venerdì 23 novembre 2012
L'ARCHETIPO DEL VAMPIRO
Oggi sul supplemento Tv del Corriere della Sera c'è una interessantissima intervista allo sceneggiatore e scrittore Gianfranco Manfredi sull'archetipo del Vampiro al cinema e nelle serie Tv intitolato “ Fanno solo ridere quei dentoni senz'anima”.
Rimandandovi ovviamente alla lettura completa dell'articolo cartaceo c'è una dichiarazione di Manfredi che mi ha molto colpito:
“Oggi vedo un noioso ritorno alla figura classica del vampiro coi dentoni in True Blood ma anche nel Dracula di Argento: questi canini, queste bocche sporche di sangue che a me fanno un po' ridere. Nella letteratura queste cose non esistono. A dirla tutta i vampiri non nascono nemmeno come succhiatori di sangue. Pare che all'inizio rubassero il fiato, cosa se volete peggiore, perché con esso risucchiavano l'anima”.
Un parere forte, diretto e ampiamente condivisibile almeno dalle nostre latitudini.
E visto che il Vampiro su Il Mondo di Edu è di casa, con svariate recensioni e segnalazioni, ecco una nostra speciale classifica di film, romanzi e racconti imperdibili per chi ama i succhiasangue che non hanno nulla a che fare con gli ardori adolescenziali o i remake assurdi (fermo restando che non ho ancora visto il film di Argento e quindi non mi pronuncio. Magari ne riparleremo...).
Vampiri poco romantici e molto subdoli e affamati.
Film
Ragazzi Perduti – Vampiri motociclisti e rockettari che hanno come unico fine quello di nutrirsi e assomigliare il più possibile al loro nume tutelare: Jim Morrison (ritratto in bella vista nel loro covo, sotto la scogliera). Una delle rifondazioni principali del genere al cinema.
Il Buio si avvicina – Come per “Ragazzi Perduti”, vampiri punk e post apocalittici che vagano per un'America cinica e violenta solo per bere il sangue di ignari malcapitati e festeggiare poi tutta la notte. Sangue, bacco e ancora sangue.
L'Ombra del Vampiro – Un vampiro che finge di essere un attore che finge di essere un vampiro. L'arte al servizio dell'istinto primordiale: la sopravvivenza. Poetico e maledetto allo stesso tempo. Capolavoro.
Addiction – La condanna atroce di essere trasformato in un non morto e tutta l'ansia e la paura che ne deriva. Il vampiro moderno lontano da afflati romantici e amori impossibili (chi ha detto Twilight?)
Dal Tramonto all'alba – quando il Pulp si mischia con l'horror (quello vero) allora c'è da sfregarsi le mani. Per Rodriguez i non morti sono repellenti, bestiali, grotteschi. La bellezza del vampiro qui è denigrata al rango animalesco e convince in pieno.
Romanzi
Ho Freddo/Tecniche di resurrezione – Gianfranco Manfredi in due romanzi imperdibili delinea il vampiro della tradizione (e non del cinema e di “certa letteratura”) come un morbo che sfigura i corpi e stritola gli animi. Un abisso informe di delirio e malattia che non ha eguali nel panorama mondiale.
Io sono leggenda – Inutile ribadire concetti triti e ritriti. Anche in questo caso è la rifondazione assoluta di un genere.
Il 18° Vampiro – Primo capitolo della saga vampirica di Vergnani. Sono attorno a noi, nascosti agli occhi dei più, ma sono anche infimi e striscianti come mostri lovecraftiani. Se Anne Rice scrisse negli anni '70 “Intervista col vampiro” Vergnani tronca tutte le comunicazioni. Distruggere il male prima di essere distrutti.
Le Notti di Salem – King alle prese con un vampiro nel Maine. L'archetipo “classico” del vampiro inafferrabile e “ sepolto in quella casa” inserito nell'immaginario kinghiano che tutti conoscono. Imperdibile.
Lasciami entrare – Lindqvist costruisce una storia di vampiri che è romantica come una tomba innevata e erosa dal vento gelido del nord. Il vampiro seduce (e forse ama), ma ha sempre bisogno dell'uomo per sopravvivere. Se collabora diventa una sorta di servo amorevole. Se non collabora lo aspetta un bagno di sangue.
Racconti
Resti Umani – Barker rivisita a modo suo il mito creando uno dei racconti più originali e angoscianti mai scritti. Siamo lontani dai “dentoni insanguinati” e dai mantelli svolazzanti. Il vampiro è un essere in mutazione costante dall'alba dei tempi. Una “Cosa” di "carpenteriana" memoria.
La Vampira di Marte – Tanith Lee dopo tanti non morti al maschile riporta alla luce un'antieroina vampirica dallo spazio profondo. Unico obiettivo: sopravvivere e sfruttare gli uomini.
Il succhiatore volante – King è sempre il Re dell'eccesso (chi ha detto Maximum Overdrive?) e lo dimostra ampiamente in un racconto ironico e cinico allo stesso tempo. Un vampiro aviatore della notte? Perchè no! Tanto deve solo nutrirsi e il mezzo, almeno per lo scrittore del Maine, è indifferente.
Madeline/Berenice/Morella/Ligeia – quattro modi differenti di narrare il morbo del “vampirismo”. Quattro funerei racconti per evocare la non morte, la decadenza, il dolore, l'isolamento, la condanna del diverso. Poe ai massimi livelli della letteratura mondiale. Punto.
Il Conte Magnus – M.R.James alle prese con l'archetipo primordiale della sopravvivenza della vita dopo la morte. Il massimo interprete della Ghost Story delinea il tutto col suo inconfondibile stile: spettrale, brumoso, gelido, agghiacciante.
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5 commenti:
Una classifica di tutto rispetto Edu,in quanto al commento di Manfredi difficile dargli torto ormai del vampiro si sottolineano solo i caratteri più superficiali lasciando paura e inquietudini da tutt'altra parte.
Bella classifica, condivido tutto, ho dei dubbi solo sulla Vampira di Marte, non per il valore del testo in sè stesso ma solo perchè non sono mai riuscito ad apprezzare la Tanith Lee ( limite mio senza alcun dubbio) però c' è da dire che rispetto alle attuali Meier ed Hamilton, lei perlomeno era di tutto un altro livello.
wow che bella lista! qui sai che con me entri in ambiti che seguo attentamente. Bella davvero, i vampiri sono sempre più sulla cresta dell'onda ma spesso, purtroppo, banalizzati.
Bravo, mi interessa molto questo argomento, per quanto nessuno creda...certe creature potrebbero davvero esistere e non solo nella fantasia..
Grazie
Grazie mille Donata & Angie
A presto
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