domenica 30 dicembre 2012

giovedì 27 dicembre 2012

PAOLO DI ORAZIO & CLIVE BARKER



















In attesa di pubblicare qualche articolo sul blog (in arretrato abbiamo alcune recensioni di ebook e libri mentre sono previste alcune interviste in esclusiva nel 2013) c'è una segnalazione doverosa da fare per tutti gli amanti di Clive Barker.
Paolo di Orazio (praticamente il Barker italiano!) ha scritto un lungo articolo su "Gioco Dannato" (romanzo horror del 1988) e in generale sul pantheon barkeriano sul blog Mezzotints.
Si tratta della prima parte: nella seconda, prevista il 31 Dicembre, Di Orazio (che è anche disegnatore) presenterà in esclusiva sempre su Mezzotints alcune sue opere ispirate all'autore inglese.
Per gli amanti dei "Libri di Sangue" e non solo, un appuntamento da non perdere anche perché di articoli e approfondimenti sul web, riguardanti l'ormai mitico scrittore britannico, se ne leggono davvero pochi.
E chissà magari un giorno apparirà qualcosa anche su questo blog!
Buona lettura.

mercoledì 19 dicembre 2012

ALIEN CEMETARY?

Ricordate il film Alien Nation (Nazione di alieni)?
Era un film del 1988, diretto da Graham Baker (ricordate il film "Beowulf" con Cristopher Lambert? Il regista è sempre lui...) dove una popolazione di profughi alieni trovava rifugio sulla Terra di.
Malgrado siano un popolo pacifico, per niente violento, l'integrazione con i nostri cari terrestri risulta difficile e la maggior parte finisce per vivere nei ghetti in condizioni che dire pietose è dire poco.
Com'erano gli alieni di Baker? Fondamentalmente come noi tranne un cranio allungato a dismisura e strane tinte leopardate a completare il tutto..

Ora arriva una notizia tra il serio e il faceto: sembra che abbiano trovato i progenitori degli alieni di Baker in Messico. 
Possibile? 
A soli 300 metri dal villaggio di Onavas, nella parte meridionale dello stato di Sonora, è stata rinvenuta una sepoltura collettiva composta da venticinque persone, tredici delle quali presentano una strana deformazione del cranio. Cinque degli individui con la deformazione cranica presentano anche una mutilazione dentale. 
Secondo gli antropologi la pratica culturale dell'allungamento del cranio è tipica delle popolazioni precolombiane rinvenute a sud dello stato di Sinaloa e nel nord di Nayarit, ma rappresentano un'assoluta novità per Sonora.
Inoltre alcuni scheletri presentano ornamenti realizzati con conchiglie e lumache che si trovano nella regione del Golfo della California. Si tratta di bracciali, un anello al naso, orecchini, pendenti e collane di perline. Inoltre, una persona è stata sepolta con un guscio di tartaruga collocato all'altezza dell'addome.
Insomma non si tratterebbe di alieni ma di un popolo misterioso con abitudini simili a quelle precolombiane.
Eppure quando ho visto le foto (che trovate anche qui) subito mi sono venuti in mente quegli strani e curiosi alieni che si facevano trattare come pezze da piedi dagli uomini nel famigerato film di Baker e ho avuto un moto di nostalgia e tenerezza.
Poi ho immaginato il prequel della pellicola (e chissà che il ceneasta americano non ci stia già pensando...):
un ufo carico di alieni atterra in Messico. Instaurano un rapporto amichevole e costruttivo con gli indigeni locali, fondando una civiltà progredita che elevava piramidi enormi e venerava strani dei provenienti dalle stelle.
Un giorno i velieri dei conquistadores spagnoli sbarcano sulla riva e...funziona?

martedì 18 dicembre 2012

MOSHPIT SPECIALE APOCALISSE


















Giovedì 20 DICEMBRE nuovissima puntata di MOSHPIT. 
Puntata dedicata all'APOCALISSE che secondo i Maya arriverà "the day after"!
Doctor Jankyll & Mister Eddie avranno l'onore e il piacere di avere in diretta telefonica colui che ha presagito tutto in uno dei dischi epocali della SUB TERRA CONNECTION: parliamo DI "IX" dei BULLDOZER e l'ospite è Alberto Contini alias A.C. Wild.
Previste le rubriche Rock Zone, Disco del mese e Extreme Zone dedicata all'underground nazionale e internazionale.
Come sempre puntata da non perdere per gli amanti della musica underground e non solo. Vi aspettiamo al solito orario ( 21:00) sempre su Radio Base:
www.radiobase.fm 
104,8 FM

