mercoledì 6 luglio 2011

IL MIO NOME E’ REMO WILLIAMS – GUY HAMILTON (1985)

Titolo Originale: Remo Williams
Regia: Guy Hamilton
Attori: Fred Ward, Joel Grey, Kate Mulgrew
Genere: Thriller/Avventura
Paese: USA, 1985

Sinossi
Remo Williams, poliziotto di New York, dopo una procurata morte apparente, entra a far parte di un'organizzazione segreta del governo. Dopo una plastica facciale, una nuova identità e l'addestramento di Chiung , maestro coreano di Sinanju, si mette sulle piste di trafficanti d’armi totalmente corrotti.

Considerazioni
Basato sulla collana di romanzi thriller di Warren Murphy e Richard Sapir dal titolo di “Destroyer”, questo filmetto degli anni ’80 mi ha piacevolmente riportato indietro nel tempo. Ricordo che dopo la visione di “Il mio nome è Remo Williams” in prima visione (e prima serata) su Italia 1 (quando passava un sacco di bei film e non le cazzate di adesso), il giorno dopo tentai di camminare su una ringhiera sottilissima ad un’altezza di oltre quattro metri per eguagliare la bravura di Remo. Ovviamente fallii miseramente facendomi molto, molto male.
Il bello della pellicola di Guy Hamilton (007 – Missione Goldfinger, Delitto sotto il sole, Assassinio allo specchio) è proprio questo: invogliare lo spettatore a superare i propri angusti limiti corporei (e gli insegnamenti di Chiung, a distanza di anni, sono ancora convincenti) per abbracciare nuove consapevolezze e spalancare nuovi orizzonti sensoriali.
Ovviamente ci troviamo in pieno edonismo da anni ’80 e certi messaggi erano all’ordine del giorno un po’ per eccentricità un po’ per reale convinzione.
Ma devo ammettere che a distanza di anni rivedere il brutto ceffo di Fred Ward (ricordiamolo in capolavori assoluti come I Guerrieri della Palude Silenziosa di Walter Hill o Fuga da Alcatraz di Siegel) mentre tenta di arrampicarsi su una ruota panoramica o affrontare alcuni nemici su degli altissimi ponti da lavoro, durante il restauro della Statua della Libertà è roba da batticuore per uno che come me soffre di vertigini. Ebbene sì lo confesso: ho le vertigini da anni. E se vedo una persona sporgersi da un balcone altro tre piani mi paralizzo all’istante.
Eppure questo film mi ha ricordato tanto della mia vita. Perché pur avendo dei problemi ho sempre cercato l’avventura in ogni su forma: ho scalato colline brulle e scivolose, mi sono arrampicato su desolate torri medievali, ho attraversato boschi di notte e solitarie montagne di giorno, tutto per dimostrare a me stesso che i limiti umani posso sempre essere superati se c’è davvero volontà di farlo.
“Il mio nome è Remo Williams” capita proprio a proposito in un periodo in cui sento forte il richiamo della natura e dell’avventura lontano dalle comodità e dalle puerili giustificazioni borghesi (celate bene attraverso un - falso - anticonformismo da web).
Rivederlo dopo anni è stato un segno del destino.
Remo Williams, ironico e improbabile eroe televisivo degli anni ’80 è ancora qui a dimostrarci che se lo desideriamo sul serio, c’è ancora una strada da percorrere, scoscesa e pericolosa, attraverso la quale possiamo davvero conoscere chi siamo realmente e dove stiamo andando.

9 commenti:

Fra Moretta ha detto...

Una bellissima recensione Edu,davvero.In merito Alle vertigini anche io faccio parte del club.(Mi basta anche solo pensare o vedere qualcuno muoversi a forti altezze per stare male.)
P.S.In quanto a eroi dell'infanzia io andavo pazzo per il telefilm su Flash,non me ne perdevo nemmeno una puntata.

EDU ha detto...

@Fra
Grazie amigo. ^__^
Questo è un film davvero sentito, credimi, e se soffri di vertigini allora puoi capire cosa intendo.^__^
Ricordo Flash, lo guardavo in tv.
Sono anni che non lo vedo.

Boh non so mah ha detto...

Wow, che recensione... lo ricordo con grande affetto. E poi raga, c'è Fred Ward. No, dico, Fred Ward. Un mito.

Unknown ha detto...

e quando si appende al tronco nella segheria? a decine di metri d'altezza?con il generale amico dei trafficanti d'armi difettose che dice al soldato"avanti figliolo butta giù quello sporco comunista figlio di puttana!"?oggi a dire una cosa del genere in un film ti mettono col Lars Von Trier dopo che ha detto di provare empatia per Hitler che anni gli anni 80!

Nick Parisi. ha detto...

Scusate. E' quì il ritrovo dei sofferenti di Vertigini?
E se lo dico io che per sfuggire ai miei limiti finii anni fa al Parco Di Capodimonte con un gruppo di fanatici appassionati di ninjutsu ( o come diavolo si scrive quella roba lì...).
Si il film era pieno di frescacce anni ottanta, però la cosa bella è che la gente ci credeva, voglio dire tutti ma tutti dal vicino di casa al compagno di studi, fino alla squinzia che ti volevi fare tutti adoravano Rambo, Cobra e Remo Williams.
(Sono solo io a ricordare l'orrido fumetto che ne è stato tratto, pubblicato in Italia dalla Play Press?)
Non mi parlate di Flash poi che era un mito personale quella serie anche per la presenza di Amanda Pays.
V

Donata Ginevra ha detto...

ottima recensione come al solito ;)
e Flash,,,,urca qnt ricordi!!

Simone ha detto...

Oddio che ricordi!!! ^^

Simone

Nick Parisi. ha detto...

O.T.
Domandina facile facile: in quale famosa serie Televisiva è apparsa Kate Mulgrew?
Vi dò un aiutino: era vestita da Comandante.

EDU ha detto...

@Nick

Mi sembra Star Trek Voyager.

@Tutti

Come sempre vi ringrazio per i commenti e l'entusiasmo profuso nel blog. ^__^
Ci sono altre cicche in arrivo.