Titolo originale: Shadow of the Vampire
Regia di E. Elias Merhige.
Attori: John Malkovich, Catherine McCormack, Cary Elwes, Willem Dafoe, Eddie Izzard.
Genere: Horror
Anno: 2000 - Usa
Sinossi
1921. Europa dell'Est.
Friedrich Wilhelm Murnau sta per girare il film che gli regalerà un posto d'onore nella storia del cinema. Si tratta di Nosferatu, ispirato a "Dracula" di Bram Stoker, realizzato in ambienti naturali. L'attore che ha scelto per il ruolo del conte Orlock (cioè il vampiro) è Max Schreck, il quale entra nel personaggio al punto di non smetterne mai il trucco e i costumi.
Considerazioni
La figura del Vampiro, soprattutto di recente, è frutto di interpretazioni quantomeno contraddittorie.
Si passa da opere che rivalutano il topos immaginifico del non-morto con bravura e talento ad operazioni becere che hanno come unico obiettivo quello di sfruttare il trend imperante.
“Shadow of the Vampire” di Elias Merhige rientra fortunatamente nella prima ipotesi.
Debbo dire che Merhige è un regista alquanto coraggioso.
Si prende i suoi rischi nel reinterpretare con gusto personale e una visione totalmente trasversale, archetipi di sicuro effetto come i Vampiri o i Serial Killer.
Nell’ultimo caso ne viene fuori un polpettone astratto e sconclusionato (Suspect Zero – 2005).
Nel primo, invece, crea un immaginario differente sul quale confrontarsi ( e farci confrontare) con quello che viene considerato il capolavoro assoluto del cinema vampirico: il Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau (1922).
Prendete il cinema Espressionista Tedesco e portatelo alla fine del vecchio Millennio infarcendolo di contraddizioni, egoismi, istrionismi e perversioni.
Otterrete “L’Ombra del Vampiro.”
Sugli scudi la prova di John Malkovich , già bravo di suo, ma in questo film superlativo.
Chi è Murnau secondo l’interpretazione di Malkovich?
Un’artista astruso, visionario, intelligente, perverso e shakespeariano ( Esatto! ci arriveremo…) che per dare maggior realismo al suo personaggio fa un patto ( simile al Faust di Goethe) con il diavolo.
Praticamente il Vampiro reciterà la parte del Nosferatu ( o meglio del Conte Orlock per ragioni di diritti d’autore non attribuiti al regista dalla famiglia di Stocker) in cambio del sangue dell’attrice protagonista del film:Greta Schröder ( la bellissima e torbida Kathrine McKormack).
Finzione o realta?
A lungo se lo chiederà lo spettatore durante la visione del film
Le battute del Murnau /Malkovich sono di una poetica e di una profondità mai viste in un film di genere (splendida la sua disamina su come dovrebbe essere il cinema mentre un treno a vapore si immerge nella compagne della Transilvania) .
Lo stesso Conte Orlock ( interpretato da Williem Defoe) si divide tra la mostruosità del suo essere non-morto e la profondità della sua condizione di eterno testimone del tempo e dell’immortalità
Un novello Amleto che si chiede perché non ricorda più la donna che un tempo amava da vivo o legge passi del romanzo di Stocker considerandolo triste e vuoto.
Non mancano pillole di assoluta ironia come i battibecchi tra Murnau e la sua star su alcuni capricci scenici e o di interpretazione.
Ma la morte è dietro l’angolo.
Inevitabile il dramma.
E verrà interpretato da tutti i protagonisti in quella che è la scena più importante di tutto il cinema mondiale.
L’incontro /scontro (ombroso) tra Ellen Hutter e il Conte Orlock.
Per il sottoscritto dopo i classici è questo il vero film che porta la figura letteraria e cinematografica del Vampiro nel ventesimo secolo.
E dopo sarà solo triste meditare sulla rovina del mito.
Un capolavoro.
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