco del mese di Maggio (Ancora Black Label Society!), e una imperdibile Extreme Zone
Come sempre puntata da non perdere per gli amanti della musica underground e non solo.
Vi aspettiamo al solito orario (21:00) sempre su Radio Base.
LINK STREAMING: www.radiobase.fm
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sabato 24 maggio 2014
IL MISTERO DEL RITRATTO DI DRACULA
Un vampiro dagli occhi sgranati, con i lunghi canini sporgenti dalla bocca atteggiata in beffardo sorriso, è finalmente comparso nella casa di Dracula, in Transilvania, per la gioia degli operatori turistici che organizzano horror tour nei luoghi in cui visse Vlad Tepes, il sanguinario condottiero alla cui figura s’ispirò Bram Stoker per il suo Dracula tardo romantico…
Il ritrovamento è avvenuto a Sighisoara, l’antica Schassburg sassone, città fortificata dei Carpazi dove il principe Vlad nacque nel 1431 e trascorse la propria infanzia.
Sveliamo subito l’arcano: non si tratta di una notizia recente come molti penseranno leggendo il frammento di sui sopra ma di uno “scoop” pubblicato sul quotidiano Il Corriere della Sera e risalente al 4 Maggio del 1996 (Potete vedere una scansione dell’articolo più in basso).
Questo fantomatico ritaglio di giornale è stato ritrovato dal sottoscritto in una vecchia edizione del “Dracula” di Bram Stoker presente nella mia biblioteca.
Dopo aver letto avidamente il pezzo a firma Cesare Medail la curiosità di cercare sul web il dipinto era enorme, insaziabile!
Così ho iniziato a scandagliare Google Immagini ma del ritratto nessuna traccia.
Allora mi sono diretto verso articoli simili a quello pubblicato da Medail ma mi sono imbattuto soltanto nella versione on line dello stesso, presente nell’Archivio del Corriere della Sera e una notizia d’agenzia presente a questo link. Poi più nulla…
La cosa mi ha spiazzato non poco.
Possibile che non vi sia traccia di questo ritratto di Vlad Tepes in nessun sito, in nessuna guida, in nessun articolo dedicato ai miti e al folklore di quelle zone?
Eppure si parla di qualcosa di straordinario che sembrerebbe avvalorare in qualche modo l’ipotesi vampiresca dell’Impalatore di Valacchia.
Del resto, come precisato ancora nel pezzo del Corriere della sera:
Scrostando le macchie di umidità sui muri esterni dell' edificio l' archeologo romeno Georg Baltag ha portato alla luce la mitica figura, fra l' altro circondata da disegni di esseri mostruosi e animaleschi. Il flash dell' Agenzia Italia che da la notizia non specifica la datazione, probabilmente ancora da stabilire: fatto sta che i dipinti potrebbero essere l' "anello mancante" fra la vicenda storica di Vlad Tepes e il mito di Dracula della tradizione popolare e letteraria.
L’archeologo Gheorghe Baltag (Non Georg a quanto pare…) sembrerebbe esistere sul serio e alcuni sui studi e libri in lingua madre sono rintracciabili su Google Books e nell’Enciclopedia Treccani on line. Tutto il resto è buio pesto.
Eppure dalla descrizione che viene fatta da Medail si tratta di un dipinto affascinante, dal valore storico inestimabile e che farebbe andare in brodo di giuggiole qualsiasi amante e studioso dei vampiri.
Ecco la descrizione:
Ora, il dipinto scoperto da Georg Baltag suggerisce un collegamento tra la figura storica di Vlad, o della sua famiglia, e il mito del vampiro. Non e' , infatti, il primo dipinto significativo a venire alla luce nel palazzo di Sighisoara. Recenti restauri al secondo piano hanno rivelato una pittura murale che raffigura tre uomini e una donna seduti a un tavolo. Solo la figura centrale è rimasta intatta e rappresenta un uomo paffuto, lunghi baffi neri, sopracciglia arcuate e naso affilato. La somiglianza degli scuri occhi a mandorla con quelli di un famoso ritratto di Vlad Tepes, fa pensare che si tratti dell' unico ritratto di Vlad Dracul, padre del nostro. Dunque, mentre all' interno del palazzo è dipinta una scena familiare, all' esterno ecco quella terrifica del vampiro circondato da esseri infernali.
