giovedì 12 marzo 2009

Azzurra Mangani, "Per Elisa"

Titolo: Per Elisa
Autore: Mangani Azzurra
Editore: Ibiskos Editrice Risolo 2008
isbn 978-88-546-0484-1

Sinossi.
Che cosa sarebbe accaduto se…La signora Giannini, definitivamente perduta fra i ricordi del passato ed i rimpianti, continua ancora a domandarselo. La sua lucidità riemerge improvvisamente durante la scrittura di una lettera, abbozzata con le ultime forze mentre giace in una clinica, gravemente malata e mentalmente instabile; la lettera è rivolta ad una donna, di cui la signora ripercorre l’adolescenza e la scomparsa, confessandole, per la prima volta, i suoi segreti più intimi.Una volta terminata la lettera, la donna ripiomba nel mutismo e nella rassegnazione, consegnandosi nuovamente a tutti quelli che l’accudiscono, impietositi dai suoi deliri. L’unico uomo a poter leggere quelle carte, scioccato dal contenuto, decide di ignorarle.Quella lettera, ultimo e dolce grido di aiuto, ed ultima richiesta di perdono, è stata forse consolatoria, ma inutile.Se solo Alessandra fosse ancora viva, sarebbe diverso; se solo potessero incontrarsi ancora, dopo trentadue anni dal primo giorno, potrebbero finalmente spiegarsi e comprendersi. Se solo…

Recensione.
Come diceva il noto cineasta francese Francoise Truffaut: “il critico (o chi gioca a farlo, come me…) è colui che rende conto del suo piacere.” Mai citazione fu più appropriata per raccontare il “piacere” che ho attinto nell’immedesimarmi completamente nei personaggi creati ad arte dalla giovane autrice Azzurra Mangani. Perché nel racconto di Azzurra vita e scrittura si legano indissolubilmente ( non so fino a che punto in maniera autobiografica, interrogativo non da poco) e il lettore non può che fare i conti con uno sfondo narrativo così forte e denso di passione.
Almeno io ho ritrovato alcuni miei “demoni personali” nelle lettere scritte dalla Signora Giannini e credo fermamente che quando una persona , confrontandosi con un libro, vi trova qualcosa di sé nei luoghi o nei personaggi, lo scrittore diventa il “medium” delle emozioni e dei ricordi più reconditi. Ruolo svolto egregiamente dall’autrice. Ammetto che mi ero posto in maniera diversa soprattutto all’inizio . Leggendo la sinossi il tema “ epistolare” mi lasciava un po’ interdetto e ipercritico. Tutti (penso) nella nostra esistenza prima o poi abbiamo affrontato le nostre percezioni più nascoste e intime attraverso una missiva. Mettendoci a nudo con un misto di paranoia, ingenuità e sofferenza.
Lo dico perché, in un periodo particolarmente “solitario” della mia breve vita, gli unici miei segni di vita erano, appunto, lettere spedite con frustrazione e sconforto. Insomma la cosa mi toccava da vicino. Azzurra ha raccontato qualcosa di me con il suo libro. E lo ha fatto con una delicatezza e con una ricercatezza al limite della perfezione stilistica. Poche volte mi è capitato un confronto così duro e liberatorio con un libro. Tralasciando personaggi e luoghi che vi invito a scoprire con una lettura personale e approfondita, c’è una parte che mi ha lasciato esangue, con una stretta fortissima al petto. Le pagine in cui la protagonista racconta il rapporto con la madre prima e dopo la su dipartita e una serie di situazioni familiari ed esistenziali sorte immediatamente dopo, è “vita “ vera senza forzature o mistificazioni.
Mi ripeto ( linguisticamente): chi, come il sottoscritto; ha perso una persona cara, con cui ha condiviso una serie incontri/scontri tanto fulminanti quanto vitali, potrà capire la mia disamina.
Che intensità, che “insopportabile” soggettività nello stile di Azzurra.
Meraviglioso/terribile perdersi tra ricordi e fantasia. E poi una sottile atmosfera di disincantato godimento interiore, ove la sofferenza è capace di risvegliarci dal torpore dei sensi.
Infine una azzeccata colonna sonora di artisti e band dignitose a completare il tutto. Se non è ispirazione questa… Consigliato agli amanti delle sensazioni pure.
Per ordinare il libro:

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