sabato 26 settembre 2009

CARO ROB ZOMBIE TI SCRIVO...

Caro Rob Zombie,
Come stai?
Chi ti scrive è un tuo fan, non della prima ora.
Ho deciso, di punto in bianco, di scriverti questa missiva ( per lo più in italiano e solo sul mio misero blog) perchè ho buttato giù troppi bocconi amari e in qualche modo devo sfogare questa mia frustrazione.
Ma andiamo con ordine: mi è sempre piaciuto quel tuo modo (tra il serio e lo humour nero) di tributare, attraverso un crossover di generi differenti (Metal, Punk, Elettronica etc.) i tuoi miti giovanili in ambito horror e non solo.
Ammetto che la tua prima produzione discografica fino al 1989 (Make Them Slowly) è praticamente un'accozzaglia di suoni distorti ed urla che farebbero "rizzare" dalla tomba gli stessi zombi che tanto ami.
Ma sono un tuo fan e alla fine ho apprezzato la tua voglia di osare e cambiare le regole in un periodo storico e musicale dove il Rock (quello "metalizzato") sembrava avviarsi verso una inesorabile fine ( o almeno così dicono quelli di Ondarock).
I grandi artisti, si sa, hanno sempre una marcia in più e dopo ben due album e diversi Ep, che si sono beccati una sonora indifferenza, hai sfornato in rapida sequenza due veri capolavori: La Sexorcisto e Astro Creep 2000.
Ti ricordi?
Eravamo negli anni 90, quelli del Grunge, della depressione giovanile, dei vestiti trasandati, del Metal che ha rotto i coglioni.
Eppure in barba alla moda imperante, hai preso le tue influenze di vita e hai creato un immaginario (musicale e tematico) che ha fatto saltare sulla sedia un bel pò di gente.
Che atmosfera nera (come solo certi fumetti anni '70 e '80 possono avere), che riff coinvolgenti, che voglia di sperimentare nuove strade sonore (e tanti ti copieranno senza pudore alcuno: vero Korn?), che citazioni gustose e lampanti (film horror anni '70, il Circo che arriva in città il fine settimana, gli ambugui parchi di divertimento con i suoi strani "abitanti", la blaixploitation che Tarantino si gustava nella videoteca dove lavorava, a scrocco).
Figurati che ero così preso dai tuoi dischi che un giorno ho deciso di far vedere un tuo video alla mia povera mamma, che era una vera timorata di Dio. Mi guardò sgomenta dicendomi che dovevo confessarmi subito in Chiesa. Litigai con lei, per te, per la tua Arte, caro il mio Rob. Pensaci...
Dopo una buona carriera solista un giorno hai deciso di fare il regista. Ti capisco, per l'amor di dio.
Hai visto tanti film, letto tanti libri e fumetti, che ti è venuto il pallino di fare cinema.
Ripeto, ti capisco.
E' la stessa cosa per me che mi sono messo in testa di fare lo "scrittore" con finora pessimi risultati.
Hai tutta la mia comprensione. Ti ho appoggiato da subito e nel modo più incondizionato.
Ho noleggiato i tuoi due primi film: La Casa dei 1000 corpi e La Casa del Diavolo.
Già i titoli mi facevano pregustare serate "bagnate" come ai tempi di Notte Horror su Italia 1.
Scelgo di vederli a nottata inoltrata.
Si sa, certe emozioni arrivano solo nell'ora dei fantasmi.
Metto il primo Dvd nel lettore e mi spaparanzo sul divano. Lo guardo con occhio clinico.
Ai titoli di coda mi sento moderatamente soddisfatto.
Certo non un capolavoro ma non si puòpretendere la luna. Eppure vedo in te la fiamma dell'esordiente di successo. Quello che pur partendo da piste giù battute ha il sacro fuoco della creatività nelle vene e nel cervello.
Bene.
Inserisco il secondo.
Dopo mezz'ora ho voglia di farmi un panino, una passeggiata, una partita a briscola, qualsiasi cosa pur di non vedere tua moglie che gioca a fare la psicopatica e un'insulsa galleria di personaggi che farebbero sbellicare dalle risate perfino Zia Tibia.
E poi non finisce mai...oltre due ore... ed è solo triste e sconsolante violenza da redneck, ma di quella che hai voglia di rompere la tv col martello.
Lo stoppo prima della fine. Sono scosso.
Mi chiedo che cazzo stai combinando?
Vabbè ci sono sempre i tuoi demoni personali, il tuo immaginario di ragazzino, la tua voglia di rendere appetibili certe atmosfere...ma è tutto così risibile, così insulso, così ingenuo.
Ritorno ai tuoi dischi per diverso tempo. Fino all'altro ieri sera.
Ho preso Halloween -The Beginning. Ne hai fatto un remake.
Lo sai, sono un sempliciotto meridionale che scrive storie di fantasmi barocche ( i miei illustri colleghi, quelli che raccontano di "cose serie", sono stati categorici in proposito e loro si sa sono sempre migliori di noi poveri amanti dell'horror) ma non potevo esimermi dal vedere un rifacimento cinematografico di un mio idolo: John Carpenter.Caro Rob.
Sono arrivato a metà. Poi ho chiuso tutto. Sono disperato.
Mi dio, che cazzo hai fatto?
Hai preso una metafora (Pura) del male( Assoluto), come Michael Myers e ne hai fatto una parodia irritabile e "zombiana".
Prima un ragazzino che di psicotico( in senso buono) ha solo la maglietta dei Kiss.
Poi una sorta di lottatore di Wrestling che spia minorenni nude.
Ti pare possibile che Carpenter abbia pensato a Michael come al figlio depresso di una spogliarellista?
Che la sua famiglia sia un'accozzaglia di cafoni, allupati e dementi?
Che lo psichiatra Loomis sia una specie di idiota benevolo?
Non ricordi che nei film di Carpenter era una sorta di antitesi del male dalla forte e trascendente personalità.
E soprattutto il tema della Maschera. L'hai fatta diventare una pagliacciata degna dei circhi che tanto ami.
E meno male che non ho finito il film altrimenti starei qui a scrivere per ore... e qualche illustre collega mi farebbe radiare anche dall'ordine dei giornalisti ( prima ancora di iscrivermi) con un post illuminato in condivisone su Facebook.
Caro Rob Zombie,
amico mio,
torna in te, ti prego.
Dedicati alla musica dove hai ottenuto finora ottimi risultati.
Ma ti prego, ti scongiuro, lascia perdere il cinema.
Non so il motivo, ma immagino il buon Carpenter con una paralisi facciale e la lingua penzoloni, mentre sviene dopo aver visto il tuo remake.
Non lo fare...
Non fare un altro film su Halloween.
Lascia perdere. Scrivi musica di qualità
Con quella ti sei già aggiudicato l'immortalità artistica.
Pensaci...
Non sei Faletti che in Italia riesce a fare tutto.
Con affetto e stima.
Edu


Nessun commento: