sabato 9 luglio 2011

HEAVY BONE RACCONTA LA STORIA DEL METAL: RECE + INTERVISTA A ENZO RIZZI


- Heavy Bone racconta la Storia del Metal – Enzo Rizzi (Aaron Works – 2010)

Mentre leggevo l’ennesimo controverso e avvincente lavoro del fumettista metallaro Enzo Rizzi dal titolo emblematico di “Heavy Bone racconta la Storia del Metal” mi tornava alla mente una famosa citazione (che ho usato anche su “Horror Rock. La Musica delle Tenebre”) del critico musicale britannico Gary Herman che nel saggio “Rock Babilonia”, pubblicato nel 1982 e tradotto da Danilo Arona per Marco Tropea Editore ne 2001 così definiva un certo immaginario legato al mondo del Rock duro:

“È interessante notare che stile e atteggiamenti dell’Heavy Metal scaturiscono in realtà dalla cultura omosessuale. I completi di cuoio, pieni di catene e di borchie, i corpi tatuati e le pose da musicisti, fondamenti dello stile metal sono stati tutti copiati dal mondo dell’omosessualità maschile roba da duri più o meno. Neppure gruppi rock come i Led Zeppelin, i Ted Nugent o i Rush, famosi per l’ostentazione sfrontata dei loro peni, potrebbero essere descritti come maschilisti al punto di reggere il confronto di complessi come Judas Priest, Saxon Mototrhead o Iron Maiden. Infatti l’ultima ondata di gruppi heavy metal si è spinta al di là di un’altezzosità tutta maschile per sfociare in una misoginia senza veli. Non sorprende trovare nei repertori di tali gruppi brani che inneggiano alle virtù della violenza sulla donna, oppure il tentativo di elevare il malfamato squartatore dello Yorkshire, Peter Sutcliffe, al rango di eroe popolare.”

Ho subito pensato che questa dovesse essere la reale motivazione che ha spinto uno zombi/serial killer a massacrare tutti gli eroi tragici della storia del rock duro. Il Metal come genere sopra le righe, che gioca troppo (e male) con i simboli più controversi della cultura umana: il sesso e il diavolo. Una miscela esplosiva che secondo l’autore Enzo Rizzi, può addirittura arrivare a mettersi in competizione con le forze infernali (quelle vere!). E allora ecco che arriva Heavy Bone, figlio di Lucifero, a rimettere a posto le cose. Solo che c’è un vecchio detto che è sempre attuale: “Chi disprezza vuol comprare”.
Il repellente non morto, cacciatore di rockstar, si lascia traviare dalla potenza delle chitarre e dal fascino maledetto del musicista rock e in un certo senso diviene un’icona involontaria. Da una parte continua il suo lavoro, dall’altra pian piano sta prendendo il posto degli eroi che uccide. Un paradosso bello e buono che come sempre può solo conquistare dalle prime pagine per le sue peculiarità quantomeno inedite.
Dopo aver recensito “Haevy Bone. Diabolus in musica” stavolta tocca a una sorta di prequel al lavoro sopracitato. Rizzi fa raccontare la storia delle più grandi band del Rock e del Metal (tra i tanti Metallica, Megadeth, Guns, Nirvana, Black Sabbath, Slayer e molti altri) al suo fido personaggio, non lesinando particolari scabrosi e notizie degne di un critico musicale.
I disegni (in bianco e nero) sono come al solito accattivanti e riproducono alla grande alcune foto storiche dei gruppi appena menzionati. Insomma una goduria per gli occhi e un’uscita immancabile per ogni appassionato di musica & fumetto.

Non pago di aver letto e commentato “Heavy Bone racconta la Storia del Metal” ho inviato una serie di domande al buon Enzo (che ho conosciuto personalmente al Napoli Comicon di quest’anno – Vedi foto alla fine). L’autore è stato velocissimo ed ecco una chiacchierata diretta e senza fronzoli ( come il Metal!) con il creatore di Heavy Bone. Buona lettura!

Heave Bone e la storia del Rock e del Metal cosa hanno in comune secondo la visione di Enzo Rizzi?

Credo che il trait d'union sia la decadenza.In Heavy Bone la decadenza è rappresentata dal marciume che regna nel suo ventre (dove vivono due bestioline che rispondono ai nomi di "Rock" e di "Roll") nella storia del rock e del metal è rappresentata dai tragici episodi che
hanno caratterizzato la vita di tante rockstar cadute nel baratro della dipendenza dell'alcol e delle droghe e comunque ritengo che il termine "decadente" , nella sua connotazione più negativa, si confaccia all' attuale panorama musicale mondiale, dominato dalle grandi multinazionali della discografia che creano fenomeni musicali usa e getta che niente hanno a che vedere con la competenza, la creatività e la passione di tanti ragazzi che suonano nelle cantine inseguendo il sogno del "primo disco" o di tante band che, in giro da anni,meriterebbero di veder riconosciuti i loro sacrifici e la loro perseveranza con un contratto discografico , appunto.

Nel saggio “Horror Rock. La Musica delle Tenebre” ho inserito Heavy Bone tra gli esempi più fulgidi di commistione tra immaginario horror e musica rock. Secondo il tuo parere Heavy Bone è un autentico personaggio horror rock?

Nella prima storia del volume "Diabulus in Musica" , Heavy Bone frantuma le ossa e maciulla quattro poveri malcapitati giunti presso la sua dimora convinti di incontrare un discografico interessato alla loro proposta musicale...più "Horror Rock" di così.