ENGLISH VERSION
On Thursday 20 of December new issue of Moshpit.
Episode dedicated to Apocalypse that according to the Maya arrive "the day after"!
Doctor Jankyll & Mister Eddie will have the honor and the pleasure of having in direct telephone who has predicted it in an epochal album of SUB TERRA CONNECTION: we talk abbout "IX" of the italian thrash/death metal band BULLDOZER and the guess is Alberto Contini aka AC Wild.
As always bet not to be missed for lovers of underground music and more.
We wait for you at the usual time (21:00) always on Radio Base:
104.8 FM

sabato 15 dicembre 2012

SNOW MOVIE!


































In concomitanza con le prime intense nevicate nel Nord Italia (qui a Sarno ce le possiamo sognare...) e l'uscita al cinema del film “The Grey”, interpretato da Liam Neeson, mi è venuto in mente un post da destinare a una vecchia discussione portata avanti tempo fa su facebook con Lucius Etruscus di Thriller Magazine, lo scrittore Claudio Vergnani e altri appassionati di cinema.
Argomento: Snow Movie! 
Categoria di nostra creazione che va ad inglobare tutti quei film (thriller, horror, drammatici etc) ambientati sulla neve, in condizioni ai limiti dell'umano. “The Grey” rientra perfettamente in questa categoria, potendo essere considerato un ibrido tra “Frozen” (i lupi affamati e sanguinari) e “Alive” (la lotta per la sopravvivenza di un gruppo di sopravvissuti a un incidente aereo).
Ecco la trama:

L'aereo su cui viaggia un gruppo di lavoratori di un oleodotto precipita in una zona sperduta dell’Alaska. I pochi sopravvissuti, tra i quali il protagonista Ottway, si ritrovano a dover lottare non solo contro la rigidità del clima e un ambiente a loro ostile, ma soprattutto contro un branco di famelici lupi. Le forze e le risorse a loro disposizione si esauriscono in fretta e i superstiti, con a capo Ottway, decidono di abbandonare il luogo dello schianto per cercare di salvare le loro vite, intraprendendo un viaggio attraverso l’infinita distesa di neve e ghiaccio dell’estremo nord che si rivelerà una frenetica lotta contro il tempo, la natura selvaggia, braccati dai più spietati abitanti di quelle terre desolate.

Di seguito la nostra personale classifica dei cinque migliori film, ambientati tra le nevi polari, al limite dell'umana sopportazione:


































La Cosa (Di John Carpenter) - 1982 
Di sicuro uno dei capisaldi di questo genere/non genere. La trama la conoscono ormai anche le pietre quindi inutile indugiare sulla storia ma lasciatemi sono dire che il capanno abbandonato di MacReady, con la luce accesa e spazzato da una tormenta di neve riesce ancora a mettermi i brividi dopo anni e anni.
                                                                                                                                                                                        















Alive – I Sopravvissuti (di Frank Marshall) – 1993 
Ambientato nei ghiacciai delle Ande e ispirato dal libro “Tabù” di P.P.Read, i superstiti di un disastro aereo riescono a sopravvivere alle avverse condizioni meteorologiche e alla fame, cibandosi dei corpi dei morti nello schianto. Un film drammatico, corale, da mozzare il fiato per alcune scene davvero raggelanti. Esiste anche un predecessore, intitolato “I Sopravvissuti delle Ande” del 1976, diretto dal messicano R. Cardona.













Morte sotto zero (di Paul Schneider) – 1996 
Thriller, ai più sconosciuto, ambientato nel mondo della gare di slitte in Alaska. L'assassino decima a uno a uno i partecipanti e ogni concorrente potrebbe essere accusato del fatto. Da rivalutare!


































Caccia Disperata (di Stuart Cooper) – 1997 
Altro thriller con scenari innevati dove una famiglia con grossi problemi economici vince alla lotteria 23 milioni di dollari. Gli abitanti del posto inizieranno a perseguitarli per farsi dare il biglietto vincente.

















