mercoledì 22 aprile 2009

5 DOMANDE A: MARIA GALELLA

Hai esordito con una raccolta di racconti nel 2007. A mente fredda che cosa pensi del tuo primo libro?
Si è trattato, a dire il vero, di un'esperienza del tutto occasionale e "locale" in cui sono stata coinvolta, inizialmente non senza perplessità; la mia raccolta non aveva cioè, almeno nelle intenzioni originarie, un fine propriamente editoriale. Oggi la considero semplicemente una tappa di un percorso creativo che, nonostante gli esordi "recenti" (prima su diverse antologie collettive e soltanto in seguito con una raccolta personale), porto avanti in realtà da decenni.
Il tuo stile di scrittura è molto sperimentale, in certi punti quasi psicanalitico. Ti viene spontaneo oppure lo hai affinato nel tempo?
Dipende. Scrivo principalmente "per istinto", ma allo stesso tempo curo lo stile in modo a dir poco maniacale. Da almeno quindici anni sto portando avanti una personale ricerca formale, attraverso sperimentazioni a volte estreme, ma anche "ritorni" a una forme espressive più tradizionali. Di recente, per esempio, ho sentito l'esigenza di tornare a una scrittura più lineare e "narrativa" .
Fondamentalmente sei una scrittrice di genere Horror oppure l'etichetta ti va stretta?
Le etichette mi stanno sempre strette, non solo in ambito creativo. Nel corso della mia attività (privatissima, ripeto, fino a pochi anni fa) ho scritto davvero di ogni genere. Ho tuttavia una formazione rigorosamente classica e le mie letture predilette non sono mai state (con poche, ma importanti eccezioni) nell'ambito della letteratura cosiddetta "di genere". Nonostante questo, l'elemento "horror" è sempre stato presente nei miei lavori, perfino in quelli delle mie prime prove d'infanzia.
Che cosa pensi del panorama editoriale nostrano? Pregi e difetti.
Non conosco dall'interno il panorama editoriale italiano, ma mi pare una realtà assai complessa. Posso solo parlare da lettrice, perciò, constantando una certa tendenziale priorità chesi tende a dare, nella scelta delle opere da pubblicare, alla maggiore vendibilità del prodotto libro prima ancora che a un effettivo valore "letterario" dell'opera stessa, sempre con le dovute eccezioni. Ma qui parlo da lettrice, ripeto, sulla base di gusti letterari del tutto personali.
Un libro da consigliare ai miei lettori e notizie sui tuoi scritti futuri?
I classici della letteratura, prima di tutto. Se poi devo fare un titolo: "Mentre morivo" di William Faulkner, un pugno nello stomaco. Tra gli autori "viventi": qualsiasi opera di Garcia Marquez.
Ho appena ultimato un romanzo... anche questo difficile da definire... forse vicino al nero gotico contemporaneo, d'ambientazione rigorosamente locale. Non si tratta di un opera di genere, però.
Grazie mille
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