Nella cittadina tedesca di Holstenwall ( nome inventato) intorno al 1830 il dottor Caligari esibisce in un baraccone da fiera il sonnambulo Cesare, il quale è capace di predicare il futuro.
Questi diventerà inconsapevole esecutore dei delitti del suo padrone
Lo studente Franz (dopo aver perso l'amico del cuore Alan), aiutato dalle forse dell'ordine, scopre che Caligari è il direttore di un manicomio dove fa strani esperimenti sui suoi pazienti.
Il finale sarà qualcosa di sconvolgente per il protagonista ( Franz) di questa pellicola.
Dettagli Tecnici
Diretto da Peter Weine nel 1920 è assurto a film/manifesto del cinemaespressionista tedesco.
Soggetto e sceneggiatura : Hans Janowitz, Carl Mayer
Produzione: Rudolf Meinert, Erich Pommer
Attori:
Werner Krauß: Dr. Caligari
Conrad Veidt: Cesare
Friedrich Fehér: Francis
Lil Dagover: Jane
Hans Heinrich von Twardowski: Alan
Conrad Veidt: Cesare
Friedrich Fehér: Francis
Lil Dagover: Jane
Hans Heinrich von Twardowski: Alan
Curiosità
Con l'avvento del Nazismo gli attori del film furono costretti ad emigrare negli Sati Uniti in quanto messo al bando dal regime di Hitler.
Non a caso.
Con le sue scene inquietanti e i suoi personaggi allucinati la pellicola aveva una forte carica profetica su quelli che sarebbero stati gli anni più bui della Storia Tedesca.
Considerazioni
"Il Gabinetto del Dottor Caligari" è un passaggio obbligato per chi vuole capire le radici dell'incubo e dell'orrore nel cinema.
Si caratterizza per le atmosfere lugubri, (degne rappresentazioni dei racconti di E. A. Poe, Le Fanu e soprattuto E.T.A Hoffman), le inquadrature assurde ( che si rifanno ad influenze "pittoriche" di Weine) e una deformazione del reale che assume le caratteristiche del sogno ( che farà sua in seguito Lovecraft nei racconti del ciclo di Cthulhu).
Sugli scudi la recitazione di Conrad Veidt/Cesare, scheletrico e allucinato che ancora oggi riesce a far rabbrividire con i suoi movimenti a scatti e gli sguardi da zombi ante-litteram.
Se sarete capaci di superare i pochi dialoghi ( è un film muto) tra i protagonisti e la proiezione in bianco e nero, sarete catapultati in una dimensione "laterale", fatta di oscure inquietudini e di ombre che si allungano ( come recita Murnau /John Malkovich nel memorabile "L'Ombra del Vampiro" del 2000).
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