sabato 14 marzo 2009

QUANDO RADIO ANTENNA SARNO ERA ROCK!!!

Una premessa oserei dire doverosa: questa intervista con Giancarlo Scoppetta, ( mio attuale partner radiofonico su MOSHPIT) una persona con cui condivido da anni un’amicizia legata a doppio filo con la passione per la musica, si è svolta a casa mia in una domenica mattina che ricorderò a lungo. Ascoltare dalla sua stessa voce storie e aneddoti di un periodo così magico e speciale mi ha provocato sentimenti forti e contrastanti. Prima di tutto una sana invidia per non aver fatto parte di un progetto così lungimirante e unico nel suo genere da non riuscire ad avere un seguito . E poi un misto di rabbia e malinconia poiché certe esperienze dovrebbero creare un ponte tra generazioni diverse ;una strada maestra che sia percorribile anche da quelli che verranno poi .Eppure dopo tanta fatica e tanto coraggio di intenti tutto è si è perso in un triste dimenticatoio.
Ma lasciamo che il nostro nobile interlocutore ci racconti questa bellissima storia finita, ahimè, troppo presto:
Ciao Giancarlo. Cosa ricordi dell’esperienza da rock dj a Radio Antenna Sarno?
Ovviamente è stata una bellissima esperienza, anche perchè ero molto giovane avevo all’incirca vent’anni, peccato non l’abbia più ripetuta, in quanto l’emittente dopo poco tempo chiuse i battenti. Potevo tentare altrove, ma in quel periodo pensavo allo studio come impegno primario. Fà piacere però essere stato uno dei primi nella nostra zona a fare quel “tipo” di programma, fuori dai canoni del tempo. Il rock, in tutte le sue forme era un genere di secondaria importanza, quindi il mio programma era ritenuto “alternativo”. C’erano però altri programmi, uno dei quali potrei definire “antesignano” di un tipo di conduzione che oggi va per la maggiore. Si chiamava “Tutti Al Muro”. Era condotto da Giovanni Buonaiuto e Giacomo Bello. La prerogativa era il contatto diretto con il pubblico da casa, che ignaro diventava “vittima” delle burle dei conduttori. Proprio come oggi fanno i maggiori NetWork in Italia.
Come si chiamava il tuo programma? Quale genere di musica passavi?
Il titolo del primo programma era ROCK STORY, in collaborazione con l’amico Gianluigi Ferrara. Si parlava, come si evince dal titolo, della storia del rock, (Hendrix, Zeppelin, Deep Purple etc.). Il secondo programma invece si chiamava “WILD SIDE” ideato e condotto solo dal sottoscritto. Il titolo era ispirato da una famosa canzone degli americani Motley Crue, che diventò anche la sigla ufficiale del programma. Lo scelsi perché la reputo ancora oggi, il pezzo rock duro per antonomasia.
Visto che parliamo dei “lontani anni 80” penso che non fosse facile trovare il materiale riguardante un tipo di musica tanto distante dal gusto delle masse. Come organizzavi le ricerche?
Innanzitutto prendevo spunto dalle notizie e dalle recensioni dalle riviste del settore (Rockerilla, il mitico H/M et similia). I dischi li “compravo” invece alle Messaggerie Musicali di Sarno.
Com’era il vinile? (n.b. parliamo dei 33 giri e affini) Hai malinconia dei vecchi metodi di ascoltare e reperire musica?
Il vinile era ed è ancora molto affascinante. Aprire la pellicola protettiva era come effettuare un rito magico; estrarre il disco dall’interno, e porlo sul piatto con cura maniacale (c’era sempre la paura di graffiarlo) provocava brividi di attesa. Non ti dico cos’era il fruscio della puntina sul vinile, pura poesia.
Qual’è stato il gruppo che hai fatto ascoltare di più durante la tua trasmissione radio?
Ovviamente i KISS. Avendo l’intera discografia erano quelli
che passavo più frequentemente.
Quali differenze riscontri tra la scena musicale di 25 anni fa e quella del nuovo millenio?
Non basterebbe un giornale intero per raccontarlo. Però ti posso dire che l’atmosfera che si respirava negli eighties non potrà mai più tornare, anche se, un ritorno ai “vecchi tempi” lo si riscontra nelle sonorità di alcune nuove bands. Dobbiamo fare i conti con lo scorrere del tempo ed il relativo cambiamento dei costumi. La musica di conseguenza ne rimane influenzata.
E a Sarno oppure nei dintorni c’era qualche band valida da poter far conoscere ai tuoi ascoltatori?
Voglio fare due nomi su tutti, Malicious Unconscious (Max Franco e Giovanni Orza), e i postumi Void’s Daughter (Max, Marcello ed Emilinao Franco). ( Ne riparleremo presto. Nd. Edu)
Giancarlo sei ancora interessato alla musica dopo così tanto tempo? Cosa fai adesso nella vita?
E’ scontato, ora faccio il Rock DJ con te nel nostro nuovo programma, MOSHPIT, di cui sono enormemente fiero ed entisiasta.
Nel frattempo ho messo su famiglia. Sono padre di due splendide bambine, che già dalla loro tenera età mostrano passione per la musica.
Ti consideri un “pioniere” di un genere di musica che ora ritroviamo anche in classifica (vedi Linkin Park , Iron Maiden etc.) nonchè seguita da milioni di ragazzi in tutto il mondo? Prima era lo stesso?
Gli aficionados sono per fortuna sempre in aumento rispetto agli anni ottanta, anche grazie ad internet ed altri mezzi di comunicazione molto più evoluti. Non mi considero pioniere di alcun genere, però se posso mandare un messaggio ai più giovani, dico loro di essere mentalmente quanto più aperti possibile e non limitarsi a pochi generi musicali. La musica è bella in tutte le sue forme.
Se potessi dare un consiglio ad un giovane che intraprende la
strada del rock dj, cosa gli diresti?
Sia chiaro! E’ un campo in cui non ci sono facili guadagni,
quindi è fondamentale metterci soprattutto il cuore e la passione.
Diventa molto più gratificante di qualsiasi cifra economica.
E’tutto! Ti ringrazio tanto per la tua disponibilità e per averci aperto le porte dei tuoi ricordi. Un’esperienza fantastica
A te le ultime parole…
Caro Edu, non posso che ringraziarti infinitamente per questa splendida chiacchierata.
Invitiamo tutti i tuoi lettori a seguirci nella nostra nuova avventura radiofonica chiamata MOSHPIT. Non ve ne pentirete.
Ogni Giovedì sare alle 21 su:
wwwradiobasegro.it
Rock and roll all nite, and party every day!!!

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