Iniziano ad arrivare le prime recensioni, articoli e interviste per Children Of Doom e il suo immaginario medievale, oscuro e drammatico.
Le recensioni dei siti Metalitalia, True Metal e Giornale Metal sono tutte positive e foriere di complimenti per l'impostazione e i temi trattati.
Luc Visconti su Il Mattino di Salerno ha dato ampio spazio al saggio come "Fenomeno Culturale" e potete farvi un'idea leggendo il ritaglio più in basso.
Carmine Maffei è un grandissimo appassionato dei Black Sabbath e ha organizzato questa bellissima intervista al sottoscritto sul sito L'ottavo dove si parla non solo di Children Of Doom ma anche di Tony Iommi & soci, di Blues maledetto, Stoner, Horror Rock eetc.
L'articolo si intitola: "Vade retro, Sabba! Il ’68 dei Black Sabbath dura da cinquant’anni" e potete leggerlo a questo link.
Infine splendida recensione del redattore Gioele Valenti sulla rivista ROCKERILLA dove viene colto in pieno lo spirito ossianico e ancestrale del libro.
Vediamo cosa riserverò il futuro per questo saggio a cui ho lavorato con devozione e cura per oltre due anni ed è a conti fatti il progetto più importante che abbia mai pubblicato finora.
Come potete notare dalla foto in basso, alla Feltrinelli di Verona ha già guadagnato il suo spazio... tra la Callas e Caparezza 😁
Ma tornando seri posso anticipare che il libro si compone di ben dieci capitoli (più una introduzione e un prologo) che cercano di raccontare il Doom sia come "concetto" che come "fenomeno musicale", toccando anche varie "scene" che potrete scoprire leggendo il libro.
Inoltre sono presenti ben 25 appendici con interviste e contributi esclusivi di:
Carmelo Orlando (Novembre), Brett Stevens (filosofo e autore del saggio Nihilism: A Philosophy Based In Nothingness And Eternity), Marco Melzi (Minotauro Records), Mario “The Black” Di Donato (The Black), Martin Popoff (critico musicale e autore), Niko Skorpio (Thergothon), Mauro Tollini (Black Hole, Epitaph), Diego Banchero (Zess), Kobi Farhi (Orphaned Land), Massimo Gasperini (Black Widow Records), Marco Serrato Gallardo (Orthodox), Paul Groundwell (Peaceville Records), Randy Holden (Blue Cheer), Thomas “Hand” Chaste (Death SS, Paul Chain), Fabio Bellan (Thunderstorm), Regen Graves (Abysmal Grief), Christian Bivel (Adipocere Records), Joe Hasselvander (Pentagram), Greg Chandler (Esoteric), Justin St Vincent (autore del saggio The Spiritual Significance of Music), Mauro Berchi (Ras Algethi, Eibon Records), Misantropus, Paul Kuhr (Novembers Doom), Jordy Middelbosch (Phlebotomized), Albert Witchfinder (Reverend Bizarre), Roberto Messina (Sinoath, The Abyssian), Francesco Chiazzese (Trinakrius), Urlo (Ufomammut).
Oltre 400 pagine di Doom!!!
Correte in libreria, "CHILDREN OF DOOM" vi aspetta!
Doom on 💀💀
BREAKING NEWS
Le copie di CHILDREN OF DOOM disponibili in anteprima al Metalitalia Festival sono ESAURITE in poche ore.
Continua la promozione in anteprima del primo saggio sul Doom mai pubblicato in Italia e se siete rimasti senza potete comunque prenotarlo sul sito di Tsunami Edizioni a questo indirizzo
Chi lo prenota da ora avrà il libro direttamente a casa sua con qualche giorno di anticipo rispetto all'uscita in libreria e troverà nella busta il simpatico gadget che vedete nella foto.
***
Eduardo Vitolo
CHILDREN OF DOOM
UN VIAGGIO NELLE SONORITÀ DELL’APOCALISSE, DA PRIMA DEI BLACK SABBATH AI GIORNI NOSTRI
Il Doom non è solo un genere musicale ma è anche e soprattutto un concetto antico quanto l’uomo che verrà poi interpretato e decodificato in varie epoche storiche per arrivare sotto forma di musica, oscura e tragica, fino al nuovo millennio.
Children Of Doom è un resoconto complesso ed eterogeneo di questa ombrosa evoluzione, sonora e concettuale che, da sempre, coinvolge scene e musicisti di ogni parte del mondo, tutti uniti sotto un unico, terribile archetipo: quello della morte e della fine imminente di tutte le cose.