A questo punto concludo questo post appellandomi ai lettori italiani e stranieri che spesso bazzicano da queste parti. Se in qualche modo vi siete imbattuti nel misterioso ritratto di Dracula fatemi avere vostre notizie.
Sono tremendamente curioso di ammirare questo fantomatico dipinto e visto che almeno per il momento non è previsto un mio viaggio a Sighisoara mi piacerebbe almeno vederlo su pc o in qualsiasi altro modo. Chiunque (Studiosi, addetti ai lavori, diretti interessati e fan dei vampiri) abbia qualche notizia del Ritratto di Dracula può scrivermi alla mail che trovate a lato o lasciare un commento sotto.
Nel caso aggiorneremo poi la vicenda con una smentita o con una conferma a seconda del materiale che riusciremo a trovare.
Per ora il mistero resta…
LA SECONDA E ULTIMA PARTE LA TROVATE QUI
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Mistero
mercoledì 21 maggio 2014
MOSHPIT: MERCYFUL FATE SPECIAL AND MORE
DOMANI SERA Giovedì 22 Maggio nuovissima e imperdibile puntata di MOSHPIT!
PUNTATA RICCHISSIMA: Doctor Jankyll & Mister Eddie avranno l'onore e il piacere di avere in collegamento telefonico Mario Di Donato dei leggendari The Black e il suo biografo ufficiale Mattia Montanari per parlare del libro Mario "The Black Di Donato Ars Et Metal Mentis".
Inoltre celebremo il trentennale della calata dei Mercyful Fate sul suolo italico e dell'uscita del capolavoro "Don't Break The Oath" con lo storico mastermind dei Dunwich Claudio Nigris.
Dulcis in fundo saremo raggiunti in studio da Tony D'Alessio e i suoi Guernica Gruppo per annunciare in anteprima assoluta il loro tour estivo e altre news!
Previste le rubriche Rock Zone (Con doveroso tributo all'indimenticaro R.J. Dio a quattro anni dalla sua scomparsa), Metal Zone, il nuovo strepitoso Disco del mese di Maggio (Ancora Black Label Society!), Demoshpit e una imperdibile Extreme Zone dedicata all'Italia!
Come sempre puntata da non perdere per gli amanti della musica underground e non solo.
Vi aspettiamo al solito orario (21:00) sempre su Radio Base
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lunedì 19 maggio 2014
MERCYFUL FATE - TEATRO ESPERO (ROMA 24/02/1984)
Nella città dove risiede il Papa e chiese e basiliche si ergono maestose da secoli come simbolo assoluto del potere spirituale della chiesa, approda il “Re delle Tenebre” per antonomasia: un misterioso figuro che si fa chiamare King Diamond.
Parliamo della prima calata in terra italica dei gloriosi Mercyful Fate, band danese che aveva da poco pubblicato il suo debut album: “Melissa”.
Il Re Diamante con il suo orrorifico campionario di ossa umane, teschi, torce, croci che ardono e facepainting in odore di satanismo, incute atavici timori sull’impreparato pubblico romano, e leggende e dicerie alimentano già da tempo la sinistra fama del musicista nordico.
Qualcosa di terribile potrebbe accadere durante il concerto, tutti lo pensano, e le profezie di sventura non saranno disattese.
Claudio Nigris, mastermind dell’ormai storico progetto Dunwich (Ne ho parlato ampiamente nei miei libri Horror Rock e Sub Terra) all’epoca è un ventenne appassionato di Rock & Metal che non si perde un concerto.
Con il suo gentile contributo (e lo ringrazio pubblicamente per la sua grande disponibilità e pazienza) di seguito troverete un suo vivido resoconto sul primo leggendario live dei Mercyful Fate a Roma non lesinando aneddoti, curiosità e qualche “scoop” che rendono questa intervista una delle migliori mai pubblicate su questo blog e insieme un documento di grande valore e dai contenuti (E foto tratte dal concerto) totalmente inediti.
Un viaggio nel passato di grande fascino storico e emozionale.
Buon viaggio…Nel buio.
Come si era preparata la città di Roma alla prima calata dei Mercyful Fate nel Bel Paese?
