giovedì 5 agosto 2010

SPECIALE MY KINGDOM MUSIC

Kenos – X-Torsion ( My Kingdom Music – 2010)

I Kenos mi hanno sempre affascinato con la loro sapiente miscela di extreme metal con abbondanti porzioni di progressive e follia compositiva.
Dopo il pesantissimo e marcissimo “The Craving” del 2007 ( recuperato a tempo di record in originale dopo l’ascolto di “X- Torsion”) a mio parere la band si è trovata a un bivio: accentuare le parti death trasformandosi in un panzer schiacciasassi in stile Nile o Behemoth, oppure puntare su inediti suoni progressivi. “X- Torsion” vira pesantemente verso la seconda direzione, conservando nello stesso tempo un sound aggressivo e riconoscibile.
“Room Sexteen” è la summa di quanto detto in precedenza: la struttura death metal del brano si arricchisce di invenzioni gotiche e melodiche che in un certo senso attenuano le sfuriate extreme, segno distintivo dei nostri sin dagli esordi...
Parlavamo di progressive rock. Ecco “2010 Omega Assimilation”, ancora tra melodia e violenza. Alcune invenzioni di Dimmu Borgir, Borkanagar, Arcturus vengono ridecodificate attraverso la sensibilità unica dei Kenos. Ed è un turbinio di suoni e colori differenti.
“Uncounter” potrebbe essere un outtake di “The Craving”, con maggiore perizia tecnica.
“Trember” è una ballata, me sempre in stile Kenos. Una nenia malata e allo stesso tempo malinconica.
“X- Torsion” è il capolavoro del disco. L’anima di Chuck Schuldiner è in questo brano. Se i Death esistessero ancora, di sicuro li porterebbero in tour con loro. Un tornado di riff, cambi di tempo, rallentamenti e fulminee accelerazioni. Un must!
E poi c’è il thrash antimico di “Bitchswitch”, le atmosfere sognanti di “Erocktika” ( ci sento i Rush in questo brano..) e il modernismo quasi Nu Metal di “Revoler Revivial”, ma sempre passato al tritacarne del tipico sound Kenos.
Si chiude in bellezza con l’aggressione senza sosta di “Addictionxtinction” ( forse la song più veloce mai scritta dalla band).
Inutile tergiversare: “X-Torsion” è uno dei dischi del 2010 non solo per My Kingdom Music ma per tutta la scena italiana. Album della maturazione per il combo meneghino che apre interessanti prospettive per il futuro. E noi saremo qui ad attenderli…




Defect Designer - Wax ( My Kingdom Music - 2009)

Colpo grosso in casa My Kingdom Music.
I Defect Designer, band proveniente dalla gelida Siberia pubblica uno degli album/sorpresa di tutto il 2009: “Wax”.
Per chi ( come il sottoscritto), durante i primi anni 90 ha vissuto( e amato) la gloriosa scena Death/Progressive europea con band seminali quali Edge of Sanity, Phlebotomized, primi Opeth, S.U.P., Ethereal Winds, Septic Flesh etc, non potrà assolutamente perdersi questa uscita.
Il brano di apertura “Composing the dead” è ispirato fortemente dal progressive rock e può essere considerato come un intro alla furia cieca e iconoclasta di “Stillborn”, ibrido Hypocrisy ("The Fourth Dimension" era), Mudvayne ( il debut album "L.D. 50) con sfuriate grind da spezzare il collo.
“You are non more” prende i migliori Edge of Sanity fondendoli con la devastazione sonora dei mostri mascherati dell’Iowa. La tensione del pezzo viene alleggerita da alcune trovate melodiche e solistiche che dire ispirate è dire poco. Già solo l’accoppiata iniziale varrebbe l’acquisto del cd.Ma i Defect Designer ci mostrano che il Death Metal, attraverso il loro contributo, avrà ancora vita lunga: “Defamation” è la brutalità tipicamente americana con la melodia dello Swedish Death di metà anni 90. Non basta. Di nuovo influenze Progressive/Rock con “Heads” con il suo incedere Doom atmosferico che non disdegna le solite impennate furiose tipiche del quintetto siberiano.
Insomma dieci a lode a Francesco Palumbo della My Kingodom per aver scovato nelle fredde lande della steppa siberiana, una band che nel tempo potrebbe diventare uno dei punti fermi di tutta la scena estrema mondiale. Io me lo auguro sul serio.





Symbolyc - Engraved Flesh ( My Kingdom Music - 2009)
I Symbolyc, new-comers della scena Death Metal del Bel Paese, sembrano avere le idee chiare, fin dal loro debut album, questo “Engraved Flesh”, uscito sempre per la lungimirante My Kingdom Music.
Niente sperimentazioni invasive, niente progressioni o tentazioni metal-core.
Il quintetto campano guarda alla tradizione del genere estremo e ne trae fuori una vera e propria lezione di cattiveria e perseveranza.
Si parte col mid- tempo spacca sassi di “Dead Inside” che ha una valenza tutta europea nel distribuire atmosfera e violenza.
Menzione di merito per il break solista degno del compianto Chuck Schuldiner.
“Within the Realms of human Awareness” ha un incipit che farà commuovere gli amanti del Grind Core Inglese ( Carcass, Extreme Noise Terror).
Ma è solo l’inizio.
Il sound si rallenta, creando sensazioni di soffocamento e claustrofobia, una prerogativa del (cupo) messaggio sonoro dei Symbolyc.
Un’alternanza di pieni e di vuoti che è uno dei marchi distintivi dell’album
“Wingless” è il vero capolavoro del disco.
Epica, dal ritmo sostenuto, sfiora il Thrash in alcune trovate chitarristiche di indubbio valore. Sembra di ascoltare i Morbid Angel di “Covenant” affogati nella putrescente fanghiglia dei Dissection più autodistruttivi.
Black Metal che ritroviamo in forma più estremizzata e putrida ( stile Behemoth, Vader etc) in “Suffering”, altro brano che convince con il suo andamento ora ipnotico ora violento.
“Denied” è ancora tradizione e violenza. Particolarmente espressive le vocals di Diego Laino.
C’è anche spazio per un intermezzo folk sullo stile In Flames ( periodo “Lunar Strain” – 1994) che alleggerisce di molto la pesantezza del brano.
L’album perde un po’ di mordente con le due tracce seguenti ("Livin’in a cold Lie" e "Oncoming Apocalypse") troppo derivative di certo Thrash Americano ( Testament in primis ma anche Pantera).
La title track è una divagazione pianistica invero ombrosa e malinconica che fa da preludio a ”The Parasite’s curse”, altra mazzata Death/Thrash che ha dalla sua una maggiore convinzione in tema di songwriting e una struttura più articolata e accattivante.
I Symbolyc esordiscono con un ottimo disco, ben prodotto e con delle trovate al di sopra della media delle uscite underground.
Sono molto curioso di vedere dove li porterà l’evoluzione del loro sound in futuro.
Intanto “Engraved Flesh” è qui per restare.
Liks:

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao! Mi piace da matti l'immagine che hai messo nel titolo del blog! :o) Se ti va passa a trovarmi!

Anonimo ha detto...

E ovviamente parte dei tuoi interessi sono anche i miei. ;o)

EDU ha detto...

Ciao Dama Nera.
Grazie mille per i complimenti.
Graditissimi.
Complimenti per i tuoi gusti...^__^
Passo subito a trovarti.
Sei sempre la benvenuta.
A Presto.