domenica 5 aprile 2009

CINEMA: GRAN TORINO

Gran Torino
di Clint Eastwood
drammatico, Usa (2008)

Ah, che bel Film!!!
Che interpretazione maiuscola di Eastwood!!!
Che bella storia c’è alle spalle di questo “Gran Torino”!!!
Nello stesso periodo in cui il pluri-annunciato e iper-pubblicizzato Watchman delude al botteghino critica e fan ( il fumetto è ben altra cosa, comprate quello!!!) il Sir. Eastwood, classe 1930, se ne viene con un film che è la summa di tutte le tematiche precedentemente affrontate in altri suoi film e con alcuni aspetti inediti.
Confesso ( per mia colpa, mia grandissima colpa) di essermi perso Million Dollar Baby ( che dovrò recuperare all’istante) e di essermi fermato a “Debito di sangue” del lontano 2002.
Da ora urge un recupero totale della sua filmografia.
Intanto parliamo di questo Gran Torino.
La trama:
Eastwood interpreta Walt, meccanico in pensione ed ex reduce della Guerra in Corea che rimane vedovo e riempie la sua giornata con piccoli lavori di riparazione domestica e bevendo birra. Non si fida di nessuno, i suoi figli gli sembrano estranei, i nipoti odiosi, l’unica figura cara è la cagnetta Daisy. Con sguardi al vetriolo e battute ciniche quanto divertenti, Walt ne ha per tutti, soprattutto per quei “mangia-riso” suoi nuovi vicini di casa. A suo malincuore i vecchi vicini sono tutti morti o si sono trasferiti, e il suo quartiere sta sempre più diventando un “avamposto” Hmong, conteso tra bande orientali, latinoamericane e afro-americane.

La mia impressione alquanto divertita e ilare è che Eastwood, prima di tutto, abbia recuperato le battute fulminanti e politicamente scorrette di “Gunny” (1986).
Ricordate il veterano Tom Highway, burbero e dalla battuta fulminante che cercava di raddrizzare un gruppo di marines lavativi e nello stesso tempo di recuperare il suo rapporto amoroso in piena crisi?
Beh, Walt potrebbe essere la degna continuazione di quel personaggio complesso e divertentissimo.
Invece il pistolero urbano, che armato di tutto punto, difende la sua proprietà e in seguito gli odiati/amati vicini orientali mi ha ricordato molto il personaggio di McCaleb di “Debito di Sangue”, anche lui pensionato, malato e dal forte senso del dovere morale e civile.
Come poi non rimanere piacevolmente sorpresi e afferrati dal senso di deja vu, quando il vecchio Walt/Eastwood minaccia una banda di teppisti asiatici, da sotto il portico di casa, semplicemente con la mano destra atteggiata a pistola ( pollice alzato, indice dritto).
Lo spettro dell’agente Harry Callaghan aleggia su tutta la scena con il mitico e violento “Coraggio…fatti ammazzare” (1983).
Una sequenza da Storia del Cinema ( mi sbilancio!).
Il finale non lo rivelo nemmeno sotto tortura.
Ripeto, è un film da vedere.
Regia impeccabile, fotografia di altissimo livello, ottimi comprimari ( soprattutto il giovane Thao controparte debole ma umanissima di Walt) e una storia dall’impianto solido e ricco di sorprese.
Le battute al fulmicotone di Eastwood fanno il resto.
Uno degli highlight del 2009.
Aspettando di vedere WATCHMAN.

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