- L’ideatrice del progetto, Gina Biancardi Rammairone è originaria del Salernitano. - Articolo di Eduardo Vitolo orginariamente pubblicato sul quotidiano IL ROMA-
Ha coronato il sogno di una vita.
Gina Biancardi Rammairone, italoamericana di “prima generazione”, nata nel Bronx da genitori originari dell’Agro Nocerino Sarnese, ha presentato di fronte al Consolato Generale d’Italia di Park Avenue, un progetto ambizioso e fortemente voluto: “Casa Belvedere – The Italian Cultural Foundation.”
Una fondazione non a scopo di lucro, che nel 2011 diventerà un punto di riferimento per la cultura italiana a Staten Island e non solo.
I primi passi nel 2008, quando Gina Biancardi, acquista (al prezzo stratosferico di $ 3,6 Milioni di Dollari) insieme al marito, Luciano Rammairone, una bellissima dimora in stile neorinascimentale toscano, costruita nel 1908. Si tratta di una delle poche ville ancora in piedi a Staten Island dopo le speculazioni edilizie degli anni precedenti.
L’idea è quella di creare un vero e proprio polo di diffusione, spaziando dall’architettura alla storia, dalle tradizioni locali al folclore.
“Casa Belvedere”, dice la nostra raggiante compatriota, “e' una fondazione creata per divulgare tra gli italo americani, specialmente nella ultima generazione, tutto ciò' che di positivo si può trovare in Italia cancellando quella falsa immagine che ci vede portatori di attività illecite e mangiatori di spaghetti. La casa si sviluppa su più piani e uno di esso ha a disposizione otto stanze dove avremmo in mente di ricreare un ambiente rappresentativo di ciascuna Regione Italiana che si mostrerà interessata a questo progetto. Tutto ciò sarà permanente, quindi con una donazione, ogni regione avrà, per sempre, una divulgazione con sicuri benefici dal punto di vista turistico e di conoscenza. Fermo restando che tutta la casa e' totalmente riservata all'Italia confido che non soltanto le regioni contribuiscano, ma che ci sia anche un interessamento da parte del governo italiano".
Davanti al Consolato, nelle persone di Maurizio Antoni e Giovanni Favilli, la business woman ha presentato il suo progetto che prevede diversi interventi di ristrutturazione e riqualificazione. I lavori saranno affidati a degli architetti, sempre di origine italiana: lo studio Rampulla.
Con l’apertura, la fondazione si rivolgerà primieramente ai giovani, presentando vari progetti didattici tra cui corsi d’italiano, la scienza culinaria e attrezzando un teatro e un’enoteca di alto livello.
L'obiettivo per l'inaugurazione delle attività di "Casa Belvedere" è stato fissato all'autunno 2011.
“Ovviamente,” conclude Gina, “diventa a questo punto fondamentale la partecipazione della comunità di Staten Island per sostenere la fondazione. Contribuendo si diventa "soci" di "Casa Belvedere. È come appartenere ad un prestigioso club ma avremo ovviamente sempre tantissime attività aperte alla libera partecipazione di tutta la comunità".
Gina non è nuova a queste imprese: La comunità italiana è sempre stata presente nella sua vita. Da giovanissima fonda insieme ad altri membri FIERI una associazione di ragazzi italo-americani assurta ormai ad importanza nazionale. Ancora oggi funge come coordinatrice degli ex allievi e partecipa al comitato consultivo. Per la sua dedizione Gina ha ricevuto numerosi riconoscimenti dall' organizzazione come il “FIERI International Award”, “Membro dell' Anno” e “The Alumni Award”.
Inoltre parla e scrive correttamente la nostra lingua e visita regolarmente lo “stivale” e le zone natie, insieme alla sua numerosa famiglia, non solo per incontrare gli anziani genitori e i parenti ma soprattutto per “assorbire la cultura italiana”.
Casa Belvedere è il risultato di tanto entusiasmo e “amore patrio”.
Complimenti.
Per info:
http://www.casa-belvedere.org/
Gina Biancardi Rammairone, italoamericana di “prima generazione”, nata nel Bronx da genitori originari dell’Agro Nocerino Sarnese, ha presentato di fronte al Consolato Generale d’Italia di Park Avenue, un progetto ambizioso e fortemente voluto: “Casa Belvedere – The Italian Cultural Foundation.”
Una fondazione non a scopo di lucro, che nel 2011 diventerà un punto di riferimento per la cultura italiana a Staten Island e non solo.
I primi passi nel 2008, quando Gina Biancardi, acquista (al prezzo stratosferico di $ 3,6 Milioni di Dollari) insieme al marito, Luciano Rammairone, una bellissima dimora in stile neorinascimentale toscano, costruita nel 1908. Si tratta di una delle poche ville ancora in piedi a Staten Island dopo le speculazioni edilizie degli anni precedenti.
L’idea è quella di creare un vero e proprio polo di diffusione, spaziando dall’architettura alla storia, dalle tradizioni locali al folclore.
“Casa Belvedere”, dice la nostra raggiante compatriota, “e' una fondazione creata per divulgare tra gli italo americani, specialmente nella ultima generazione, tutto ciò' che di positivo si può trovare in Italia cancellando quella falsa immagine che ci vede portatori di attività illecite e mangiatori di spaghetti. La casa si sviluppa su più piani e uno di esso ha a disposizione otto stanze dove avremmo in mente di ricreare un ambiente rappresentativo di ciascuna Regione Italiana che si mostrerà interessata a questo progetto. Tutto ciò sarà permanente, quindi con una donazione, ogni regione avrà, per sempre, una divulgazione con sicuri benefici dal punto di vista turistico e di conoscenza. Fermo restando che tutta la casa e' totalmente riservata all'Italia confido che non soltanto le regioni contribuiscano, ma che ci sia anche un interessamento da parte del governo italiano".
Davanti al Consolato, nelle persone di Maurizio Antoni e Giovanni Favilli, la business woman ha presentato il suo progetto che prevede diversi interventi di ristrutturazione e riqualificazione. I lavori saranno affidati a degli architetti, sempre di origine italiana: lo studio Rampulla.Con l’apertura, la fondazione si rivolgerà primieramente ai giovani, presentando vari progetti didattici tra cui corsi d’italiano, la scienza culinaria e attrezzando un teatro e un’enoteca di alto livello.
L'obiettivo per l'inaugurazione delle attività di "Casa Belvedere" è stato fissato all'autunno 2011.
“Ovviamente,” conclude Gina, “diventa a questo punto fondamentale la partecipazione della comunità di Staten Island per sostenere la fondazione. Contribuendo si diventa "soci" di "Casa Belvedere. È come appartenere ad un prestigioso club ma avremo ovviamente sempre tantissime attività aperte alla libera partecipazione di tutta la comunità".
Gina non è nuova a queste imprese: La comunità italiana è sempre stata presente nella sua vita. Da giovanissima fonda insieme ad altri membri FIERI una associazione di ragazzi italo-americani assurta ormai ad importanza nazionale. Ancora oggi funge come coordinatrice degli ex allievi e partecipa al comitato consultivo. Per la sua dedizione Gina ha ricevuto numerosi riconoscimenti dall' organizzazione come il “FIERI International Award”, “Membro dell' Anno” e “The Alumni Award”.
Inoltre parla e scrive correttamente la nostra lingua e visita regolarmente lo “stivale” e le zone natie, insieme alla sua numerosa famiglia, non solo per incontrare gli anziani genitori e i parenti ma soprattutto per “assorbire la cultura italiana”.
Casa Belvedere è il risultato di tanto entusiasmo e “amore patrio”.
Complimenti.
Per info:
http://www.casa-belvedere.org/


