Titolo originale: Milano Nera
Regia: Gian Rocco, Pietro Serpi
Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini
Attori: Alessandro Quasimodo, Adriano Fossati, Umberto Rocca, Sonia Gessner
Genere: Noir (?)
Anno: 1964 - Italia
Trama
>Un gruppo di giovani senza valori, decide di passare un capodanno all'insegna del "cattivo gusto". Si passa da un furto (in una Chiesa), allo sberleffo d'un ricco pederasta; si prosegue con l'accostamento di tre ragazze di una famiglia perbene, abbordate e "usate" e via con l'assalto ad una coppia appartata in auto; ancora: un omosessuale deriso ed un allucinato finale all'interno dello stadio di San Siro
(Divanotti).
Considerazioni
Sul Dvd che ho preso in edicola viene presentato come il film "che rappresenta l'anello mancante del cinema poliziesco italiano".
Non so fino a che punto sia veritiera questa presentazione.
Se di poliziesco si tratta sicuramente ha massicce dosi di visionarietà, critica sociale (al perbenismo borghese) e cinismo tipico del cinema di Pasolini.
Protagonisti della storia sono i Teddy Boys (Arancia Meccanica) della Milano bene (o presunta tale visto che i confini sono sempre molto aperti): Il "Contessa", "Mose'", il "Gimkana", Toni detto "Elvis", "Rospo" .
Una manica di teppisti che hanno voglia di sfogarsi (con soprusi e violenze) ma anche di vivere appieno la loro vita in una metropoli (la Milano degli anni 60) vuota, industriale, grigia, anemica, tremendamente moderna.
E allora passeranno sotto i loro sberleffi e stupidi scherzi giovanili (perchè in realtà di violenza materiale c'è n'è davvero poca altro che TEDDY BOYS...) un gay/prostituto, cinico, profondo, tormentato e bohemien (l'alter ego di Pasolini), una coppia appartata che nasconde una relazione scomoda, prostitute grasse e felici e sorattutto un manipolo di giovani donne annoiate, ingioiellate (i loro monili saranno falsi come le loro pose, i loro discorsi, la loro bellezza) e vanesie.
Bellissima la musica di sottofondo alla desolazione che avvolge questi eroi del grigiore italico.
Un pianoforte fumoso e tremendamente Jazz/Dark.
La "Milano da bere" è ben lungi dall'essere accostata a queste scene.
E invece ci sono un nobile dai vezzi artistici discutibili, un artista vero che compra gioielli rubati per sopravvivere e un ragazzino (fratello di uno dei protagonisti) abbagliato dal fulgore e dalla decadenza dei suoi maestri di vita.
Visionario e fantascientifico il finale ambientato in uno Stadio San Siro, sporco e post apocalittico dove i nostri tra frizzi e sollazzi andranno incontro ad un finale che (forse) li cambierà per sempre.
Originale, vivido, incantevole, tremendamente italiano.
Insomma un capolavoro.
3 commenti:
Non lo conoscevo affatto, ma mi hai messo addosso una gran voglia di vederlo (sai quanto amo film e libri ambientati nella mia Milano!).
Si trova ancora in edicola?
Ciao Alex.
Non so peechè ma attendevo il tuo commento...^__^
Io l'ho trovato in edicola in offerta e ad un prezzo abbordabilissimo.
Cercalo!!!
Per uno come te, amante delle atmosfere e dei msiteri legati a Milano è una visione ultra consiglita.
Film visionario e potetico. Un must!!!
Oggi ho guardato alla mia solita edicola, ma non c'era. Domani batto a tappeto tutte quelle del quartiere in cui lavoro!
Grazie mille per la preziosa segnalazione ;-)
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