domenica 15 marzo 2009

IL GRUNGE A SARNO? VOID'S DAUGHTER!!!



Quando si dice che il destino è proprio beffardo! Nel momento in cui ho inviato, via mail, una serie di domande per il caro amico Massimiliano Franco, ormai trasferitosi da diversi anni a Pisa, pensavo che la splendida e triste favola della band sarnese denominata Void’s Daughter fosse solo " una bella storia" da racconatere.


Un gruppo di ragazzi “ figli del vuoto” esistenziale dei primi anni novanta (in parte colmato dai ripetuti ascolti del rock viscerale e drammatico proveniente dalla lontana Seattle, USA) che con il suono potente di una chitarra e la sfrontatezza cinica dei ventenni, hanno cercato di travalicare gli angusti e limitati confini della banale vita di provincia cercando un raggio di sole nella musica e nel sogno di proporla sulle assi di un palco. Ebbene mai lasciarsi catturare troppo dai ricordi soprattutto quando quel passato che ora andremo a sviscerare non è sepolto nel “cimitero delle illusioni” ma sopravvive ancora nelle note e negli accordi composti dal nostro interlocutore il quale non ha assolutamente intenzione di buttare la spugna. I Voids sono vivi e vegeti! Mai novella fu più dolce…
· Ciao Massimiliano. Ci puoi illustrare come nacque l’esperienza musicale denominata Void’s Daughter?
Beh, l’idea di base è sempre esistita fin da quando ho cominciato a suonare nei vari gruppi in cui sono stato coinvolto, dove, però, essendo la proposta musicale generalmente più estrema rispetto a quella che poi sarebbe divenuta dei Void’s Daughter, non avevo mai potuto esprimere questo mio “lato” di fare musica che, almeno inizialmente, era nato quasi in forma cantautoriale, dove, cioè, i pezzi nascevano solo per voce e chitarra, per intendersi. Quando quest’esigenza si fece più forte, fu allora che coinvolsi mio fratello Marcello come chitarrista e alla batteria mio cugino Emiliano ( il trio “Franco” come venivano affettuasemente chiamati dagli amici n.d.a) con cui avevo già avuto altre esperienze musicali precedentemente. Tutto questo intorno all’inizio del 1995 e pensa che nei primi mesi, un po’ sulla scia dell’unpluggedmania dell’epoca, provavamo e suonavamo solo con strumenti acustici. Del resto la maggior parte dei pezzi stessi erano nati in quel modo e per noi era stato naturale eseguirli così. Poi, dopo la prima esibizione dal vivo, in modo spontaneo decidemmo di usare chitarre elettriche e distorsori, riarrangiando le canzoni ma tutto in modo graduale e senza alcuna forzatura.
· Perché avete chiamato la band “La Figlia del Vuoto” ? C’era un concept particolare dietro al vostro monicker ?
Sai, avendo vissuto fino all’età adulta - che io intendo intorno ai vent’anni - in un posto come Sarno, dove, con il passare degli anni, i dubbi e le ansie sul proprio futuro si fanno sempre più pesanti e guardando in modo obbiettivo la moltitudine di ragazzi che affollavano i vari posti di ritrovo ti viene da pensare che fine mai farà questa generazione nata dietro l’illusione di infinite promesse mai mantenute fatte già ai nostri padri ed ai padri dei nostri padri? Già il fatto che in tanti hanno scritto nel proprio destino di doversi trasferire altrove per sbarcare il lunario ti dice che dietro di noi abbiamo sempre avuto il nulla sia a livello istituzionale che sociale, mentre il sistema ti impone soltanto modelli da seguire edonistici e consumistici come unica ragione di vita, nient’altro che il “vuoto”, appunto. Per cui la nostra, come del resto anche le altre generazioni a seguire – visto che nel frattempo niente è migliorato, anzi, tutt’altro -, ne è figlia, “figlia del vuoto”…
· Quali erano le band che maggiormente influenzarono la vostra proposta ? E’ vero che eravate ispirati dalla scena Grunge di Seattle ( Nirvana , Pearl Jam , Soundgarden etc.) ?
E’ innegabile che il fenomeno del cosiddetto Grunge sia stato un fatto epocale e che tutta la musica, dopo quella rivoluzione non sia stata più la stessa: i vari crossover si sono susseguiti vertiginosamente e tanti confini che esistevano all’interno del rock stesso sono scomparsi. Temporalmente i Void’s Daughter sono nati ormai alla fine dell’hype mediatica di questo fenomeno, cioè tra fine ’94 ed inizio ’95, dove già Green Day e Offspring con il loro neo punk rock erano i nuovi idoli del momento. Diciamo che del grunge noi abbiamo condiviso la forma, la modalità di arrangiare le canzoni, proponendo nient’altro che l’hard rock più classico in chiave moderna, cioè “contaminato” con il punk, il metal e la new wave - senza però riproporre l’estetica di nessuno di essi - e ripescando addirittura elementi dal Garage rock degli anni sessanta, il tutto amalgamato e suonato generalmente in midtempo. Le nostre ispirazioni sono state molteplici: prima tra tutte il disagio di cui ti ho parlato prima e poi la mia stessa estrazione musicale così varia che solo per farti un elenco ci starei delle ore, mentre, del panorama grunge, che va ben oltre Seattle essendo geograficamente molto vasto e sfaccettato. Indicherei gli Alice In Chains, uno dei gruppi assolutamente più geniali e tuttora imitatissimi sia a livello musicale che vocale, visto che i cloni del povero Layne Staley non si contano più, poi citerei nomi come Green River, Pearl Jam, oppure i Mudhoney ed infine assolutamente gli Anastasia Screamed. Comunque nella nostra musica si avvertono echi di molte proposte musicali... addirittura il blues, mentre, per quanto riguarda le sonorità, abbiamo sempre ricercato timbriche molto distorte e fuzzy da contrapporre anche ad atmosfere non propriamente tenebrose: ho sempre amato la distorsione “a motosega” degli Entombed, ad esempio, oppure, per citare un nome storico, il sound dei Blue Cheer.
