
-Recensione dell’album di esordio del cantautore Joe Petrosino-
“Rockammorra” non è solo il debut album di un’artista della mia terra.
Troppo semplice, troppo prevedibile
“Rockammorra” è il manifesto storico/emozionale di un giovane, che dal nulla ha creato un concept ( nel senso di “concetto”, inteso come narrazione in musica) che non solo proviene dal cuore del protagonista ma dal vissuto di un’intera generazione e più indietro ancora fino ai giorni primevi dei nostri nonni.
Joe Petrosino ha metabolizzato i suoni, gli umori e la atmosfere dell’Agro Nocerino Sarnese di oltre un secolo, trasmutandoli in un pentagramma musicale fatto di Folk/Rock e di influenze/ascolti post-adolescenziali.
Una miscela che ha il sapore del Cantautorato ma che poteva benissimo tramutarsi in un romanzo o in un quadro.
Parlavamo di Concetto:
“Emergenza Sos”, forse il brano più rock dell’intero cd, è un monito ambientalista che come tale poteva essere interpretato solo con una robusta dose di chitarre e cinismo.
“Suonami il mondo” è il Regge suonato sotto il sole cocente e inebriante del Sud.
Petrosino abbraccia il mondo con l’anima malinconica e ingenua di un ragazzo dell’Agro. Ed è quindi struggente ascolto.
“Quando ‘o sole è dolce” e la tradizione, intesa sia come influenze in musica che come interpretazione dei testi.
Viene fuori la grande passione del cantautore per un serie di simbologie e riti che da sempre imbevono il tessuto sociale e l’emotività della nostra gente.
“Vesuvius” è il capolavoro del disco.
Petrosino, come un poeta di “altri tempi”, partendo dal classicismo di studi giovanili e accademici, lo trasporta in una dimensione interiore dove il vulcano Vesuvio è la metafora dell’ispirazione selvaggia ma anche della rovina inevitabile e della superficialità che da sempre contraddistingue il nostro territorio.
Il pezzo ha un lirismo veramente unico che emoziona e coinvolge.
“Basta ‘na canzone” e “Capa Tosta” sono altri due ottimi brani che dimostrano ( se non c’era ancora bisogno) come l’animo artistico di Joe sia
scisso tra tradizione e modernismo.
Come ho già detto all’inizio “Rockammorra” è il manifesto programmatico e visionario del cantautore nocerino.
Un mondo dal sapore ancestrale e melanconico, che seppur perso in sogni di purezza e ricordi di tempi ormai andati, mostra una concretezza e una forza che sono tipici dei nostri tempi.
Un ibrido di grande effetto che merita tutta l’attenzione che possiamo dargli.
E Petrosino se la merita tutta.

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