sabato 24 aprile 2010

GIONA A. NAZZARO - A MON DRAGONE C'E' IL DIAVOLO ( PERDISA POP - 2010)

I Racconti di Giona A. Nazzaro, nascono da un bisogno antico ( o per meglio dire atavico): quello di narrare storie più o meno vere, più o meno imparentate con l’immaginario popolare. Rendere disponibile un patrimonio fatto di “cunti” attinti dalla tradizione orale contadina ( o comunque dei ceti più bassi) e spesso narrati davanti un camino scoppiettante o in una rara riunione di famiglia.
Colpisce da subito l’omogeneità di tutti i racconti ove il tema portante è quello di una presenza diabolica, materiale, ineluttabilmente terrena, capace di influenzare destini e come “ da tradizione” distruggerli.
Eventi di cronaca nerissima si intrecciano a fatti inspiegabili caratterizzati da un’influenza demoniaca sottoforma di vecchie “janare” decrepite, maiali posseduti oppure crudeli assassini che il più delle volte rimangono senza identità.
Questi singolari figuri infestano un paesaggio fatto di oscurantismo sociale.
Colline brulle, campi incolti, banchine desolate.
Una dilagante arretratezza di mezzi e di coscienze.
Terreno fertile per il dilagare di manifestazioni diaboliche oltre che di miseria e ignoranza ( altra evidente manifestazione del male).
Secondo Nazzaro il Diavolo è il vero antagonista dello sviluppo sociale.
Dove dimora il metafisico in forme così estreme non può sopravvivere la luce della ragione.
Protagonisti delle sue storie sono preti ( o presunti tali) combattuti da una fede cieca, tormentata, idolatra e violenta. Si confrontano con “il grande bugiardo” ma nello stesso tempo ne sembrano un’ambigua emanazione. E il loro destino è quasi sempre segnato. Se non sono religiosi, sono allora ragazzini disturbati dall’ingombrante presenza di un padre/padrone, oscurantista come e quanto un vecchio parroco di campagna ( chi ha detto Don Abbondio?), oppure dediti ad una spiritualità distorta e tutta personale. Completano il quadro ( desolato e desolante) madri completamente succubi e oltremodo deboli. Come già detto in precedenza un paesaggio di vivido pessimismo storico. Il diavolo, deus ex machina, dei racconti di Nazzaro, è responsabile di scempi della carne e dello spirito ( chi ha detto L’ Esorcista?). Di dubbi e sconvolgimenti. Di leggende nere e fatte aberranti.
Sembra di leggere quasi “Il Ciclo della terra piatta” della scrittrice “satanista” Tanith Lee, ambientato nel profondo sud nel nostro “amato” paese.
Il diavolo non ha confini o impedimenti. Gli uomini sono in balia di strane presenze che se non sono metafisiche ( infestazioni ed emanazioni del maligno), sono comunque materiali ( follia sanguinaria e omicidi rituali e orripilanti).
Non c’è alcun rimedio al male.
Si può attendere solo la fine sperando che almeno quella sia misericordiosa.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura è molto denso, ricco di parole, descrizioni e spiegazioni.
Secondo il mio modesto parere anche troppo.
E’ uno stile molto personale che richiede molta dedizione.
Consiglio quindi ai lettori un’attenta lettura del libro per potersi immergere nell’universo meta/arcaico dipinto da Nazzaro.
Chi avrà le chiavi ( lovecraftiane?) per potervi accedere, saprà farsi catturare da ambientazioni tipicamente nostrane e da un mondo (rurale) che ormai sembra ( a torto o a ragione) totalmente perso nell’oblio del tempo.
Merita attenzione “A Mon Dragone c’è il Diavolo”, in quanto nella massificazione arrembante di gusti e ambizioni, una voce così fuori dal coro potrebbe dare nuova linfa ad un genere ( il racconto breve di argomento Horror/Metafisico) che ha ancora molte frecce al suo arco.
Dategli una chance in alternativa alle Ghost Stories d’ Albione o ai classici racconti del mistero.

2 commenti:

Melina ha detto...

Buon giorno e buona domenica!Mi sono interessata molto ai tuoi post sui fantasmi e avrei almeno una ventina di storie da raccontare, alcuna personali, altre di familiari, ma sto pensando di scrivere una raccolta di racconti per cui li terrei per me, ma se dovessi cambiare idea so a chi inviarli adesso :D
Cmq i tuoi post mi sono piaciuti molto, i videi inquietanti direi ^_^

EDU ha detto...

Ciao Melina
Come stai?
Grazie mille per il commento.
Sono onorato che ti piacciano i miei post e sarei curiosissimo di leggere le tue storie ( vere) di fantasmi.
Ma capisco la tua ambizione letteraria e l'approvo in pieno.
Nal caso cambi idea sono disponibile a pubblicare i tuoi resoconti.
Magari fammi sapere quando pubblicherai qualcosa.
Sarò felicissimo di darti spazio sul blog.
Teniamoci in contatto.
Saluti.