C'era enorme curiosità, i Mercyful Fate dopo l’esordio con paio di demo tape e lo stupendo Extended Play “Mercyful fate (Rave-on-Records), nel 1983 avevano appena pubblicato quello che oggi è considerato l’autentico capolavoro del genere Metal chiamato Melissa ( Roadrunner Records). Un opera avvolta da una musicalità potente, cupa e sinistra che sembrava riportarti in un fantasmagorico universo popolato dalle stesse fantastiche creature dipinte dal grande pittore olandese Hieronymus Bosch o, addirittura, prese in prestito da "la visione di Faust" del pittore spagnolo L. R. Falero (tanto per citarne un paio). I bellissimi fraseggi chitarristici di Hank Sherman e Michael Denner , degni dei migliori Judas Priest , intarsiavano infatti, come se dipingessero su una tela, sferzanti e ruvide pennellate sonore dove la parte ritmica, ossessiva e martellante di Kim Ruzz e Timi Hansen al basso, sembravano come officiare a un sabba infernale. Su tutto regnava infine l’originale figura carismatica di Kim Bendix Petersen, meglio conosciuto con il nome di King Diamond, che incarnava, in tutta la sua “malvagità”, la figura dell’oscuro sacerdote; dichiarando, tra l'altro, di possedere addirittura le ossa della strega Melissa (arsa sul rogo). Sicuramente l’immagine vincente dei Mercyful fate, per molti versi , era proprio da attribuire al particolare e fascinoso modo di cantare stridulo di King Diamond; basato su un falsetto seguito da un tono abbastanza rauco e sofferto, una dualità innovativa per l’epoca. Inoltre, l'inconfondibile make up (una sorta di Corpse paint, in voga in quegli anni) gli conferivano un aspetto cupo e teatrale (già visto con Kiss, A.Cooper, primi Slayer etc). Per quanto riguarda ancora la musica proposta dai Mercyful Fate ricordiamoci che siamo nel 1983 e quell'anno di sicuro non fu facile confrontarsi con opere del calibro come : Alcatrazz (No Parole From Rock N' Roll), Dio (Holy Diver), Metallica (Kill 'Em All), Mötley Crüe (Shout at the Devil), Queensrÿche (Queensrÿche), Quiet Riot (Metal Health), Satan (Court in the Act), Savatage (Sirens), Slayer (Show No Mercy), Manowar (Into Glory Ride), Tokyo Blade (Tokyo Blade), Virgin Steele (Guardians of the Flame), Venom (At war with Satan), Bathory (Bathory), Judas Priest (Defender of the Faith), Celtic Frost (Morbid Tales), Sodom (In the Sign of Evil), Iron Maiden, Ozzy Ousborne etc. L'ambiente musicale Romano era quindi in grande fermento per questa incredibile occasione di vedere dal vivo questi cinque Danesi che sembrava avessero scritto nuove pagine nel libro oscuro dell’Heavy Metal.
Il concerto fu pubblicizzato a dovere? Ci furono gruppi italiani che suonarono di supporto?
Se non ricordo male, tutto iniziò con un sondaggio (Autunno 1983) dove una famosa rivista, in cui si parlava di Heavy Metal, chiedeva ai propri lettori: chi fra Manowar (mi sembra fossero loro) e Mercyful fate sarebbe stato interessante vedere dal vivo. Chiaramente, la scelta andò, a furor di popolo, proprio ai Mercyful Fate. Quindi, dopo qualche mese, fu dato l'annuncio che i Mercyful Fate sarebbero scesi sul suolo Italico addirittura per sei date (Milano, Udine, Firenze, Imola, Roma e Napoli). A Roma credo fosse previsto un gruppo di spalla (forse erano i Thunder?), ma alla fine non se ne fece nulla.
Quale fu la location del concerto?
I Mercyful Fate suonarono al Teatro Espero il 24 febbraio 1984 (30 anni fa). Oggi il teatro Espero non esiste più e al suo posto c'è una sorta di centro di bellezza (riforniture per parrucchieri). Curioso che fu scelto proprio il teatro Espero, il nome con il quale i Romani identificavano il pianeta Venere quando al tramonto era visibile in cielo. Curioso ancora che lo stesso Pianeta Venere, al mattino invece, veniva chiamato (sempre dai Romani) anche Lucifero in quanto anticipatore della luce solare, Lucifero, infatti in latino significa portatore di luce. Il Re Diamante?