Un lungo excursus che parte dagli anni bui e superstizioni del Medioevo, passando per i primi, sconosciuti pionieri del genere, fino ad arrivare agli eroi solitari e drammatici del vero Doom e una folta schiera di seguaci e sinistri prosecutori che non accenna a fermarsi.
Oggi, più che mai, Doom on!
Con interviste e contributi esclusivi di: Carmelo Orlando (Novembre), Brett Stevens (filosofo e autore del saggio Nihilism: A Philosophy Based In Nothingness And Eternity), Marco Melzi (Minotauro Records), Mario “The Black” Di Donato (The Black), Martin Popoff (critico musicale e autore), Niko Skorpio (Thergothon), Mauro Tollini (Black Hole, Epitaph), Diego Banchero (Zess), Kobi Farhi (Orphaned Land), Massimo Gasperini (Black Widow Records), Marco Serrato Gallardo (Orthodox), Paul Groundwell (Peaceville Records), Randy Holden (Blue Cheer), Thomas “Hand” Chaste (Death SS, Paul Chain), Fabio Bellan (Thunderstorm), Regen Graves (Abysmal Grief), Christian Bivel (Adipocere Records), Joe Hasselvander (Pentagram), Greg Chandler (Esoteric), Justin St Vincent (autore del saggio The Spiritual Significance of Music), Mauro Berchi (Ras Algethi, Eibon Records), Misantropus, Paul Kuhr (Novembers Doom), Jordy Middelbosch (Phlebotomized), Albert Witchfinder (Reverend Bizarre), Roberto Messina (Sinoath, The Abyssian), Francesco Chiazzese (Trinakrius), Urlo (Ufomammut).
Aperte prenotazioni per CHILDREN OF DOOM, un viaggio nelle sonorità dell'apocalisse da prima dei Black Sabbath ai giorni nostri, di Eduardo Vitolo.
Il volume, di oltre 400 pagine, sarà in libreria dal 4 ottobre, ma potete preordinarlo già da ora sul sito di Tsunami Edizioni a questo indirizzo
Chi lo prenota da ora avrà il libro direttamente a casa sua con qualche giorno di anticipo rispetto all'uscita in libreria e troverà nella busta il simpatico gadget che vedete nella foto.
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Eduardo Vitolo CHILDREN OF DOOM
UN VIAGGIO NELLE SONORITÀ DELL’APOCALISSE, DA PRIMA DEI BLACK SABBATH AI GIORNI NOSTRI
Il Doom non è solo un genere musicale ma è anche e soprattutto un concetto antico quanto l’uomo che verrà poi interpretato e decodificato in varie epoche storiche per arrivare sotto forma di musica, oscura e tragica, fino al nuovo millennio.
Children Of Doom è un resoconto complesso ed eterogeneo di questa ombrosa evoluzione, sonora e concettuale che, da sempre, coinvolge scene e musicisti di ogni parte del mondo, tutti uniti sotto un unico, terribile archetipo: quello della morte e della fine imminente di tutte le cose.
Un lungo excursus che parte dagli anni bui e superstizioni del Medioevo, passando per i primi, sconosciuti pionieri del genere, fino ad arrivare agli eroi solitari e drammatici del vero Doom e una folta schiera di seguaci e sinistri prosecutori che non accenna a fermarsi.
Oggi, più che mai, Doom on!
Con interviste e contributi esclusivi di:
Carmelo Orlando (Novembre), Brett Stevens (filosofo e autore del saggio Nihilism: A Philosophy Based In Nothingness And Eternity), Marco Melzi (Minotauro Records), Mario “The Black” Di Donato (The Black), Martin Popoff (critico musicale e autore), Niko Skorpio (Thergothon), Mauro Tollini (Black Hole, Epitaph), Diego Banchero (Zess), Kobi Farhi (Orphaned Land), Massimo Gasperini (Black Widow Records), Marco Serrato Gallardo (Orthodox), Paul Groundwell (Peaceville Records), Randy Holden (Blue Cheer), Thomas “Hand” Chaste (Death SS, Paul Chain), Fabio Bellan (Thunderstorm), Regen Graves (Abysmal Grief), Christian Bivel (Adipocere Records), Joe Hasselvander (Pentagram), Greg Chandler (Esoteric), Justin St Vincent (autore del saggio The Spiritual Significance of Music), Mauro Berchi (Ras Algethi, Eibon Records), Misantropus, Paul Kuhr (Novembers Doom), Jordy Middelbosch (Phlebotomized), Albert Witchfinder (Reverend Bizarre), Roberto Messina (Sinoath, The Abyssian), Francesco Chiazzese (Trinakrius), Urlo (Ufomammut).
