Sgombriamo subito il campo da equivoci: “Apocalisse” non è un romanzo horror, non nel senso classico del termine. Ci arriveremo…
Ricordo che acquistai questo libro appena uscito ma dopo aver letto poche pagine rimasi talmente deluso e perplesso da decidere di relegarlo in un cantuccio nascosto della mia libreria. Del resto in quel periodo ero abituato allo Sclavi “dylaniato” con assassini seriali, fantasmi, zombi etc e questa sottile trattazione dell’Apocalisse (appunto!) non rientrava affatto nei canoni letterari di un adolescente col testosterone a mille.
Col senno di poi ammetto che ho fatto un errore madornale!
"Apocalisse" è una delle cose migliori che abbia mai letto. Una trattazione lucida e insieme angosciosa della routine quotidiana in attesa che un male più grande la travolga con violenza e orrore. I protagonisti del racconto (uno sceneggiatore di fumetti e una giornalista) racchiudono in un sol colpo gli archetipi base dell’opera di Sclavi: normali, annoiati, a volte tristi a volte squallidi. Se fosse stato un albo di Dylan Dog, sicuramente avrebbero fatto una brutta fine per mano del mostro di turno (l’autore ha sempre punito la normalità asfissiante di vite comuni e anonime). Visto che si tratta di un romanzo, originariamente scritto nel 1978 le cose, in un certo senso cambiano, e sarà questa coppia fedifraga e insulsa a testimoniare l’avvento della fine. Straordinariamente ne usciranno incolumi e le loro maschere di perbenismo e affettata gentilezza (dietro c’è sicuramente un volto orribile…ci scommetto…) non saranno devastate (non subito) dalla vendetta della natura.
Atmosfere hitchcokiane, visioni oniriche e brutali immersioni nella realtà più sanguinaria e cinica rendono questo libro un must per ogni appassionato degli scritti dell’autore pavese.
A distanza di anni fa sempre bene ricordare a se stessi quanto si può essere stupidi e superficiali nei giudizi troppo affrettati.
8 commenti:
Nonostante mi piaccia Dylan e mi piacciano soprattutto i vecchi albi sceneggiati da Tiziano Sclavi, non mi sono mai cimentato con un suo romanzo. :/ Magari potrò cominciare proprio con questo...
Ciao,
Gianluca
Non si tratta di stupidità giovanile, è semplicemente che i gusti cambiano col tempo. cose che ci piacevano una volta adesso magari ci coinvolgono di meno,e viceversa.
Proviamo a pensare ad un film come Splatters gli schizzacervelli di jackson,magari nel 1992 ci ha esaltato, adesso a rivederlo ci può piaciucchiare ma meno di una volta.
Parlo per me ovviamente.
Segnalazione interessante. Se è così vecchio magari si trova anche in qualche mercatino dell'usato o in qualche edizione economica. me lo segno.
Temistocle
bella recensione, illuminante cm il solito...vediamo se la biblioteca di quartiere ce l'ha.
Dylan Dog ... è molto tempo che leggo i suoi albi, come appassionata del mistero amo moltissimo questo personaggio...., ma in realtà sono qui perchè volevo ringraziarti di aver linkato il mio blog misteri Ti ringrazio tanto della tua gentilezza...
Ciao ci sentiamo presto Angie Ginev
Ma sai che anche io a suo tempo lo schivai?
Lo recupero subito.
E poi è vero, certe cose vanno lette quando è il momento. Mai prima.
:)
Questo è il mio primo commento vero?
;)
@Gianluca
Presto segnalerò altri libri e sono tanti. Spero apprezzerai "Apocalisse" appena letto. A presto.
@Nick
Infatti. I miei gusti di adolescente erano totalmente differenti da adesso. Volevo solo squartamenti, mostri e sangue a fiumi. Se ci pensi è lo stesso discorso fatto con Brivido o con Splatters (come giustamente dici). Film che rispecchiano il loro tempo nel bene e nel male e non per questo vanno demonizzati e annientati. Presto riscopriremo altre opere abbastanza vecchiotte. ^__^
@TIM
Per bacarelle si trova facilmente la ristampa di Mondadori di qualche anno dopo.
@Donata
Fammi sapere...Intanto leggo il tuo blog. ^__^
@Angie
Grazie a te per il commento e complimenti per il blog che leggo sempre molto volentieri visto che affronti temi davvero interessanti a perticolari.
Buon lavoro e a presto!
@HELL
Ciao Germano!!! Grazie mille. Sì è il primo commento. Prestissimo vengo a trovarti sul tuo blog che già leggo giornalmente. A presto!!!
Ho appena finito di leggerlo..devo dire che la tua recensione è perfetta! Ho particolarmente apprezzato la metafora della maschera e la dimensione "provinciale" in cui è ambientata la vicenda.
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