Quante persone parteciparono all'evento?
All'evento si presentarono moltissime persone, il teatro era pieno, gremito da una folla "assatanata" (passatemi il termine) che in alcuni momenti bestemmiava a ripetizione quasi fosse una nenia malvagia; interrotta, ogni tanto, solo da "refrain" di famosi brani metal. L'atmosfera era molto elettrizzante e noi eravamo tutti carichi di adrenalina.
So che negli anni '80 King Diamond era considerato un satanista praticante e soprattutto girava voce che portasse sfiga. Questa cosa creò problemi per lo show? Ci furono tentativi di annullare il concerto da parte del Vaticano?
Nei primi anni 80 erano tantissimi i personaggi Metal con cucita addosso l'etichetta di "satanista" anche per ovvie ragioni artistiche (soprattutto pubblicitarie); qualcuno poi non si fece proprio una bella immagine di se immortalandosi davanti all'obiettivo fotografico con il sommo papa nero della chiesa di Satana Anton Szandor LaVey (vedi il nostro Re Diamante). In quegli anni nella scena romana moltissimi metallari non volevano nemmeno sentir pronunziare il nome dei Mercyful Fate, figuriamoci ascoltarli, per esempio, in una sala prove dove si raccontava accadessero episodi di sfortuna nera verso apparecchiature elettriche a causa loro. Altre persone (immagino) avevano in forte antipatia l'atteggiamento e il look di King Diamond solo perchè lo giudicavano molto pacchiano e spudoratamente ricopiato ad altre Star del metal (ricordate la diatriba con Gene Simmons per il Make Up). Tentativi di far cancellare la data non ci furono, ma sicuramente al concerto vennero anche personaggi dalle intenzioni non proprio amichevoli nei loro confronti.
Durante il concerto ci fu un incidente che bloccò il live per oltre mezz'ora. Mi puoi raccontare i retroscena?
Ci vorrebbe un libro solo per raccontare tutti i fatti di quella serata che fu caratterizzata proprio da un "fastidioso" incidente che bloccò il concerto per una mezzora abbondante. In pratica dalla galleria del teatro un tizio (con qualche problema) all'improvviso scaricò verso il palco l'intero contenuto di un estintore causando un grosso panico tra il pubblico, fermando di fatto il concerto. Ovunque c'era un atmosfera quasi irreale, non si vedeva più nulla, sembrava fosse calata una pesante nebbia fatta di un fumo denso, eravamo quasi tutti coperti di una specie di sabbia e la gola bruciava. Ma, poco dopo, la professionalità dei nostri EROI (eh si! "the show must go on") fece si che i Mercyful Fate tornarono di nuovo sul palco INFIAMMANDO il pubblico con molta più grinta. Poco prima del "fattaccio" il Re Diamante, ricordo bene, aveva una torcia in mano e chiedeva in continuazione se la croce posta sul palco dovesse bruciare (una scenografia messa da loro). Sotto al palco si sentiva bestemmiare, urlare e alcuni sembravano come posseduti per come si dimenavano; La scena era tutta accentrata su quel ghigno illuminato dalla fiamma della torcia. Posso assicurarvi che ancora oggi è stato il più bel concerto che abbia mai visto; un emozione UNICA. Indimenticabile. Ascoltare quella musica così oscura, la voce del Re Diamante dal vivo con quel look composto dal mantello pieno di simboli occulti, quelle OSSA che componevano il microfono, ero giovane, avevo quasi 20 anni e certe scenografie con quel tipo di musica fanno sul serio un grande effetto. Altri episodi della serata era il continuo sussurrare (come nell’ 'aria di Giocchino Rossini nel barbiere di Sivglia "La calunnia è un venticello" un rincorrersi continuo di voci sulla presenta omosessualità di King Diamond che, addirittura, aveva fatto delle proposte sessuali a "qualcuno" dietro le quinte causando commenti tutt'altro che simpatici. Ma tutto questo non riuscì a rovinare la storia di un concerto che ancora oggi giudico leggendario.