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L'autore:
Eduardo Vitolo è giornalista freelance, saggista musicale, blogger, autore e speaker radiofonico. Sinora ha pubblicato i seguenti libri: Horror Rock, la musica delle tenebre (Arcana Edizioni, 2010), Sub Terra, Rock Estremo e Cultura Underground in Italia, 1977 – 1998 (Tsunami Edizioni, 2012), Black Sabbath, Neon Knights. Testi commentati (Arcana Edizioni, 2012), Magister Dixit, la Leggenda Esoterica di Jacula e Antonius Rex (Tsunami Edizioni, 2015).
Le Tempeste 20 - 416 pagine - 16x23 - ISBN 978-88-94859-17-1 - 22,00 Euro
In anteprima nazionale al Metalitalia Festival 2018 (tra i tanti Candlemass, Tiamat etc.) sarà presentato ai lettori “Children Of Doom”, con una tiratura esclusiva per l’evento.
Il libro sarà disponibile allo stand della Tsunami Edizioni in largo anticipo sulla data di uscita in libreria fissata per il 4 Ottobre 2018.
Un’occasione per poter essere presenti ad un grande festival e, tra una band e l’altra, sfogliare in anteprima un libro che già è un piccolo cult.
TUTTI I DETTAGLI DI: Children Of Doom di Eduardo Vitolo Un Viaggio nelle Sonorità dell'Apocalisse, da prima dei Black Sabbath ai giorni nostri.
PRESENTAZIONE: Il Doom non è solo un genere musicale ma è anche e soprattutto un concetto antico quanto l’uomo che verrà poi interpretato e decodificato in varie epoche storiche per arrivare sotto forma di musica, oscura e tragica, fino al nuovo millennio.
Children Of Doom è un resoconto complesso ed eterogeneo di questa ombrosa evoluzione, sonora e concettuale che, da sempre, coinvolge scene e musicisti di ogni parte del mondo, tutti uniti sotto un unico, terribile archetipo: quello della morte e della fine imminente di tutte le cose.
Un lungo excursus che parte dagli anni bui e superstizioni del Medioevo, passando per i primi, sconosciuti pionieri del genere, fino ad arrivare agli eroi solitari e drammatici del vero Doom e una folta schiera di seguaci e sinistri prosecutori che non accenna a fermarsi. Oggi, più che mai, Doom on!
Più di due anni di ricerche e di lavoro, oltre 400 pagine di Doom (niente recensioni, niente schede) raccontate dal sottoscritto
con interviste e contributi in esclusiva di:
Carmelo Orlando (Novembre), Brett Stevens (filosofo e autore del saggio Nihilism: A Philosophy Based In Nothingness And Eternity), Marco Melzi (Minotauro Records), Mario “The Black” Di Donato (The Black (Official), Martin Popoff (critico musicale e autore), Niko Skorpio (Thergothon), Mauro Tolly (Black Hole, Epitaph), Diego Banchero (Zess), Kobi Farhi (Orphaned Land), Massimo Gasperini (Black Widow Records), Marco Serrato Gallardo (Orthodox), Paul Groundwell (Peaceville Records), Randy Holden (Blue Cheer - Band), Andrea Vianelli/Thomas “Hand” Chaste (Death SS, Paul Chain), Fabio Bellan (Thunderstorm), Regen Graves (Abysmal Grief), Joe Hasselvander (Pentagram), Greg Chandler (Esoteric), Justin St. Vincent (autore del saggio The Spiritual Significance of Music), Mauro Berchi (Ras Algethi, Eibon Records), Misantropus, Paul Kuhr(Novembers Doom), Jordy Middelbosch (Phlebotomized), Albert Witchfinder (Reverend Bizarre), Urlo (UFOMAMMUT).
Il libro è disponibile per prenotazione in anteprima (la data di uscita è il 4 Ottobre) conin omaggio un portachiavi a forma di bara di acciaio brunito cliccando a questo link!
Sono orgoglioso e felicissimo di poter presentare in anteprima assoluta la splendida copertina (opera del bravissimo Luca Solo Macello) del mio nuovo saggio intitolato "Children Of Doom - I cantori del destino da prima dei Black Sabbath ai giorni nostri", in uscita a settembre per Tsunami Edizioni.
Molto presto vi daremo tutti i dettagli sul libro.
