mercoledì 9 marzo 2011

TALES FROM THE NORTH (PART III): LORDS OF CHAOS – MICHAEL MOYNIHAN/DIDRIK SODERLIND (TSUNAMI EDIZIONI – 2010)

Terza ed ultima parte del mini special dedicato alla Norvegia ad ampio raggio (musica, cinema, libri etc.). Questa volta si parla di “Lords Of Chaos”, controverso saggio sul Black Metal e sulle sue derive satanico/odiniste, a cura di Michael Moynihan e Didrik Soderlind.

Nel biennio 92/93 ero appena maggiorenne ma già seguivo da diversi anni e con fiero accanimento la scena Metal underground, collezionando demo tapes, vinili (anche in numero ultra limitato) e soprattutto fanzine.
Queste ultime erano il solo e unico modo per poter recepire informazioni di prima mano sull’arrembante scena Black Metal norvegese che di lì a breve avrebbe sconvolto il mondo del music business e non solo
Nomi come Putrefaction, Petrified, Nordic Vision, Slayer Magazine (di recente ristampati tutti i numeri degli anni ’90 ad opera della casa editrice americana Bazillion Points di Ian Christe), Imhotep, Soluzen, Hammer Of Damnation, ma anche le “italianissime” Danza Macabra, Disincarnate, Koito, Moribound, erano il mondo più semplice e diretto per leggere interviste e dichiarazioni di personaggi chiave come Nocturno Culto (Darkthrone), Samoth (Emperor), Ihshan (Emperor), Faust (Emperor) e soprattutto Euronymous e Count Chrishnack (all’epoca questo era il suo pseudonimo ufficiale poi tramutato in Varg Vikernes), leader indiscussi delle due band più significative del Nord Europa: Mayhem e Burzum.
Due pilastri di quella scena estrema, citata in precedenza, che come tutti i grandi personaggi/artisti avvinti da uno sfrenato egocentrismo e da una violenta percezione delle loro idee e delle loro ispirazioni artistiche, finiranno per dar voce alla parte più oscura della loro anima attraverso una serie di atti violenti e iconoclasti.
Ma queste vicende le conoscono ormai in tanti. Soffermiamoci sull’aspetto critico/antropologico/cronologico di questo “Lords Of Chaos”.
Come detto prima nel 1993 non esistevano libri che parlassero di quegli eventi che in seguito sarebbero diventati dei veri e propri archetipi descrittivi del genere: chiese in fiamme, “corpse paint” cadaverico, violenza e assassinio.
Come sfondo a questa nuova barbarie dell’uomo moderno, non i deserti dell’Iraq o i palazzi sventrati dalle bombe nel Kosovo ma paesaggi innevati, fiordi ghiacciati, notti più nere dell’abisso, foreste e soprattutto il sorgere di un culto dimenticato nel tempo: Odino e l’Odinismo. Questi fatti erano per lo più toccati (ma mai approfonditi tranne rari casi) attraverso alcuni articoli pionieristici di colleghi/musicisti/giornalisti in erba, che desiderosi di comprendere quel fenomeno così lontano (ma anche così vicino) chiamato Black Metal Norvegese e guerra alla Cristianità, si adoperavano a contattare la cosiddetta Black Metal Mafia (o Inner Circle) per far parlare i suoi adepti (veri e propri testimoni di un’apocalisse ormai imminente) attraverso pagine fotocopiate e foto in bianco e nero.
Quelle dichiarazioni in odore di zolfo, oppure in stile guerresco, simili agli ululati furiosi dei Berserker invasati da Odino, furono raccolti e poi documentati dal musicista americano Michael Moynihan (ricordiamo il suo progetto Ambient/Neo Folk Blood Axis, invero niente di cui strapparsi i capelli) e dal giornalista norvegese Didrik Soderlind nel libro “Lords Of Chaos”, pubblicato solo cinque anni dopo, nel 1998.
Non basta questo per spiegare il successo di vendite (ora anche in Italia!) e di popolarità di questo saggio.
Il pregio maggiore del libro è soprattutto quello di indagare a 360° (in stile reportage) tutti i pareri critici, le opinioni, le teorizzazioni folcloristiche, psicologiche, sociali, religiose legate al mondo del Black Metal.
Non solo dichiarazioni al vetriolo di Varg Vikernes e degli altri membri della scena norvegese ma una vera e propria tavola rotonda sulle connessioni tra la musica metal e l’immaginario legato al Satanismo o al Paganesimo del Nord.
E così si passa dalle critiche ragionate al fenomeno di Anton Lavey (Fondatore della Chiesa di Satana) al bellissimo reportage dello scrittore Kadmon sull’estetica Black Metal influenzata in maniera indiretta (?) dal mito dell’Oskorei (la cosiddetta “Caccia Selvaggia” di atavica memoria) e dalle tradizioni popolari del Nord Europa. Dal parallelo (in odore di nazismo) tra Varg Vikernes e la sua musa ispiratrice, l’occultista e politico Vidkun Quisling (una sorta di patriota norvegese che si era venduto a Hitler o così sembra…) alla disamina di una serie di raccapriccianti casi di cronaca nera legati (non sempre) al fenomeno del rock estremo.
Di sicuro “Lords Of Chaos” è lo studio più completo, finora pubblicato, sulle motivazioni che hanno spinto un gruppo di giovani musicisti norvegesi ed epigoni assortiti a intraprendere in nome di una divinità ormai sepolta nelle pieghe del tempo e di discutibili ideali politici, una vera e propria guerra contro tutte le più becere e fasulle convenzioni sociali, siano essere religiose o semplicemente pacifiche.
Un inno alla libertà e all’individualismo affogato poi nel sangue dei suoi stessi seguaci.
Un periodo irripetibile della storia dell’uomo fatto di sogni e visioni ancestrali.
Che dire: un testo che non può assolutamente mancare nella libreria di qualsiasi appassionato di metal estremo che abbia voglia di andare oltre il semplice ascolto del cd nel lettore.
Una guida sicura nei meandri delle intricate foreste norvegesi, tra demoni e vecchi dei, profezia e morte.
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