Sarei curioso di conoscere la scaletta dei Mercyful Fate e quanti brani furono suonati? Don't Break the Oath se non erro era uscito da poco…
Chiedi troppo alla mia memoria, forse suonarono più di una decina di brani, quasi tutti ripresi da Melissa, dall'EP Mercyful fate e (forse) un brano dal capolavoro "Don't break the Oath" che uscì qualche tempo dopo (settembre 1984).
Vorrei conoscere le tue impressioni personali su questo live e se a distanza di trent'anni può essere considerato come leggendario?
Parlare di concerti leggendari mi fa ripensare ai primi anni 80, ai mitici concerti del Marquee di Londra, Donington, Reading etc dove spesso iniziava la carriera di artisti che hanno scritto le pagine più belle della storia del Metal. Ripenso anche al fantastico concerto di Frank Zappa (Roma 1982 ) dove c'era un giovanissimo Steve Vai alla chitarra elettrica o, ancora prima, sempre a Roma nell'estate del 1980 a Castel S.Angelo dove i Kiss, con supporto gli Iron Maiden (per la prima volta in Italia), suonarono non molto distanti dalla Basilica di S.Pietro. Ecco, quando ripenso a quel favoloso concerto dei Mercyful Fate mi rendo conto di aver assistito a uno di questi eventi leggendari. La sensazione di essere stato testimone di un qualcosa che fu veramente unico nell'epoca in cui avvenne.
Nel 1984 il Metal era un genere che si stava imponendo con la forza in tutto il mondo. Quale fu l'impatto dei Mercyful fate sul suolo italico?
I primi anni ottanta si sono distinti, grazie alla spinta energica e innovativa della NWOBHM (New Wave of British Heavy Metal ), come una grande panacea verso un genere musicale che iniziava a perdere il favoloso smalto di un tempo. Menzionare ora tutte le grandi band dell’epoca , che con la loro musica sono state un vero è importante viatico per i giovani musicisti Italiani sarebbe arduo dato l'enorme numero. Ma tra le tante proposte musicali che in quel periodo più entusiasmarono i giovani "metallari" Italiani, posso menzionare tranquillamente i Mercyful Fate per l’eccellente proposta musicale così accattivante nella sua atmosfera sulfurea che riusciva a rendere "moderne” tematiche occulte unendole a sonorità rese immortali da band come i Black Sabbath, Coven, Black Widow etc. Nessuno inventa niente di nuovo per carità, l'importante però è come viene riscritto, interpretato e quindi riproposto in una nuova veste. Menziono volentieri, a questo punto, per fare un esempio, il gruppo inglese degli Hell (1982) tornati, dopo decenni di inattività, con un lavoro che non aggiunge nulla di nuovo, ma riscrive con i giusti colori, armonie e liriche un genere musicale che riesce sempre a rinnovarsi con stupore (altro esempio i Ghost B.C)
Un anno dopo i Mercyful Fate decisero di sciogliersi. Durante il live avevi captato qualche problema personale tra il Re Diamante e il resto della band?
Ero solo uno dei tanti spettatori quella serata e sul palco ognuno di loro si esibì con vera maestria, non ricordo quindi di aver notato dissapori o strani atteggiamenti tra loro. Erano tutti concentratissimi e, anzi ricordo con piacere, Hank Sherman impegnato in uno splendido solo che finì nelle immortali noti della marcia alla turca di Mozart strappando moltissimi applausi. Se tra loro, ripeto, ci fossero state delle incomprensioni o altro nessuno di noi se ne accorse e nessun giornale o fanzine scrisse qualcosa in proposito. Probabilmente, azzardo, serpeggiavano già le differenti scelte di stili musicali tra lo stesso Hank Sherman e King Diamond. Mi riferisco ai "discutibili" Fate di Hank Sherman dopo lo scioglimento a cui rispose King Diamond (ormai solista) con il monumentale capolavoro "The Fatal Portrait" dove i 3\5 erano gli stessi Mercyful fate (Denner, Hansen e King Diamond) con un sound molto in linea con i precedenti lavori.
Grazie mille.