C’è una parte del libro che mi ha molto colpito. La riporto per intero: “L’umanità di prima, del Pensiero Estremo, ha cercato di farsi simile ai mostri, colpita dall’epidemia di una creatività coatta e maniacale. Oggi, su dieci essere viventi,sette sviluppano aspirazioni artistiche; gli altri tre le svilupperebbero se non soffrissero di scarsa autostima.” Mi sembra una frase “brutalmente” attuale. Le chiedo di commentare…
Un’altra curiosità: “Abel”avrà un seguito? Sempre su Epix Mondadori?






E gli uomini? Il peggio che si possa prevedere…
Titolo originale: I Come in Peace

E come tale è il suo abbandono al cantautorato classico ( e diretto) del precedente “Lothlórien
Luca Petrosino, in arte Joe Petrosino nasce nel 1978 e vive a Nocera Inferiore (SA) da sempre. Chitarrista e voce solista della “JoePetrosino Rockammorra band” ne è il leader carismatico e fondatore.Specializzato in “Fonia&Midi” all’Università della Musica di Roma, prende parte a stage con Niccolò Fabi, Stefano Sastro e Massimo Varini. La musica la crea da sempre prima come chitarrista, poi pianoforte ed infini strumenti tipici della musica tradizionale camapana come il mandolino o la tammorra.Quest’ultimo strumento gli spalanca, come per magia, l’affascinante mondo della musica dell’antica cultura contadina etnica del sud Italia.Tutto ciò gli consente di coniugare finalmente, dopo anni di ricerche passando dal punk dei Ramones al progressive dei Genesis, dal jazz di Benson al reggae di Marley, dal reagge-rock dei Police alle contaminazioni folkrock di Santana finamente alla musica popolare mettendo a punto nuove sezioni ritmiche intrecciate da armonizzazioni vocali che si dipanano su una unica melodia. Il tutto confluisce nel suo sound, il rock-tammorra alias il rockammorra. Un sound che fonde il mistero di canti iniziatici o auspicali alle cantate glam rockarmonizzate da tammorre, batteria, chitarra elettrica, basso, mandola e mandolino, un sound che è espresse in maniera grandiosa in "Rockammorra" ovvero l'albun di debutto di questo straordinario artista.

Oggi finalmente l'assenzio sta ritornando nei caffè e bar internazionali. Non pensi che mercificandolo come ogni altro liquore perderà quell’alone di fascino e mistero che ha conservato nel tempo? Sei d’accordo con la legalizzazione dell’assenzio?
Potresti consigliare ai lettori del Mondo di Edu alcuni titoli di libri legati a doppio filo con il liquore verde?