La contraddizione più grande ma anche la forza espressiva unica di Heavy Bone è quella di riuscire a colpire l’immaginario tipico dell’Heavy Metal tradotto alle masse (chitarre, magliette nere con strani loghi e disegni, capelli lungi, groupies, droga e musica ad altissimo volume), allo stesso celebrandolo nei modi che nessuno finora si è sognato di fare. Sei d’accordo con la mia disamina o manca qualche altro elemento?

No...credo che la tua disanima sia perfetta! Tutti i riferimenti all'immaginario rock presenti nel mio fumetto sono una celebrazione dello stesso universo rock.

Toglimi una curiosità: perché il tuo personaggio è un killer di rockstar? In un certo senso potrebbe tranquillamente passare dall’altra parte della barricata vista la sua fisicità e la sua estetica tipicamente metal…A chi ti sei ispirato nella creazione del personaggio?

E' un killer di rockstar perchè è obbligato ad esserlo...ma col tempo ha finito col compiere anche un percorso che lo ha avvicinato alla musica, attraverso la quale, pur essendo un non-morto, riesce a provare delle emozioni. Per quanto riguarda la creazione del character, come hanno scritto sulle pagine di "XL di Repubblica", possiamo considerarlo come un incrocio tra Lobo e Gene Simmons....con un face-painting che paga il suo tributo al Corvo e ad Alice Cooper, mentre i capelli da albino sono il mio tributo al grande Johnny Winter.

Spesso affronti in modo ironico e violento la dipartita dei grandi miti del Rock. Il tuo è un tentativo di decontestualizzare la tragicità (a volte eccessiva) di quegli eventi oppure c’è altro?

Il tempo ha trasformato le rockstar decedute tragicamente in icone, ciò mi permette di affrontare l'argomento senza urtare la sensibilità dei loro fan.

Parliamo di Enzo Rizzi come fumettista: mi piacerebbe conoscere la tua storia, gli artisti che ti hanno influenzato e soprattutto quei dischi che sono entrati prepotentemente nell’immaginario del tuo personaggio chiave…

Sono sempre stato attirato dai fumetti horror della "EC Comics" e dai fumetti neri italiani come "Sadik" e "Kriminal" senza tralasciare i classici "Zagor", "Mister No", "Dylan Dog" e poi gli insuperabili "Preacher", "Hellblazer" "Sin City" ed "Hellboy". Per quanto riguarda gli ascolti, direi i classici del rock e del metal (ma il mio punto di partenza fu la scena di Los Angeles nel 1982).

Enzo Rizzi sarà sempre e solo Heavy Bone o ci saranno altri personaggi nel tuo futuro artistico? Il Rock farà sempre parte della tua arte?

"Heavy Bone" ha ancora molto da raccontare...spero che le vendite dei volumi siano tali da permettermi di continuare questa avventura. Al momento il mio editore "NPE" mi consente di essere al lavoro non su uno ma addirittura su due nuovi volumi quindi...la "Heavy Bone invasion" è appena iniziata...eheheh! E si, nel cassetto c'è un nuovo personaggio , "Zartana", un horror-western tanto per cambiare strettamente legato...al blues!

Mi piacerebbe avere una tua opinione sul mondo del fumetto. Come va il mercato secondo te? La crisi ha colpito anche il fumetto oppure gli appassionati tengono ancora in vita la scena?

Il mondo del fumetto è in crisi, una crisi che oramai da anni sta cercando di contrastare proponendo non più serie di lunga durata come accadeva un tempo ma diverse miniserie, così da invogliare il lettore ad iniziare la classica collezione che, proprio perchè composta da pochi numeri, seguirà sino alla fine. Se poi invece pensiamo che è lo stesso fumetto in crisi a risollevare le sorti della cinematografia mondiale (pensiamo a tutti i film campioni di
incasso degli ultimi anni tratti dai fumetti)...ci troviamo in una situazione al limite del paradossale.

L’immancabile ultima domanda: i progetti futuri di Enzo Rizzi e (se possibile) qualche anticipazione per IL MONDO DI EDU…

Come ti ho già accennato i prossimi passi saranno i due volumi "La Storia del Rock" e "Woodstock:Highway to Hell". Grazie per lo spazio che mi hai concesso , è stato per me un onore essere intervistato sul tuo Blog. Un saluto ai tuoi lettori e...Stay Heavy(Bone)!

5 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Ottima intervista. Purtroppo sono amaramente d'accordo sulla parte incentrata sulle grosse multinazionali discografiche che spesso costruiscono a tavolino i gruppi e i conseguenti successi.

Unknown ha detto...

bella storia!

Donata Ginevra ha detto...

Ciao Edu!!bellissima qst intervista, complimenti! e poi, lassiamelo dire fraternamente,6 proprio un gran pezzo di figliolo! ;)))

EDU ha detto...

@Nick

Sulla discografia potrei scriverti nu papiello. ^__^

@Klodin

Grazie!

@Donata
AZZ!!! Grazie! ^__^
Voglio solo precisarti che quello alto, slanciato, brizzolato con la barba NON SONO IO. ^__^

Donata Ginevra ha detto...

@Edu: difatti, io avevo puntato l'occhio (è il caso di dirlo) sul tizio alla destra di quello che sta in centro...col microfono in mano e la mano sollevata... solo che mi sembra un po'...come dire...posterato....LOOOOOOOOL