Domenica 24 Giugno, il sottoscritto, insieme a uno degli organizzatori del Sarno Comics & Games, Enrico Ruocco, ha avuto l'onore e il piacere di presentare al numeroso pubblico presente il nuovo libro a fumetti di una vecchia conoscenza di questo blog: Antonio Pannullo.
E' stata una bellissima serata e potete leggere un resoconto dell'evento anche su Sarno Notizie.
Non mi resta altro da fare che segnalare l'uscita in libreria e on line di Blacky Sabbath, il nuovo parto artistico di Pannullo dove, come ho già segnalato in precedenza, troverete anche una mia prefazione in esclusiva.
A presto per altre news più succulente!
Negli ultimi anni mi sono dedicato principalmente ai miei libri e ad altro ma non ho dimenticato di essere un Blogger dal 2009 ed è con questo spirito che ho accettato con entusiasmo l'invito di Severino (The Obsidian Mirror) e Lucius Etruscus (Il Zinefilo), due tra i migliori blogger di genere sul web, a partecipare allo speciale collettivo su Clive Barker intitolato "The Pleasure Of Pain".
Il mio contributo è on line (lo puoi leggere a questo link) e si intitola "Carne e Metallo: l'audio-tortura Barkeriana".
Già dal titolo sapete cosa vi aspetta ;)
Buona lettura.
Only Black is true, only Death is real!!! Gore is trend!
Così esordisce in una sua missiva, datata 21 Marzo 1990, Pelle Ohlin (in arte Dead), frontman dei norvegesi Mayhem, capitanati dal napoleonico e ambizioso chitarrista Euronymous, mostrandoci da subito, in questa raccolta di vecchia corrispondenza su carta (sono riprodotti persino gli originali), la sua visione integralista del vita e della musica.
All’epoca, il biondo cantante è un ragazzo poco più che ventenne, che scambia lettere con tutto il mondo tra cui l’italianissimo Nick Curri, attento osservatore dell’underground estremo sulla rivista Flash, nonché editore di una ‘zine molto seguita nella scena, denominata Metal Destruction.
The Old Nick, questo lo pseudonimo che userà anche nella cult Black/Death Metal band Funeral Oration, riuscirà a scambiare con il tormentato Dead una fitta rete di lunghe missive prima del suo suicidio avvenuto nel 1991, documenti che, venticinque anni dopo, hanno un valore enorme per poter comprendere una delle figure più controverse e coerenti del movimento Black Metal.
Per chi già bazzicava l’underground delle ‘zine e del tape trading, questo Letters From The Dead, sarà un piacevole ritorno al passato. Stampato come una fanzine e corredato di disegni inediti nati dalla fantasia perversa dello stesso frontman, il parto editoriale (rigorosamente autoprodotto come vuole la tradizione) di Curri è una macchina del tempo che lascia attoniti e disorientati.
Scopriamo così un personaggio che, seppur delineato in migliaia di articoli e pubblicazioni, si presenta al lettore per quello che realmente è: un ragazzo dedito al Metal, con un’infatuazione morbosa per argomenti scabrosi (satanismo, cannibalismo, magia, etc.) e una percezione dell’esistenza terrena fortemente condizionata da un’esperienza di pre-morte avuta anni prima.
Sono questi gli elementi cardine del Dead artista che insieme a una forma di violenza autodistruttiva (l’autore lo paragona, non a torto, a Rudolf Schwarzkogler, un performer austriaco che praticò l’automutilazione come Body Art e critica sociale, prima di suicidarsi a soli ventinove anni), lascerà un’impronta indelebile nella scena di lì a venire.
Le parole di Dead, sono una porta aperta nel suo mondo di musicista Black Metal, di tape trader, di appassionato di Metal estremo e soprattutto di ragazzo curioso di scoprire un mondo avulso e per lui affascinante come quello del Male.
Ne viene fuori una personalità singolare, contorta e piena di tormenti, che abbina domande e considerazioni su Sette Sataniche e Magia Nera come se fossero argomenti di uso comune, a veri e propri slogan su cosa debba essere il Death Metal e la sua estetica, fino ad arrivare a racconti autobiografici che di sicuro avranno fatto saltare il buon Nick sulla sedia non appena li avrà letti.
Una nota di colore, se me lo permettete, in tutto questo buio: è disarmante ed emozionante imbattersi nel linguaggio che usa Pelle nelle sue lettere, dove cerca continuamente informazioni e spunti di ricerca per le sue curiosità morbose.
Tutto sembra avvolto da un manto di incertezza, di scoperta e di condivisione, frutto di una comunicazione, quella su carta, che nutriva fantasia e attesa, ansia e rassicurazione, ingredienti che attraverso le dinamiche veloci e “certe” del web, sono ormai del tutto scomparsi.