Frozen (di Adam Green) – 2010 
Tre classici ragazzi americani, tutto testosterone e niente cervello, rimangono bloccati su una seggiovia al calare del sole. Il freddo e i lupi li terranno svegli tutta la notte. Agghiacciante e non solo per il freddo!

La lista ovviamente è ancora molto lunga.
Tra i tanti ricordiamo: Shining (per buona parte), 30 Giorni di buio, Avalanche, l'italianissimo Inferno Bianco, Lasciami Entrare, A 30 secondi dalla fine (da vedere!), Insomnia, e molti altri.
Ne riparleremo ancora.
Intanto ci tocca vedere assolutamente “The Grey” al cinema.

sabato 8 dicembre 2012

LED ZEPPELIN SU ITALIA 1 MA A NOTTE FONDA!


































Ok, sembrerebbe una notizia sensazionale che sa tanto di miracolo di Natale, ma non lo è.
Andiamo con ordine: il Rock (con la R maiuscola) difficilmente trova "degno" spazio sui palinsesti della televisione nostrana.
Gli unici casi che mi vengono in mente nella storia della Tv nazionale sono i Nirvana a Tunnel, programma satirico in prima serata su Rai 3 condotto da Serena Dandini, alla vigilia di quello che sarà l'ultimo concerto della storia del gruppo nella capitale (e tutto quello che ne deriverà in seguito...) e di recente l'ospitata di Metallica e Lou Reed a Che tempo fa per promuovere il controverso "Lulu".
In base a questi dati poco incoraggianti, leggere sui vari siti specializzati che il giorno 10 Dicembre Italia 1 manderà in onda per intero il "Celebration Day" dei Led Zeppelin (praticamente il Dvd della reunion del 2007 a Londra, uscito solo da un paio di settimane) potrebbe sembrare un evento da stappare una bottiglia di vino buono e invitare gli amici a casa per una serata di quelle memorabili.
Potrebbe...In realtà si tratta dell'ennesima beffa a danno di un genere che nel nostro paese non sembra mai avere dignità e rispetto.
Se tanti, troppi hanno esultato (me compreso) assaporando la visione dei Led Zeppelin in prima o al massimo in seconda serata, spulciando poi il palinsesto, credo abbiano avuto un amaro risveglio: il live dei Zeppelin andrà in onda alle 23:45 e per giunta di Lunedì, un giorno lavorativo.
Chi potrà vedere il dvd celebrativo nel cuore della notte? Credo pochi, pochissimi.
Molti magari lo registreranno come ai tempi delle VHS.
Altri lo cercheranno su You Tube o magari da qualche amico di buon cuore che presti loro una copia da vedere a orari più umani.
Resta il fatto che il "Celebration Day" su Italia 1, a mio avviso, merita una visibilità e un battage pubblicitario degno di X Factor se non superiore.
L'ho detto.

mercoledì 5 dicembre 2012

RISTAMPATO IL 18° VAMPIRO




























Correva l'anno 2009 e in una estate torrida e a suo modo unica (sarà la quiete prima della tempesta per il sottoscritto e una persona a me molto cara) scoprii uno scrittore emiliano che sapeva mirabilmente raccontare storie di vampiri, alquanto orrorifiche e melanconiche, ambientate nella sua singolare terra natia.
Il suo nome è Claudio Vergnani.
Accolgo con grande soddisfazione la notizia della ristampa in pocket da parte di Gargoyle Books del suo primo imperdibile romanzo della trilogia "vampirica": Il 18° Vampiro.
Colgo anche l'occasione per segnalare nuovamente la mia recensione al libro e una interessantissima intervista all'autore allegata all'articolo
Ovviamente, con un prezzo ancora più abbordabile, consiglio caldamente l'acquisto a chi se lo fosse perso finora.
Take care!

