martedì 9 giugno 2009

CINEMA: TERMINATOR SALVATION

Lascio volentieri lo spazio al caro amico, Lorenzo Bianco, che dopo aver visto il film "Terminator Salvation", mi ha inviato questa lunga e interessantissima recensione.

Terminator Salvation: il quarto film della "Seconda Trilogia".

La prima trilogia ambientata ai giorni "nostri" era stata avvincente ma si era conclusa male, non tanto per il finale, che per alcuni versi poteva essere scontato, ma per come era stato girato il terzo.
Le idee non erano male, ma i personaggi non erano stati esaltanti.
Persino il vecchio Schwarzy non era stato convincente e infatti il pubblico non aveva risposto bene.
Quindi non si può parlare di una vera e propria "Prima Trilogia", in quanto il terzo film è stato girato dopo molti anni e forse solo per fare botteghino.
Con la nuova trilogia ambientata nel futuro ( dopo le esplosioni nucleari, il giorno del giudizio) la storia sembra finalmente convincente e il film non è da meno.
Nel futuro le macchine stanno avendo il sopravvento sul genere umano.
Alcune di queste macchine come il T-600 (i T-1000 e gli altri della prima trilogia non sono ancora stati costruiti), sono terribili nell’aspetto e nell’armamento ma sono piuttosto primitive, come afferma anche John Connor.
Quest'ultimo interpretato da Christian Bale, il capo della resistenza, è considerato un profeta oltre che un abile comandante ed è dato per scontato che dopo le esplosioni nucleari, sia uno dei capi, senza far capire al pubblico come sia arrivato a quella posizione.
Forse occorreva un flashback nella sceneggiatura.
Nella lotta contro le macchine fa un certo effetto vedere come alcuni modelli di terminator (T-600), nella caccia agli uomini, cerchino di confondere gli stessi, indossando sopra il loro corpo ‘scheletrico’ (di metallo) degli indumenti umani.
Questa forma di mimetizzazione è già di per sé qualcosa di umano, oppure l’istinto di un cacciatore?
Gli uomini, nonostante la impari inferiorità numerica “hanno una forza che non si può misurare” e resistono e contrattaccano. La forza-resistenza degli uomini, sconosciuta e incomprensibile per le macchine, spinge skynet a creare una macchina simile a un uomo, Marcus Wright interpretato da un Sam Worthington.
L’interpretazione è buona ma ci sono alcuni punti del film poco chiari.
Ad esempio non si capisce come Marcus Wright, che non ricorda nulla del suo passato, riesca a trovare la strada per una delle basi di skynet e come una donna della resistenza s'innamori di lui dopo solo poche ore che si conoscono e per di più solo dopo aver scoperto che Marcus è un “frutto” di Skynet.
Il film dura 115 minuti e forse si poteva girare qualcosa di più per colmare queste mancanze che portano a situazioni frettolose, in modo da spiegare meglio il personaggio di John Connor.
Il film è comunque ottimo nel suo genere ed è davvero apocalittico.
Solo il finale delude un pochino: ci sarebbero potuti essere più Terminator , soprattutto nel combattimento contro gli umani.
L’unico errore grossolano che ho riscontrato è proprio in una delle scene finali: un elicottero in volo vicino ad una esplosione nucleare, non risente dell’urto dello spostamento d’aria e vola indisturbato vicino ad una nube nucleare il cui fungo atomico si sta allargando.
Impossibile, irreale, poco probabile.
Molto bella invece la sorpresa, sempre nel finale, di un nuovo modello, il T-800, ricoperto da tessuto umano e interpretato da un giovane…
Indovinate chi???

Lorenzo Bianco

2 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Perdonami ma... il personaggio di John Connor è privo di quel pathos che dovrebbe renderlo una guida. Certo si dimostra un bravo combattente ma i suoi messaggi "radio" in stile "Radio Londra" non convincerebbero neppure una mosca a seguirlo.

Effetti speciali e realismo sono spettacolari, lo ammetto, e solo per questo il film merita di essere visto. Realismo che però viene tradito alla fine con la scena del... "cuore" (per non fare spoiler). Già! Perché certi tipi di intervento non credo sia un bene farli all'aperto, in mezzo ad un deserto, sotto una tenda e... soprattutto senza strumentazione chirurgica. Ricordiamoci che il film è ambientato nel 2018 e, non credo che fra 19 anni la tecnologia medica farà miracoli, specie dopo un olocausto atomico.

Non bisogna dimenticare i numerosissimi richiami a Matrix (compresa la scena del "cuore"), tra cui la città delle macchine, la "forma" dei terminator anfibi, l'idea del comando in un sottomarino...

E pure la lungimiranza delle linee di comando umane (quelle nel sottomarino) non mi sembrano così brillanti. La solita macchietta dei militari stupidi e dell'unico genio che alla fine risolverà la questione.

Quanto agli attori... perdonami ma in questo momento non mi ricordo il nome di chi interpreta Marcus ma, sicuramente quest'ultimo è riuscito molto meglio rispetto al John Connor interpretato da Bale.
Per certi versi, sembra quasi che sia Marcus il personaggio al centro della storia. Connor appare più tardi e meno di frequente... nonché il ruolo che ha Marcus in tutta la storia è chiave per la vicenda stessa.

No, perdonami ma, i primi due film presagivano un qualcosa di molto più interessante rispetto a ciò che ci è stato proposto.

Terminator Salvation rimane comunque un bellissimo film d'azione ma ha perso in contenuto e in profondità.
E' lo specchio della hollywood odierna... che per fare botteghino deve dirigere le pellicole verso l'impatto mediatico dimenticando a volte la profondità delle storie. Non a caso, ultimamente i film vengono prodotti in parallelo, sia in 3D, sia in bidimensionale. C'è sempre una maggiore attenzione alla qualità dello spettacolo... che è un bene, ma ci si è dimenticati qualcosa per la strada...

EDU ha detto...

Ciao Glauco
Ti riporto il commento di lorenzo così come me lo ha inviato
grazie mille
Edu

Ciao GLOUTCHOV,
ho letto il tuo commento e mi trovo d’accordo quasi su tutto. Per John è stato dato per scontato chi fosse per tutto quello che si era detto nei precedenti 3 film. Per questo penso che avrebbero potuto inserire dei flashback per far capire come sia arrivato a quella posizione nella resistenza.

-per l’intervento chirurgico fatto nel deserto in una tenda mi trovo d’accordissimo con te, anzi aggiungo che se viene dato per scontato che Connor è veramente il capo di tutta la resistenza e le persone intorno a lui in quelli che dovevano essere gli ultimi attimi della sua vita erano soltanto 4-5!!!
Il fatto che la linea di comando fosse dentro fosse in un sottomarino, è dovuta al fatto che le macchine dominano nei cieli e nella terra. L’unico posto in cui sembrano, per ora, non avere egemonia, è il mare. Credo che un comando mobile nelle profondità dei mari sia un ottima soluzione.

Marcus in tutta la storia è chiave per la vicenda stessa come tu dici, ma ho solo sottolineato che ci sono alcuni punti poco chiari, come il fatto che riesca a raggiungere una delle basi di skynet senza far capire come, se non ricordava nulla. Infatti credo che il film dovesse essere più lungo. Anche solo 10 minuti in più sarebbero potuti bastare per mettere in risalto sia le azioni di Marcus che raggiunge skynet sia per far capire meglio l’ascesa a capo della resistenza di Connor.