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venerdì 16 maggio 2014
MOSHPIT: PODCAST PUNTATA N.193
Di seguito il Podcast della puntata n.193 con interviste ai Rustless, band sorta dalle ceneri degli storici Vanadium, a Paolo Pieri, chitarrista e cantante della death meyal band romana Hour Of Penance. Inoltre brani di Emerson Lake and Palmer, Brother Firetribe, Black Label Society, Nothing More, Madball, Morbus Chron, Den Saakaldte and more.
Buon ascolto!
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lunedì 12 maggio 2014
DEVIL’S KNOT (FINO A PROVA CONTRARIA) – ATOM EGOYAN (2013)
Approfittando della Festa del Cinema (Tutti i film a 3 euro, 3D a 5 Euro) mi sono fiondato in sala non per vedere “The Amazing Spiderman 2” (In verità non ho visto nemmeno il primo) ma “Devil’S Knot”, film molto controverso tratto dalle famose vicende dei Tre di West Memphis.
È una storia che da sempre ha toccato le mie corde non solo perché molte riviste di musica ne hanno parlato per anni ma anche perché dimostra che nella progressista e moderna America il diverso può essere messo ancora in croce per i suoi interessi personali, non allineati al gusto (o alla morale) comune.
Egoyan (Regista di cui scorro adesso la filmografia, scoprendo di conoscere poco delle sue opere) costruisce un dramma giudiziario e umano che ripercorre passo dopo passo i tremendi fatti che si sono verificati a West Memphis nel 1994: praticamente il ritrovamento di tre bambini seviziati e uccisi in un bosco e l’immediato arresto di tre adolescenti di cui due interessati al Metal e alla Wicca e uno con evidente ritardo mentale.
Il film ha il pregio di raccontare puntigliosamente le varie dinamiche che hanno portato all’arresto e poi alla condanna (Non suffragata da prove ma solo da strane testimonianze e pregiudizi sconvolgenti) dei tre ragazzi proveniente da una provincia americana gretta, decadente, puritana e contraddittoria fino alla nausea.
Nel bel mezzo la demonizzazione della musica Heavy Metal, della lettura di testi sulla stregoneria (Rintracciabili facilmente nella biblioteca della scuola) e di istanze di ribellione che per ragazzi di appena 17 anni sono ormai la regola.
Un melanconico ma convincente Colin Firth impersona un investigatore privato sull’orlo del divorzio che dimostrando un po’ di sale in zucca rispetto alla massa starnazzante e idiota, accorda ai tre condannati il beneficio del dubbio, iniziando un’indagine seria e competente che in poco tempo getterà luce sull’operato di alcuni personaggi del posto, non esenti da colpe e peccati altrettanto gravi.
Non aspettatevi un Thriller ricco di colpi di scena né atmosfere orrorifiche: “Devil’S Knot” è un occhio cinico e disincantato sulle brutture della Legge e sull'imbarbarimento della morale comune.
Sullo sfondo un’Arkansas in odore di caccia alle streghe come avvenne secoli prima nella non lontana Salem. Chi ama le storie vere trasportate nel cinema di qualità non rimarrà assolutamente deluso.
“Devil’S Knot” merita assolutamente una chance più che altro per comprendere come in luoghi a noi lontani (Ma sono poi così lontani? Non credo…) persone comuni possono decidere il destino di altri semplicemente in base alla musica che si ascolta oppure a libri che si possiedono in casa.
Se ci pensate bene potrebbe toccare, prima o poi, anche a voi…Pensateci…
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domenica 11 maggio 2014
MOSHPIT: PODCAST APRILE/MAGGIO 2014
DI SEGUITO IL PODCAST DELLE ULTIME PUNTATE DEL PROGRAMMA RADIO MOSHPIT. DAL MARZO 2009 LA TRASMISSIONE DI CULTO SUL VERO ROCK IN ONDA OGNI GIOVEDI' ALLE 21 SU RADIO BASE.
LINK STREAMING: www.radiobase.fm
MOSHPIT 192: SPECIALE DEMOSHPIT, SPECIALE THRASH METAL 2014 AND MORE
MOSHPIT 191: SPECIALE ROMA VIOLENTA, SPECIALE BLACK MARK RECORDS AND MORE
MOSHPIT 190: INTERVISTE A EFFEMME, STRANA OFFICINA, DARK QUARTERER AND MORE
MOSHPIT 189: SPECIALE HEAVY METAL 2014 AND MORE
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