sabato 1 dicembre 2012

NEL BUIO DELLA FORESTA




























Ci sono persone che nella loro vita esaltano l'oscurità, i boschi, i luoghi isolati e decadenti (e molto spesso “maledetti”) e una sorta di misantropia romantica, seduti comodamente davanti al pc con il caffè fumante nella mano, i riscaldamenti accesi e una lampada sulla scrivania a rischiare le tenebre della notte in attesa di una notifica su Facebook o di un commento sul blog.
Ma un tempo gli “”archetipi” che ho citato in precedenza (scomodando Jung, a mio avviso uno dei filosofi più importanti del pensiero umano in assoluto) hanno caratterizzato l'istinto di sopravvivenza degli cosiddetti “uomini delle caverne” in perenne lotta con il buio della notte e le sue nascoste insidie, siano esse materiali o immateriali.
Tutte le leggende, i miti e gli aneddoti connessi con la dimensione soprannaturale e orrorifica dell'esistenza umana, nascono nel fitto intrico di una foresta, con un tenue fuoco a illuminare i tronchi spettrali mentre ombre informi e paurose danzano tutt'intorno, come anime disincarnate e strani versi si insinuano misteriosi tra i rami scheletrici.
Avete mai provato a camminare di notte in un bosco, da soli, in una situazione di totale incertezza e timore immotivato?
Io l'ho fatto e credetemi non è una cosa per niente piacevole.
I sensi si acutizzano completamente e riesci a percepire suoni o rumori che in un contesto diverso sarebbero quantomeno impercettibili.
L'istinto primordiale, arroccato nei geni più nascosti del nostro corpo, abbatte le barriere razionali dell'io moderno, ponendoci di fronte al più antico e misterioso babau dell'umanità: il buio.
La fantasia, quella ancora citata in precedenza, fa il resto, creando dal nulla visioni e incubi che infesteranno per lungo tempo la nostra mente, sopratutto al calare delle tenebre.
Tutto questo preambolo per parlare di Dark Woods, La Foresta misteriosa (Villmark), film norvegese del 2003.
Un lungometraggio capace di risvegliare ancestrali paure anche negli spettatori più smaliziati e cinici.
Ecco la trama:

Gunnar, un produttore televisivo norvegese, organizza un reality-show molto particolare: dieci persone dovranno sopravvivere per tre mesi nelle foreste scandinave, in un duro confronto con la natura selvaggia. Radunato il gruppo di lavoro, insiste affinché alcuni ragazzi partecipino a un corso di sopravvivenza di quattro giorni, nella profondità delle foreste, per verificare dal vivo in che modo i partecipanti affronteranno lo stress dello show. Gunnar e i suoi quattro collaboratori fanno tappa in una capanna abbandonata sulla riva di un lago, e subito accadono strani eventi... 

Solo un regista norvegese, dalla sensibilità sviluppata e alquanto arcaica verso la natura e i suoi desolati paesaggi poteva scrivere un horror/thriller in cui i boschi la fanno praticamente da padrone. Gunnar e i “suoi” ragazzi si aggirano col loro carico di umane brutture nella foresta selvaggia e incontaminata e l'incontro/scontro con la “selva solitaria e oscura” sarà foriero di eventi non poco agghiaccianti. 
Da notare che gli uomini e le donne del Nord, anche nei film, sembrano non avvertire quel timore reverenziale e a volte grottesco nei confronti della natura che di solito attanaglia la maggior parte del cinema mainstream. 
Quello che cambierà gli equilibri della storia non sarà un incontro misterioso nella foresta di notte (cosa che sembra non provocare nulla nel tipico ragazzo norvegese, un po' rock, un po' tormentato, quasi sempre freddo come il ghiaccio), ma un fatto alla luce del sole: un omicidio irrisolto che scatenerà la follia e l'orrore. È il mondo al contrario: al calare del sole dovrebbero scatenarsi esseri disincarnati e troll repellenti e invece è la notturna, desolante natura ad avvolgerli come un sudario, nascondendo insidie e follie prettamente umane. Di giorno invece una tenda abbandonata, un corpo nascosto in uno stagno, un delirio ancora da scoprire sono i babau che scatenano eventi infausti e imprevedibili. Ancora una volta il cinema nordico dopo Dead Snow, Trollhunter e Valhalla Rising ci consegna un altro capolavoro espressivo e dalle molteplici interpretazioni e chiavi di lettura. 
E soprattutto ci regala dei sani brividi dietro la schiena, come li provai io anni fa mentre cercavo di raggiungere, nel folto intrico di un bosco di montagna, l'auto che mi avrebbe riportato finalmente a casa.