giovedì 28 luglio 2011

“PERSINO CHI NON LO CONOSCE È IN GRADO DI COMPRENDERE INDIRETTAMENTE L'ORRORE COSMICO”: INTERVISTA A MICHELE BOTTICELLI

Dopo la segnalazione (e il relativo apprezzamento) dello Short Animation Movie, dedicato a una dei racconti più controverse di H.P. Lovecraft, “At The Mountatin Of Madness”, ero davvero curioso di conoscere la genesi di quest'opera e soprattutto l'uomo dietro al progetto: Michele Botticelli. Cognome impegnativo ma grandi capacità personali per questo artista del Sud (Foggia) che in pochissimo tempo ha risposto esaustivamente a una serie di domande che gli ho inviato. Ringraziandolo infinitamente per la cortese disponibilità, auguro a tutti una buona lettura, magari rispolverando qualche racconto di Lovecraft nel periodo delle vacanze e dando una chance ai lavori lovecraftiani (e non solo) di Botticelli sul suo Canale You Tube dove da poco è disponibile il nuovo cortometraggio intitolato “Purification”. Take care!

Prima domanda a bruciapelo: perché uno short movie animation su “At The Mountain of Madness” di H. P. Lovecraft? Quali le motivazioni di questa scelta?

At The Mountaint Of Madness è stato il nostro terzo cortometraggio “lovecraftiano”. I primi duesono stati Nyarlathotep e Dagon. La conclusione di questa effettiva trilogia doveva per forza essere epica e imponente quanto l’omonima storia di Lovecraft. La realizzazione del film, infatti, è stata molto lunga e faticosa (durata un anno intero), ma alla fine crediamo ne sia davvero valsa la pena.

Mi piacerebbe conoscere alcuni particolari del suo percorso di artista ad uso dei lettori del blog che ancora non la conoscono...

Produco cortometraggi amatoriali da quando ero giovanissimo di età. Il mio lavoro più maturo e artisticamente impegnato è iniziato nel momento in cui ho avuto l’idea di creare un cortometraggio di animazione in 3d, così da ottenere quella libertà di rappresentazione che invece la telecamera non riusciva ad offrire.

In tempi recenti un famoso cineasta come Guillermo Del Toro non è riuscito a organizzare una riproposizione filmica dell'opera del Solitario di Providence. Lei insieme al disegnatore Leonardo Manna con pochi mezzi e tante idee è riuscito a creare un lavoro che sta suscitando grande attenzione sul web e non solo. Come si spiega questa cosa?

Il buon Gullermo Del Toro ha avuto la coraggiosa idea di trasporre una storia particolarmente ostica da un punto di vista commerciale sul grande schermo. Calcolando il budget altissimo per la realizzazione di questo colossal horror (oscuro, ambientato nel passato e senza love story, a detta di Del Toro), è perfettamente comprensibile che alla fine i problemi di produzione si siano fatti sentire. Noi invece, senza problemi di budget o finanziari abbiamo avuto soltanto la nostra pura volontà a permetterci di andare avanti.

Mi piacerebbe conoscere il processo creativo e organizzativo che ha portato alla creazione del cortometraggio...

Da sceneggiatore ho iniziato leggendo più volte il racconto. Una volta stabiliti i passaggi più importanti (e quelli da tagliare) si è proceduto alla scrittura della sceneggiatura. Il ritmo della storia è stata adattata a quella del mezzo filmico. Infatti è possibile notare come la storia del film inizi a metà di quella del racconto originale e proceda avanti nel tempo, chiarendo il passato attraverso dei flashback. Il finale del film è totalmente originale e l’idea ci è venuta proprio verso la fine dei lavori (nella sequenza finale compaiono numerosi omaggi ad altre storie di Lovecraft).

Secondo lei perché, a distanza di tempo, le opere di Lovecraft affascinano ancora cineasti e romanzieri e soprattutto perché è così difficile riproporre i suoi racconti attraverso il linguaggio cinematografico o fumettistico?

Lovecraft ormai ha un impatto fortissimo sull’immaginario comune. Persino chi non lo conosce è in grado di comprendere indirettamente cosa sia l’orrore cosmico o quello degli abissi marini popolati da creature tentacolari. Il cinema fantastico attuale è pieno di citazioni del maestro, i suoi meriti sono dunque tantissimi e continuano ad ispirare chi ha volontà di esplorare gli antri più bui dell’universo e di noi stessi.

Che cos'è la Cthulhu Films? È specializzata soprattutto nella riproposizione di opere lovecraftiane (c'è anche un cortometraggio intitolato “Dagon”) oppure è un progetto ad ampio raggio?

Usavamo questo nome quando producevamo cortometraggi horror in un team work molto più affiatato di quello che abbiamo adesso. La nostra produzione passata include la sopracitata trilogia Lovecraftiana (Nyarlathotep,Dagon,At The Mountatin Of Madness), il video tributo A Lovecraft Dream, e la miniserie fantascientifica-horror Purification. Al giorno d’oggi mi trovo a collaborare solo con un paio di amici, ma principalmente mi sento un artista indipendente, senza il bisogno di inserirmi in un team di lavoro. La Cthulhu Films rimane principalmente un simbolo del mio passato artistico.

Un film e un libro che l'hanno colpita di recente?

Ubik di Philip Dick, è una storia epica dai toni metafisici, di cui ho ritrovato alcune atmosfere e tematiche nell’ultimo film di Nolan: Inception

In un commento su You Tube lei dice: “Ho dedicato a Lovecraft fin troppa attenzione. Attualmente preferisco sperimentare su altro”. Quali sono i suoi progetti futuri? Ci sarà ancora spazio per l'Horror letterario?

Confesso che rimanere ancorato nel mondo di Lovecraft ha avuto un impatto non indifferente sulla mia vita personale. Al giorno d’oggi sono molto lontano da tutto ciò, e il mio cammino artistico prosegue su vie del tutto nuove, molto più intime e filosofiche. Il mio ultimo lavoro è stato un cortometraggio girato dal vivo, rappresentante una simbolica ricerca della verità universale: Fasi. Lo trovate nel mio canale You Tube. Attualmente invece lavoro ad un corto d’animazione totalmente in 3d. E’ un progetto molto ambizioso, credo sarà completato verso la fine dell’anno.


8 commenti:

Gianluca Santini ha detto...

Bella intervista. :) Il mondo dei corti mi affascina, anche se devo ancora trovare il tempo per guardarmi questo lovecraftiano.

Ciao,
Gianluca

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Grande Edu! Molto interessante!! ;)

Nick Parisi. ha detto...

Io ringrazio te per l'intervista e il sig. Botticelli per tutto quello che ha fatto finora.

EDU ha detto...

@Gianluca
Grazie mille, amico. Ti consiglio vivamente di gustarti At The Mountains of Madness.
Poi mi dirari...Ciao!

@Gian
Grazie amico!

@Nick
Sei sempre gentilissimo! ^__^

angie ginev ha detto...

Mamma mia come sei bravo, scusami se lo dico così alla buona, la tua intervista è super, il tema ovviamente è uno dei miei preferiti, Botticelli è davvero interessante, ma io ho letto sai le montagne della follia, il racconto mi ha tenuto con il fiato sospeso fino alla fine.
Inimitabile. Grazie anche per le tue visite molto gradite.
Ciao Angie.

Lisa Deiuri ha detto...

Grazie Edu, bella intervista e ottimo materiale ;-)

EDU ha detto...

Un forte abbraccio e un grazie di cuore a Angie e Violange.