· All’epoca produceste un demo di pezzi vostri. Come li desciveresti? Di cosa parlavano i testi?
A fine 1995 registrammo alcune delle nostre canzoni per partecipare alla selezione di Arezzo Wave da cui fummo, ovviamente, esclusi subito dopo la prima prova, per cui non si trattava di un demo vero e proprio ma soltanto di una “traccia” da dare ai selettori per lasciare loro capire cosa più o meno fosse la nostra musica. Tornando ad oggi, inoltre, devi sapere che da qualche anno ho lavorato su tutte le nostre registrazioni, le ho integrate con le parti mancanti e le ho praticamente portate alla loro forma finita. In più, anche se il gruppo almeno finora non è più in attività, ho proseguito a comporre e registrare altro materiale nei ritagli di tempo che ho, visto che, purtroppo, non sono un musicista di professione, cercando di preparare un lavoro “compiuto” che manderò un pò in giro e chissà...Per quanto riguarda i testi delle canzoni, essendo parecchi stati scritti di getto, sono perlopiù descrizioni molto intimistiche ed a tratti oniriche di stati d’animo, sentimenti, ansie esistenziali e paranoie varie...
· Come era la situazione concerti in quel periodo e come si prospettava l’opportunità di suonare a Sarno e dintorni a metà anni novanta? C’erano locali idonei?
I concerti? Ah!...Sì, abbiamo partecipato a delle manifestazioni musicali in alcune occasioni sia a Sarno che nei comuni limitrofi dove a volte eravamo assolutamente fuori contesto ed altre, quando semmai la cosa era organizzata tra gli stessi gruppi partecipanti – ne ricordo una in particolare: “Il rumore delle idee”, nel ‘95( Svoltosi all’interno del plesso scolastico della De Amicis e a cui parteciparono altre band locali. Insomma un mini festival rock purtroppo mai ripetutosi n.d.a.) -, allora ci si riusciva ad esprimere sul palco con tranquillità ed a divertirsi. Poi, cercare di esibirsi per il nostro gruppo è sempre stata un’esigenza ed insieme un problema anche perché, essendo ancora tutti senza un lavoro all’epoca, andavamo in cerca di un ingaggio per qualche serata nei pochi locali della zona dove si poteva suonare dal vivo, chiedendo un piccolo compenso a fine concerto che a volte facevamo fatica a riscuotere. Ricordo che uno dei locali dove eravamo un pò di casa era il Velvet a S. Marzano che tra l’altro non esiste più già da molti anni mentre quello dove fummo davvero accolti bene e riuscimmo a fare una buona esibizione fu un pub a Boscoreale di cui non ricordo più il nome: pensa che per la gioia e la tensione al tempo stesso mi presero delle fitte lancinanti allo stomaco che quasi mi impedirono di andare avanti nel concerto...Inoltre, in ogni esibizione, sceglievamo una scaletta che spesso veniva modificata a secondo dello stato d’animo e della serata, considerando anche il fatto che tra i pezzi che provavamo regolarmente inserivamo delle jam improvvisate partendo da un riff o da un rullo di batteria a caso...
· Nel lontano 1996 c’era una piccola scena musicale a Sarno? Quali gruppi esistevano oltre a voi?
Non c’è mai stata una vera “scena” musicale a Sarno, ma è vero che c’erano, come penso ci siano ancora, tanti ragazzi che avevano messo su dei gruppi dove si divertivano a fare cover di classici del rock o della band del momento: noi eravamo gli unici a presentare un repertorio originale insieme a qualche cover rivista e corretta di Kiss, Black Sabbath, Pearl Jam, dei Nymphs o addirittura Ben E. King! C’era, invece, qualche buona band nei dintorni di Sarno come gli Atarassia, i Cyb o i Malatia (ciao, Paolo!!!), questi ultimi tra l’altro so che sono ancora in attività...
· Ma c’era curiosità intorno alla vostra band oppure vi prendevano per un gruppo di “ folli sognatori “? Che ne pensavano i vostri genitori?
Ovviamente, dopo un pò di esibizioni si cominciava a vedere un piccolo anche se non assiduo seguito di aficionados e, comunque, già il fatto stesso di mettere su una rockband la dice lunga sul fatto di essere un pò sognatori, o no? E poi soprattutto in famiglia, caro Eduardo, non è che si facciano i salti di gioia nel vedere i propri figli “perdere tempo” a strimpellare uno strumento anziché studiare o lavorare!!!
· Grazie amico mio. Lascio a te le ultime parole…
Sono io che ringrazio te per questa chiacchierata e come ti ho detto prima non è improbabile che tu prossimamente senta parlare dei Void’s Daughter anche se non più a Sarno, non vivendo più qui da molti anni e forse con altri elementi in organico ( Sante parole! N.d.Edu.) Ciao e un saluto particolare a tutti i lettori del tuo Blog.

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