Di Tiziano Sclavi, Dylan Dog,“Memorie dall’invisibile” ( uno degli albi più belli mai scritti nel fumetto italiano e internazionale) e di alcune memorie personali, avevo già parlato tempo fa in questo post:
http://ilmondodiedu.blogspot.com/2009/12/memorie-dal-mondo-di-tiziano-sclavi.html
Ora è il momento di passare alla sua “controversa” narrativa ed è un bene già precisarlo, ha poco a che fare con il personaggio che gli ha dato soldi e fama: "l’ Indagatore dell’Incubo".
Sclavi ha sempre avuto un rapporto sofferto con la sua narrativa “non a strisce”, dichiarando a più riprese di aver fatto ritirare dal mercato i suoi vecchi libri ( quasi tutti pubblicati da Camunia Editore a inizio anni ’90, nel periodo del boom commerciale di Dylan), considerandoli “poca cosa”. Ovviamente la ricerca è stata ardua. Tra bancarelle, amici, blitz nelle biblioteche e mal di testa assortiti, ecco recensito il “primo libro della ( mia) estate 2010”.
“Sogni di sangue” ( Camunia, 1992, ristampato poi da Mondadori) è una raccolta di quattro racconti tra giallo, horror e fantascienza. Quattro modi di narrare quei temi che da sempre sono cari all’autore pavese ( e chi ha letto Dylan, li saprebbe individuare a occhi chiusi): la precisa descrizione del vuoto della provincia del Nord Italia ( ma potrebbe essere di qualsiasi posto nel mondo…come la Londra di Dylan), l’empatia per i mostri e i personaggi solitari e schivi ( e molto spesso questi due ambiti coincidono), l’uso di schemi narrativi legati al “Giallo Classico” e una buona dose di malinconia e desolazione che da sempre ammanta, come un sudario, l’opera di Sclavi.
Il primo racconto, da cui prende nome il libro, si avvale di tutto quel campionario “thriller”, che per anni ha contraddistinto la sua produzione a fumetti. L’assassino seriale implacabile e sfuggente, le visioni di un ipotetico medium del male, le indagini di un poliziotto di provincia ( “more human than human”, direbbe Rob Zombie), la descrizione puntigliosa e diretta ( molto gore) delle gesta sanguinarie del killer.
“Il Testimone Arcano” è il capolavoro assoluto del libro e uno dei racconti più emozionanti ( e profondi) che abbia mai letto. Opera surreale, fantasiosa, visionaria ma anche legata a doppio filo con le inquietudini dello Sclavi/Autore ( che poi sono anche le nostre, inutile porci su uno squallido piedistallo), narra la vicenda di un giovane studente greco, alle prese con preoccupazioni terrene, brutture nostrane ( sempre attuali), “mostri sotto la pelle”, deformità del corpo ( che poi diventano inequivocabilmente ferite dell’anima) e torride digressioni nel male di vivere estivo ( un male ancora poco conosciuto e decodificato).
Invito i futuri fruitori del libro a una lettura attenta, perché è un racconto denso e complesso, e se ne potrebbe parlare per pagine e pagine...
“Un delitto normale” è un racconto canonico, di orrori tipicamente italiani, perpetrati tra le mura domestiche ( altro canovaccio tematico di Sclavi). Ho l’impressione ( non confermata dai fatti) che abbia preso spunto dalla cronaca locale o nazionale.
L’ultimo racconto, “Quante volte tornerai”, è quello maggiormente fumettistico. Molto belle le pagine iniziali dove l’autore descrive la vita solitaria e appartata del suo alter ego ( un tranquillo signore di mezza età con un lavoro normale e appassionato di libri). Improvvisamente si cambia registro e il citazionismo di Matheson ( Io sono leggenda) e Carpenter ( Essi vivono), trasforma la storia in un efficace ibrido tra cospirazioni aliene e inevitabili fughe dal nulla ( inutile scappare nel mondo narrativo di Sclavi: le sue trappole creative lasciano senza fiato e i suoi protagonisti sono da sempre piccoli ingranaggi di un universo sproporzionato e cinico.
“Sogni di Sangue” è un libro da leggere, punto.
Obbligatorio per chi voglia conoscere ( e studiare) lo Sclavi/Autore di narrativa.
Immancabile per chi ha ancora nel cuore le storie create tempo fa dall’autore pavese, visto che la sua linfa creativa sembra ( e spero che tutto cambi prima o poi) essersi tristemente esaurita.
Altri libri di Sclavi che recensirò presto sul blog:
- Apocalisse
- Nero
2 commenti:
ottima recensione, proprio in questo momento ho finito di leggere questa splendida OPERA del grande TiZ.
Tuttavia mi è sorto un dubbio al termine della lettura dell'ultima storia "quante volte tornerai".
Mi sapresti dire come hai interpretato le ultime pagine?
Ciao Francesco
Grazie per il commento.
Se ti riferisci alla parte in cui il protagonista si accorge di non essere l'ultimo umano sopravvissuto in mezzo agli androidi dell'astronave/teatro/cittadina di provincia, ma a sua volta vittima dei "giochi" della ragazza ( anch'essa umana a quanto pare...) io mi sbilancio e ti dico che secondo me il protagonista del racconto un'androide con caratteristiche umane ( sogna, s'innamora, prova tristezza, solitudine etc.).
Un essere artificiale diverso dagli altri.
Sarebbe un bel finale alla Sclavi.
Cmq è aperto all'interpretazione del lettore...
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