Lo cercavo da diverso tempo e finalmente l’ho trovato dopo una sortita fortunata per bancarelle. Questo saggio di Danilo Arona dedicato all’influenza “maligna” e “totalizzante” della tecnologia sulle personalità più esposte alla cosiddetta “Possessione Mediatica” (che è poi anche “medianica” come potrete leggere tra le fitte pagine del tomo) è una lettura insolita, provocatoria e quantomeno agghiacciante. Insomma nello stile convenzionale della’autore di Bassavilla che tutti conosciamo.
Ricordo ai gentili lettori che la stesura del saggio è avvenuta verso la fine degli anni ’90 quando la TV (ma anche il cinema e in parte “certa” musica così come descritto minuziosamente nel libro) erano gli spauracchi principali di predicatori e moralisti assortiti.
Internet (e il suo universo virtuale dal quale prenderà vita lo spettro di Melissa) non è ancora quel “videodrome” di contatti e visibilità che in seguito assorbirà le nostre vite (e in molti casi le nostre coscienze).
“Possessione Mediatica” è un saggio anacronistico e per questo racchiude un fascino primigenio.
Leggere di casi sanguinari o di suicidi legati alla visione di un film oppure all’ascolto di un particolare tipo di musica (è molti esempi sarebbero potuti tranquillamente finire nel libro “Horror Rock, la musica delle tenebre”. Peccato non averlo letto prima…) ci riporta indietro nel tempo, quando le voci che provenivano dallo schermo o da un transistor sapevano ancora rapirci e nel bene (ma molto spesso nel male, vero Danilo?) proiettarci in un universo “alieno” fatto di visioni empiriche che a volte possono sfociare nell’incubo e nel sangue.
Termini come “La Sidndrome di Wells”, “Memorie del cervello rettiliano” oppure “Trance mediatica” saranno di sicuro incomprensibili per un persona cresciuta nell’era del web, ma per il sottoscritto che si è formato culturalmente durante l’ultima decade del millennio, sono come “fantasmi del passato”, percezioni di un’esistenza, persa oramai nell’oblio del tempo.
Danilo Arona ha fatto un lavoro superbo, citando a piene mani, casi nazionali e internazionali. Scommetto che in un periodo così poco tollerante come quello citato (ricordate Monsignor Balducci e la battaglia contro il rock satanico oppure la crociata contro i film violenti e horror?) questo libro sia stato una mosca bianca nel panorama editoriale italiano.
Credo che abbia fatto sobbalzare molte teste di prezzolati benpensanti ma nello stesso tempo abbia anche risvegliato la coscienza delle personalità più “ricettive” nei confronti di quei misteri e di quelle manifestazioni legate a doppio filo con la psichiatria, la possessione (vera o infondata) e l’esoterismo.
Satanismo culturale, Ufologia, cinema horror e fantascientifico, musica tecno e rock (ovviamente!) sono i tanti tasselli di una possessione globale, atta a rapire le coscienze più deboli, allontanandole dalla comprensione e in molti casi da un equilibrio stabile, che così sfocerà inevitabilmente nella follia e nella paranoia. E il film “Matrix” dei fratelli Andy e Larry Wachowski, sarà proiettato solo un anno dopo.
“Possessione Mediatica” è un manifesto oscuro e orrorofico della deriva dell’uomo moderno, ormai lontano dalla sua vera essenza e sempre più vicino all’Apocalisse, spirituale e materiale (vero Danilo?).
Per il sottoscritto il libro più importante della’autore di Bassavilla dopo “Melissa Parker e l’incendio perfetto” e “Cronache di Bassavilla”.
Da avere assolutamente!
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2 commenti:
Arona è sempre una sicurezza. Pochi scrittori italiani hanno il talento di affabulatore che ha lui.
Concordo al 100%
Non a caso, a poco a poco, sto recuperando tutta la sua bibliografia. Per ora sono fermo a 12 libri più varie antologie.
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