sabato 6 ottobre 2012

DANILO ARONA – ROCK, I DELITTI DELL'UOMO NERO (EDIZIONI DELLA SERA, 2011)


È con colpevole ritardo che mi accingo a parlare di uno dei libri che ha maggiormente stimolato la mia immaginazione di studioso e amante di quel pericoloso binomio chiamato “Rock & Horror”.
Parliamo di “Rock, i delitti dell'uomo nero”, romanzo giunto, se non erro, alla sua terza edizione e scritto da uno dei padri della Rock Horror Fiction in Italia: Danilo Arona. Partito come progetto di ebook “ante litteram” e baciato da un ottimo successo grazie al passaparola del web, “Rock” meritava di sicuro una nuova versione e un grosso plauso va alla casa editrice Edizioni della Sera per questa scelta davvero ispirata.
Se dobbiamo parlare di “Rock Horror Fiction”, allora ci tocca ripassare, a beneficio dei lettori meno smaliziati, alcuni punti fondamentali di questo genere/non genere i cui illustri predecessori sono nientepopodimeno che Stephen King, John Skipp e Graig Spector: da una parte una trama sufficientemente orrorifica, destinata sopratutto agli amanti dei brividi letterari.
Dall'altra una contaminazione ardita e coraggiosa con temi e suggestioni legati al lato più oscuro e decadente del Rock. Se mischiamo questi antitetici e fumosi (chi sente puzza di zolfo?) ingredienti potremo ottenere (a mio avviso...) una delle più interessanti e avvincenti correnti del genere horror tout court: la “Rock Horror Fiction”, appunto.
Danilo Arona non è nuovo alle contaminazioni tra Rock & Horror. Altri suoi lavori tra i quali ricordiamo “Palo Mayombe” o il Segretissimo “Finis Terrae”, partendo dagli schemi classici della letteratura di genere, riportavano stralci interessanti di vita “on tha road”, dove i protagonisti, invero crepuscolari e maledetti, cavalcavano squallidi palchi di provincia (italiana e non) alla ricerca di quell'afflato romantico che solo una Fender, accordata tra il fumo delle sigarette e gli occhi indiscreti di un pubblico “singolare”, è in grado di creare.
Ma rispetto a questi ultimi libri, appena citati, “Rock” ha qualcosa in più: prima di tutto si arricchisce di elementi autobiografici facilmente individuabili: i Privilege, protagonisti del libro, sono la vecchia band di Arona, uno strano ibrido tra Iron Butterfly e un complesso di Liscio affascinato dalle tenebre. La storia, ambientata negli anni '60 tra la Romagna, il Piemonte, la Svizzera e gli Stati Uniti, è quindi quella di uno strampalato gruppo rock, che si ritrova a suonare in un uno dei periodi più caldi per il genere, ritrovandosi ad affrontare una moltitudine di oppositori e moralisti assortiti che si scagliano senza mezzi termini contro “la musica del diavolo”.
C'è di più: i membri del gruppo assistono – in maniera indiretta – alla tragica morte di svariate star del rock e si ritrovano coinvolti nelle indagini sulla scomparsa di alcune ragazze. Gli indizi sembrano puntare tutti verso una sola persona; un misterioso chitarrista di colore che gira il mondo con la sua amata Fender Stratocaster: Sam Haim. Sam Haim è l'alter ego “satanico” di quel Jimi Hendrix che sembra infestare, come un spettro disincarnato, le visioni letterarie dell'autore di Bassavilla da molti anni. Non solo: il chitarrista nordafricano è metafora evidente di quelle ombre informi e minacciose che da sempre si aggirano attorno al Rock e ai suoi deviati figli, nutrendo leggende e cronache ombrose, finite poi in svariati libri tra cui quel “Rock Babilonia” di Gary Herman, tradotto proprio da Arona nel 2007.
Cosa c'è di più oscuro e esecrabile di un chitarrista che gioca col maligno? Quali sono le insondabili emanazioni che permeano le vicende di questo singolare gruppo del Nord Italia? Morte e Rock sono elementi indissolubili in una vicenda che ha l'ardire di raccontare la dannazione di una generazione di musicisti, spentisi troppo presto? Chi è che uccide, facendosi inebriare da vibrazioni più nere della notte? Se volete sapere tutto questo, allora muovetevi a cercare la Rock Horror Fiction di Danilo Arona.

5 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Beh. Giá il nome Arona da solo sarebbe una garanzia.

angie ginev ha detto...

Conosco parzialmente certe storie diaboliche legate al rock..., questa è davvero interessante...
Grazie per il tuo augurio,ora la mia mamma è a casa e la sto assistendo.
Ciao
Angie

Unknown ha detto...

Bel post Edu! A proposito di Horror e musica....hai letto il mioultimo post? credo potrebbe interessarti ;) ciao!

EDU ha detto...

Arrivo Donata! ^__^

EDU ha detto...

@Angie

Sono molto contento che tua mamma stia meglio. Un saluto e buone cose a voi.