Letters From The Dead è una sorta di testamento spirituale e umano del Dead pre-suicidio, con tutti gli annessi e connessi del caso.
Chi già conosce la storia oscura di questo dilaniato (in tutti i sensi) performer svedese troverà altre conferme e rassicurazioni in merito.
Chi ha sempre avuto una visione oltremodo esagerata e integralista del Black Metal e dei suoi protagonisti si troverà di fronte un ventenne che vendeva i suoi dischi poser Death Metal (quelli Earache per intenderci) senza farlo sapere troppo in giro e un artista che attraverso le sue passioni ed ossessioni, poteva diventare davvero un faro per tutta la scena se la sua depressione personale e sogni perversi di vita oltre la morte non lo avessero fagocitato del tutto.
Un documento straordinario questo Letters From The Dead che, a distanza di venticinque anni, ci consegna in tutto il suo ctonio splendore, uno dei simboli assoluti e memorabili della stagione, ormai perduta, del Black Metal nordico.
RIP Dead
Il 20 Settembre del 2016 il giovane regista Salernitano Giovanni De Rosa valica a piedi i Pirenei con la sua macchina da presa, per iniziare il suo Cammino verso Santiago di Compostela, un lungo tragitto a piedi, percorso dai pellegrini, sin dal Medioevo.
Il risultato di quella lunga e splendida esperienza è racchiuso nell’ispirato documentario "A piccoli passi".
Trattasi di un racconto, per immagini, di diverse storie e personaggi che si intrecciano tra di loro ed hanno in comune il viaggio spirituale o personale del Cammino.
Le loro parole sembrano provenire da un universo lontano e opposto rispetto all’esistenza grigia e vuota che da sempre contraddistingue le nostre esistenze: sono testimonianze fatte di passione, spiritualità, ricerca interiore, avventura, dolore, solitudine e anche di critica e rigetto verso una società che ha dimenticato il valore dell’uomo e della sua anima.
De Rosa è bravo ad assemblare queste vivide “interviste” che ci aprono la mente e il cuore e, incorniciate dagli splendidi paesaggi naturali del Cammino, creano un luogo di pace, comprensione, amicizia e solidarietà che conquista e commuove.
“A Piccoli Passi” è quindi un documento che parla di uomini e di donne, di fede e di ricerca dell’io, ma i veri protagonisti del docu-film di De Rosa in realtà sono i luoghi senza fine che si dispiegano lungo la strada di questi moderni pellegrini, paesaggi di una bellezza che va oltre il senso terreno per abbracciare il divino e la trascendenza.
Si rimane a bocca aperta mentre si contemplano i sentieri interminabili che attraversano campagne e monti, radure e declivi, e l’occhio del regista presto scompare e diventa lo sguardo di uno spettatore rapito ed estatico che ha solo voglia di lasciarsi tutto alle spalle, afferrare lo zaino e iniziare il suo Cammino verso Dio, verso la comprensione di se stesso o verso l’avventura.
Ognuno ha il suo scopo sul Cammino, ognuno ha il suo destino.
Il Cammino di Santiago di Compostela, alla fine dei suoi 800 Km, resta nella mente e nel cuore, imprimendo orme indelebili non nel terreno percorso dai pellegrini ma nell’anima e il finale, meraviglioso ed elegiaco del documentario ce lo dimostra in pieno.
Non voglio anticipare nulla.
“A Piccoli Passi” va visto in silenzio, lasciandoci rapire dalle immagini e dai volti dei suoi protagonisti.
De Rosa ci consegna una testimonianza stupenda di speranza e conforto.
Ora sta solo a noi fare tesoro della sua esperienza e del suo lavoro artistico per migliorarci e intraprendere il nostro cammino verso un’esistenza migliore.
Un lavoro eccellente per gli occhi e per l’anima.
Per ulteriori info potete cliccare a questo link.
Sono stato invitato insieme ad altri illustri colleghi blogger, presenti nel banner promozionale che potete vedere in alto, a partecipare a un tributo collettivo al film di Clive Barker "Hellraiser" per il trentennale della sua uscita nelle sale italiane.
Con grandissimo entusiamo ho accettato visto che sono un super fan di ogni cosa prodotta dal diabolico Barker quindi a Maggio potrete leggere un mio contributo molto "metallico" sul blog The Obsidian Mirror e lo segnalerò anche qui :)
Intanto beccatevi i due trailer ufficiali di questo splendido evento collettivo!